Oro verso la migliore settimana da luglio con Biden e Fed

Gli investitori stanno scommettendo su un dollaro "low cost" nel medio-lungo termine. Le prossime ore saranno cruciali per capire se il metallo giallo può superare definitivamente la resistenza a 1.930 dollari l'oncia, continuando il recupero fino a 2mila dollari. Oppure se sarà necessaria una pausa di consolidamento

L'oro si avvia a chiudere la migliore settimana da luglio, sostenuto dalla probabile vittoria di Joe Biden alle presidenziali Usa. Mentre il dollaro scende, il metallo giallo oggi guadagna lo 0,27% a 1.952 dollari l'oncia, consolidando il brillante +2,50% di ieri, il miglior risultato giornaliero degli ultimi sette mesi, ha segnalato Websim.

"La quotazione è tornata sui livelli di un mese fa, ampliando la performance da inizio anno a +28% se espressa in dollari e a +21% in euro. Anche se l'esito finale delle elezioni americane non è ancora definitivo, gli ultimi dati danno Biden come grande favorito. In questa prospettiva, tornano sul piatto le aspettative di ulteriori stimoli pubblici, che i Democratici hanno sempre indicato in una cifra non inferiore a 2mila miliardi", hanno precisato gli analisti della Sim. 

Al rafforzamento dell'oro ha dato una mano anche la Fed. Ieri nel corso della conferenza stampa post comunicato sulla politica monetaria e sui tassi, il governatore, Jerome Powell, ha parlato con grande preoccupazione della minaccia della pandemia da Covid-19 e ha anticipato la possibilità di una rimodulazione del piano degli acquisti di bond: se ce ne fosse bisogno, "potremmo aggiustare i parametri, in modo da essere ancora più accomodanti". Powell ha detto di non voler parlare di politica, ma ha ribadito che Casa Bianca e Congresso devono presto trovare un'intesa su un nuovo piano di aiuti all'economia.

L'attesa di un nuovo imponente pacchetto di aiuti pubblici e di una posizione accomodante della Fed non può che esaltare la domanda di oro, quale bene rifugio per eccellenza. "Gli investitori stanno scommettendo su un dollaro "low cost" per il medio-lungo termine sotto la presidenza Biden e su una Federal Reserve accomodante", ha confermato Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades.

Tecnicamente, il prezzo dell'oro è ancora nel canale laterale principale tra 1.850 e 2.070 dollari l'oncia, ma ieri si è assistito a un primo movimento importante, poiché il prezzo del lingotto ha superato la resistenza posta a 1.930 dollari l'oncia, superando i picchi del 12 e 21 ottobre. "Le prossime ore saranno cruciali per capire se l'oro può superare definitivamente questa resistenza, continuando il suo recupero fino a raggiungere quota 2mila dollari nel breve termine o se sarà necessaria una pausa di consolidamento", ha spiegato De Casa, convinto che, nel complesso, il metallo giallo stia chiaramente riprendendo slancio.

Anche per Websim una chiusura settimanale sopra 1.950 dollari riproporrebbe l'ipotesi di un rapido ritorno sui massimi storici. "Stante il quadro macro ancora molto incerto a causa dalla seconda ondata di Covid-19, abbiamo ritenuto saggio sfruttare le correzioni in area 1.850 dollari per costruire una posizione a protezione degli asset più rischiosi in portafoglio", ha spiegato la Sim. "Una scelta tattica che ci sta dando ragione. Proponiamo ora di comprare sulla forza alla prima chiusura sopra 1.950 dollari con un target finale verso i top assoluti a 2.075 dollari. Stop, invece, delle posizioni rialziste sotto 1.830 dollari. Sotto quel livello aumenterebbe il rischio di assistere a ulteriori discese verso area 1.700 dollari", ha concluso Websim. 

 

Fonte: milanofinanza.it

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Articolo pubblicato il 07/11/2020