Un formale comunicato del presidente del Consiglio comunale di Torino Francesco Sicari, ha annunciato mercoledì l’uscita dal Gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle  di Damiano Caretto e la contestuale adesione al Gruppo Misto.

“Nella comunicazione inviata al presidente, il consigliere Carretto ha motivato la propria decisione con la presa d'atto di quella che ha definito “un’insanabile divergenza politica”.

Per la cronaca, lunedì scorso Caretto aveva abbandonato polemicamente il Consiglio virtuale dopo essersi visto respingere due mozioni dai suoi stessi compagni di banco pentastellati: Forse è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?

Ma è lui stesso che in anticipo alle dichiarazioni formale del consiglio comunale, spiega così il suo gesto parlando di “anni intensi, complicati e spesso difficili, ma, come credo si sia intuito in questi anni, il mio percorso politico e quello del Movimento 5 Stelle si sono allontanati, sia a livello nazionale che a livello locale, fino a diventare in larga parte incompatibili”. “Ci tengo a precisare – continua – che non rinnego nulla di quanto fatto, nel bene e nel male. Personalmente non credo di essere diverso dalla persona che è stata eletta nel 2016 e continuo a credere negli stessi valori. Il M5s odierno, però, non è una forza politica in cui rivedo quei valori (come era invece anni fa) e  che voterei (pur riconoscendo molte valide persone al suo interno). Posso serenamente affermare di non essere io quello che è cambiato”.

Motivazioni analoghe a quelle rese negli anni scorsi dai fuoriusciti dal M5S ed oggi parcheggiati al gruppo misto: Deborah Montalbano, Marina Pollicino e Aldo Curatella, che,  per usare un’espressione forse un po’ stantia, ora votano secondo coscienza, non disdegnando qualche puntura di spillo e creando grattacapi ad una sindaca sempre più distante dai problemi di Torino.

In teoria la sindaca non ha più la maggioranza nelle commissioni ed è al filo in consiglio, perché le manca il voto della disparità rispetto alle opposizioni. Ma si è già palesemente prostrato ai suoi piedi Osvaldo Napoli, il quasi dissidente consigliere di Forza Italia che in questi anni, in disaccordo dal suo partito ha garantito sempre l’appoggio a Chiara, contrattando sottobanco posti di sottogoverno. Figura, la sua, non certo nobile, ma la botte da il vino che ha. Ed anche questa volta la dignità è interpretata e vissuta come disvalore.

Come collocare la mossa di Caretto, se non nell’alveo di una campagna elettorale già iniziata in vista della primavera del 2021(sempre che il voto non venga rinviato?)  La sindaca ormai volteggia su lidi romani ed ha già annunciato che non presenterà la candidatura. Il pessimo risultato di questi anni di amministrazione grillina, da dimenticare, non fa dormire sogni tranquilli ai consiglieri in carica. Da Sinistra è partito un confronto fumoso che tende ad escludere, dalla candidatura a sindaco, consiglieri del PD in carica a vantaggio di fantomatici candidaci Civici.

Nel giro dei grandi elettori di supporto, potrebbe tornare utile ripescare qualche grillino sotto mentite spoglie, per cercare di fronteggiare il Centro destra. Quali migliori esemplari potrebbero essere coloro che anzitempo hanno abbandonato la sindaca sbattendo più o meno la porta? Si mormora che altri consiglieri potrebbero seguire l’esempio di Caretto.

Tutte le ipotesi rimangono aperte. E da quest’estate che in vista della fatidica scadenza, ci tocca assistere a  balletti elettorali e piazzamenti più o meno innaturali. Se almeno per una volta, tanto per uscire dal tunnel del degrado e dell’inazione, invece del tentativo di privilegiare incapaci o coloro che “tenendo famiglia, debbono pur vivere”, potessimo assistere alla competizione dei  competenti?

Forse quest’opportunità sta sfiorando i manovratori di liste e candidature di ogni schieramento? Non ne siamo affatto convinti