Biella- Giovanni Pompeo Mainoldo: un maestro del Barocco Piemontese

La riscoperta di un artista, nel libro edito dal Centro Studi Biellesi, in attesa di una mostra che rivaluti ad ampio raggio l’operato dello scultore

Il libro di  “Giovanni Pompeo Mainoldo. La riscoperta di un maestro del Barocco Piemontese”, curato dal professor  Casimiro Dibiaggi, edito da DocBi (Centro Studio Biellesi €14.00 – foto copertina ), fa parte del progetto “Muovere - museo virtuale”delle opere restaurate e intende riscoprire l’attività dello scultore Mainoldo, attivo in Valsesia nel biellese e nelle aree limitrofe a cavallo tra Sei e Settecento. Nell’introduzione  Casimiro Debiaggi,”Queste pagine non hanno la presunzione di costituire un’opera esauriente, ma di riportare alla luce per far rivivere, per ricostruire, per quanto possibile, questa affascinante personalità  artistica dello scultore Giovanni Pompeo Mainoldo”.

La fama dello scultore è però ancora oggi limitata ad un ambito strettamente locale, circoscritto alla Valsesia ed al Biellese, aree ricchissime, anzi le più ricche di testimonianze nel campo della scultura lignea del Seicento e Settecento in Piemonte, prolifiche di maestri attivissimi in Valle d’Aosta, in Savoia ed in Svizzera, ma geograficamente periferiche, defilate, lontane dalla capitale, dalla corte, dal centro della vita culturale dello stato ove dominano le figure dei Plura, del Perucca e del Clemente.

Nella presentazione, il Presidente del Centro Studi Biellesi (DocBi) Giovanni Vachino,Attraverso lo studio di questo scultore potremo rivelarne l’attività e nel contempo promuovere la restituzione di alcune delle sue opere che hanno subìto, all’inizio del secolo scorso, inappropriati interventi che impediscono di apprezzarne la qualità”.Uno dei suoi lavori più riusciti “la  Madonna del Carmine”conservata nella Chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Giuditta a Trivero – Valdilana (Biella) riprodotta sulla copertina del volume.

Casimiro Debiaggi - ci sono ancora tante risposte da dare, sullo scultore Giovanni Pompep Mainoldo,  ad esempio: al suo modo di lavorare nei suoi quasi cinquant’anni di attività scultorea: il quale disegnava un rapido abbozzo, un idea complessiva buttata giù di getto della scultura? Aggrediva direttamente il legno con sega, scalpelli, sgorbie lime, senza un modello, una traccia, fidandosi, solo del suo istinto, del suo estro, della sua fantasia, della sua fervida creatività? Fino a che punto è avvenuta la collaborazione del Mainoldo con i Gilardi e i d’Alberto? Sono solo alcune delle domande che attendono ancora risposte e studi approfonditi”.Chiude la pubblicazione un appendice curata Giovanni Vachino, e un intervento di Manuele Cecconello.

“Giovanni Pompeo Mainoldo. La riscoperta di un maestro del Barocco Piemontese”, a cura di Casimiro Debiaggi, pp.63 ill. Biella 2020, € 14.00”

 

 

 

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Articolo pubblicato il 20/11/2020