Nizza, il killer tunisino era indagato ad Agrigento: "Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina"

Salvini: "Se confermato lo sbarco a Lampedusa, via Lamorgese" Il sindaco di Lampedusa: servono più controlli nella gestione dei flussi

Le notizie intorno al macabro attentato di Nizza di cui abbiamo dato notizia in precedenti articoli, rivelano particolari agghiaccianti. Non si è trattato del “povero immigrato clandestino” che commuove ed arricchisce Onlus ed associazioni caritatevoli, bensì di un assassino, perfettamente addestrato che ha poi compiuto  tre omicidi rivestiti da un attentato terroristico. Dalle indiscrezioni che emergono sembra delinearsi un profilo criminale piuttosto preciso dell’uomo che con un coltello ha tolto la vita a due donne e al sacrestano della basilica di Notre-Dame.

Stando alle ultime indiscrezioni dell’Adnkronos, il killer tunisino era stato indagato dalla procura di Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il suo sbarco a Lampedusa risale allo scorso 20 settembre: insieme a lui c’erano altri connazionali, molti dei quali iscritti al registro degli indagati. Continua ad infittirsi quindi il caso dell’attacco terroristico in Francia, con il killer che è sbarcato a Lampedusa (dove è finito sotto indagine), è stato trasferito al centro di identificazione a Bari, fotosegnalato dalla questura e inserito nei terminali per “illecito ingresso in territorio nazionale”.

Eppure è riuscito comunque ad arrivare a Nizza, dove ha compiuto un atto terroristico che a questo punto inizia a sembrare sempre più partito da lontano e studiato nei minimi particolar, con indubbie complicità, magari negli ambienti caritatevoli di Ventimiglia, idonee a consentirgli l’espatrio.

La strage a Nizza, dove nella cattedrale di Notre-Dame sono state uccise 3 persone? "Ci sono due responsabili", spiega Pietro Senaldi. Si tratta "di Erdogan e del governo italiano", rimarca il direttore di Libero. Il primo ha di fatto dichiarato una sorta di jihad alla Francia, appello prontamente raccolto dal terrorista islamico passato all'azione solo poche ore fa. Mentre il governo italiano ha una colpa: l'accoglienza indiscriminata. Già, perché l'assassino era sbarcato, come clandestino, a Lampedusa. Solo pochi giorni fa. Poi la fuga dalla nave adibita alla quarantena, ora la strage.

Una strage che deve far riflettere il nostro esecutivo. E che soprattutto pone in una posizione scomoda il governo: come potremo spiegare alla Francia il fatto che il killer ci sia "sfuggito"?

“Se per l'attentatore di Nizza sono confermati lo sbarco a Lampedusa a settembre, il passaggio da Bari e poi la fuga chiediamo le dimissioni del Ministro dell'Interno Lamorgese". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.  

"Noi leader europei siamo scioccati e rattristati dagli attacchi terroristici in Francia, e li condanniamo nei termini più forti possibili. Questi rappresentano attacchi ai nostri valori condivisi. Siamo uniti e fermi nella nostra solidarietà con la Francia, nella nostra comune e continua lotta contro il terrorismo e l'estremismo violento. Chiediamo ai leader mondiali di lavorare per il dialogo e la comprensione tra le comunità e le religioni, più che per le divisioni". Così i leader dell'Ue in una dichiarazione pubblicata all'inizio della loro videoconferenza sul Covid.

 

"L'attentato di Nizza è un attentato all'Europa. Le notizie di stampa sul percorso fatto dall'attentatore prima di arrivare in Francia confermano che l'intero meccanismo di gestione dei flussi migratori ha bisogno di regole condivise a livello comunitario, ed evidentemente di controlli più approfonditi. L'attentatore sarebbe passato dal Centro di accoglienza di Lampedusa, ed è bene ribadire che l'Amministrazione comunale dell'isola non ha nessun ruolo nella gestione del Centro". Lo dice il sindaco di Lampedusa Totò Martello.

 

"Cosa aspetta il governo italiano ad appurare subito la veridicità della notizia secondo la quale l'attentatore tunisino di Nizza sarebbe arrivato poco fa a Lampedusa? - chiede  il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri - Che sui barconi si infiltrassero anche terroristi è sempre stato più che un sospetto.

 

Solo il governo rossogiallo ha continuato con una politica cieca e negazionista sui pericoli dell'immigrazione clandestina aprendo a tutti, annunciando pericolose sanatorie e smantellando i decreti sicurezza. Il processo va fatto a chi porta i clandestini, non a chi li blocca. Basta sbarchi, basta immigrazione incontrollata.

 

Il terrorismo islamico è una costante minaccia per l'Europa e l'Occidente. Per fermarlo servono scelte ben più serie e drastiche, non certo i porti spalancati a chiunque". 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 30/10/2020