Le vittime economiche della pandeḿa

L'Opinione di Gigi Cabrino

Mentre ormai tutti si attendono una nuova serrata generale, e quest’attesa nell’incertezza generale non può che far male tanto alla società quanto all’economia, il Governo ha approvato il provvedimento con cui risarcire parzialmente con 5 miliardi le attività danneggiate dalle chiusure anticipate decise negli scorsi giorni.

Queste decisioni stanno suscitando proteste diffuse tra tutti gli operatori dei settori colpiti dai provvedimenti, bar, ristoranti, palestre etc… E’ assolutamente necessario non tirare troppo la corda, se una minoranza sfasciacittà composta prevalentemente da ultrà ed esagitati vari che definire politici è eccessivo, è la maggioranza di coloro che stanno protestando pacificamente in questi giorni a dover fare riflettere; come ha dichiarato l’On. Del Rio, non certo un membro dei black blok, deve far riflettere la rabbia e l’esasperazione crescente “dei miti”, onesti lavoratori e imprenditori costretti a chiudere dall’oggi al domani mentre per le città si continua a  girare.

Ancora sabato 24 il Ministro per gli Affari regionali Boccia aveva detto che non sarebbe stato intelligente adottare provvedimenti che non tenessero conto delle diverse aree del paese e delle diverse densità di popolazione; esistono piccoli comuni dove la movida tanto condannata non è immaginabile, e sono la maggioranza degli oltre 8mila comuni italiani; poche ore dopo il Presidente Conte ha firmato il dpcm che prevede limitazioni indiscriminate per tutto il territorio nazionale.

I cinque miliardi destinati alle imprese sono poca cosa, Confcommercio ha comunicato che per il solo comparto del commercio i danni stimati con quest’ultimo decreto sono pari a 19 miliardi, e a quanto pare la situazione peggiorerà a breve.

A questi vanno aggiunti i mancati introiti di palestre e centri fitness ed il danno sociale di milioni di bambini e ragazzi impossibilitati a fare attività sportiva , lasciati a casa ad ingrassare dopo aver ripreso da un mese appena.

C’è da chiedersi poi a cosa sia servito imporre rigide misure e protocolli a bar, ristoranti e palestre; basta parlare con un qualunque esercente per capire quanto si è dovuto investire per adeguare alle normative le proprie strutture; non si è fatto in tempo a riaprire e siamo di nuovo alla chiusura.

Il Governo ha garantito la cassa integrazione alle aziende costrette alla chiusura, ma c’è ben poco da stare tranquilli visto che molte imprese la attendono da marzo.

Ma il vero motivo di sconforto è vedere una classe dirigente che naviga a vista dopo avere avuto tutti i mesi estivi per arrivare preparati a questo punto mentre gli operatori economici che si sono preparati per affrontare in sicurezza questa fase si vedono costretti alla serrata totale o parziale da chi naviga a vista e pende dalle labbra di “tecnici” ed “esperti” , ovviamente strapagati, che non sanno dare consiglio migliore che chiudere tutto.

E’ stato avvilente sentire  il Vice Ministro della Salute Silieri affermare che non gli è stato possibile leggere le relazioni del Comitato Tecnico Scientifico, e parliamo di uno tra i pochi al Governo che potrebbe capirci qualcosa essendo chirurgo di fama internazionale.

C’è il rischio concreto che la pandemia del coronavirus faccia più morti sociali ed economici dei tanti che ha fatto negli ospedali.

 

Gigi Cabrino

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Articolo pubblicato il 01/11/2020