Siamo arrivati al "Povero kamikaze vittima"

L'Opinione di Gigi Cabrino

Giovedì 12 novembre si è commemorata la strage di Nassiriya del 2003 in cui persero la vita 25 miliari italiani impegnati nella guerra in Iraq intrapresa quell’anno dagli Stati Uniti a cui l’Italia partecipò con un notevole contributo militare.

Un automezzo imbottito di esplosivo guidato da un terrorista suicida islamico si scaraventò contro l’edificio presidiato dai soldati italiani causando una vera strage in cui persero la vita, oltre ai nostri militari, anche molti civili irakeni.

La partecipazione italiana alla guerra USA in Iraq fu molto discussa e causò notevoli polemiche e contrasti politici tra i favorevoli ed i contrari.

L’atteggiamento italiano, al Governo c’era Berlusconi, fu forse troppo zelante nell’ubbidire agli USA che, con la scusa di armi di distruzione di massa – mai trovate-  di cui il regime di Saddam sarebbe stato in possesso, hanno condotto una guerra motivata esclusivamente dagli interessi dei grandi gruppi petroliferi; tra l’altro, a distanza di quasi 18 anni la situazione irakena è ancora di caos totale ed i militari italiani sono ancora impegnati nel paese.

E’ altrettanto vero, però, che di fronte al sacrificio dei militari italiani a Nassiriya anche i peggiori oppositori alla partecipazione italiana alla guerra resero onore all’impegno del nostro esercito e dei suoi uomini.

Nemmeno il più becero antimilitarista si sarebbe sognato di dire quello che è uscito dalla bocca dell’On. Corda del Movimento 5 Stelle nei discorsi di commemorazione della strage in Parlamento.

Si, perché la parlamentare pentastellata ha detto che a fianco ai militari italiani e ai civili irakeni caduti nell’attacco terroristico suicida di Nassiriya va ricordato anche il kamikaze, essendo anche lui una povera vittima del sistema.

Non oso pensare come avranno reagito i familiari delle vittime pensando che un rappresentante dello Stato, al cui servizio sono morti quei ragazzi, definisce il terrorista islamico responsabile della morte di oltre 50 persone una povera vittima.

L’On. Corda si è poi lanciata in un discorso sull’Occidente a guida Usa che va a fare guerre in giro per il mondo; discorso che potrebbe essere anche condivisibile se non fosse per il fatto che la parlamentare appartiene ad un partito che è al governo da quasi tre anni, prima con la Lega poi con la Sinistra, e non si è mai adoperato né con i propri parlamentari né con i propri ministri (hanno avuto la Difesa, oggi hanno gli Esteri) per portare a casa uno solo dei militari italiani impegnati in queste guerre imperialiste Usa.

I kamikaze che hanno fatto strage di italiani sarebbero per questa nostra rappresentante in Parlamento povere vittime; dobbiamo aspettarci che vengano promosse intitolazioni di strade o piazze ai terroristi islamisti che hanno massacrato i nostri militari?

Il risvolto positivo della faccenda è che dell’On. Corda non si è praticamente sentito parlare fino ad oggi e probabilmente non ne sentiremo parlare per molto; con le percentuali di voto che si prospettano per i cinque stelle è molto probabile che assieme a molti altri parlamentari del movimento tra poco più di due anni esca dal Parlamento per non rientrarci più.

 

Gigi Cabrino

 

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Articolo pubblicato il 14/11/2020