In Piemonte tutti a casa gli studenti delle scuole superiori

Firmata dal presidente Cirio un’ordinanza che sarà in vigore a partire dal 2 novembre.

Procede impietosa l’avanzare della pandemia in Piemonte, anche se con minor accelerazione rispetto alle altre regioni.

Nelle ultime 24 ore, sono 23 i decessi di persone positive al test  del Covir -19, mentre l’incremento d positivi è di 2.719 soggetti, rispetto a giovedì di cui 1.230 (45%) sono asintomatici. I ricoverati in terapia intensiva sono 159(+13 nelle ultime 24 ore ed i ricoverati non in terapia intensiva sono 2.547(+166).

Le persone in isolamento domiciliare sono 27.682

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.013.484 (+15.977 rispetto a ieri), di cui 555.780 risultati negativi.

Con tali premesse, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, ha rotto gli indugi e firmato una nuova ordinanza che sarà in vigore da lunedì 2 novembre su tutto il territorio regionale.

Nelle scuole superiori l’attività didattica in presenza è sospesa e sostituita dalla didattica digitale a distanza per tutte le classi del ciclo di istruzione, fatte salve le attività curriculari di laboratorio previste dai rispettivi ordinamenti didattici e la frequenza in presenza degli alunni con bisogni educativi speciali.

Sempre da lunedì prossimo per il trasporto pubblico di linea urbano, extraurbano e ferroviario di competenza della Regione Piemonte è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50% dei posti previsti dalla carta di circolazione del singolo mezzo, con utilizzo prioritario dei posti seduti, demandando, per il trasporto di linea urbano, agli organi competenti - entro il 4 novembre 2.020, l’introduzione di servizi aggiuntivi a carico della Regione Piemonte, laddove in base ai dati riscontrati emergano particolari esigenze.

“Non possiamo ignorare che gli assembramenti e le criticità più grandi si stanno riscontrando sui mezzi pubblici con l’enorme rischio che questo comporta - sottolinea il presidente Cirio. Non vogliamo un lockdown per il Piemonte e per questo dobbiamo intervenire con misure mirate, per rispetto dello sforzo e dei sacrifici che i nostri imprenditori e ogni singolo cittadino piemontese stanno facendo ormai da mesi, ma anche e soprattutto per tutelare i nostri figli, i nostri nonni e con loro tutti gli affetti più cari”. L’ordinanza è valida fino al 24 novembre 2020.

Per fronteggiare la criticità della situazione, la Regione Piemonte  ha siglato un nuovo accordo con le case di cura private accreditate che manifestino disponibilità a diventare strutture Covid dedicate, oppure che si mettano a disposizione per praticare prestazioni urgenti e tempo-dipendenti a supporto degli ospedali.

Di fronte ai tentennamenti di Conte ed alle vistose carenze della macchina burocratica, pessimamente condotta da Domenico Arcuri, su come fronteggiare con efficacia l’evolversi della pandemia, si pronuncia Giudo Bertolaso

La ricetta di Bertolaso è chiara, forte, senza mezze misure: lockdown. Fermare tutto il Paese per un mese circa per piegare la curva dei contagi e alleggerire la pressione sul sistema sanitario.

Niente mezze misure, niente mezzo lockdown: “Credo che sarebbe meglio fermare del tutto il Paese per un mese, subito, siamo ancora in tempo per non arrivare a quei numeri. Con uno stop generale, da un lato potremmo cercare di arrestare la diffusione, dall’altro permetteremmo al sistema di riorganizzarsi. Resettiamo l’Italia, senza aspettare di vedere se le nuove misure sono state efficaci“.

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Articolo pubblicato il 31/10/2020