Padova - L’universo d’arte della Fondazione Cassa Risparmio di Padova e Rovigo

Oltre quattrocento opere di altissimo valore storico artistico censite per la prima volta in un volume cartaceo edito dalla Marsilio Editori

L’elegante raffinato, esauriente  volume, “La collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo”, curato da Manlio Leo Mezzacasa, Massimiliano Sabbion e Elisabetta Vanzelli,  con la prefazione di Giandomenico Romanelli, pp.493 ill. Marsilio Editori  – foto copertina libro, presenta al lettore per la prima volta, in versione cartacea, l’immenso patrimonio culturale dell’arte di proprietà dell’istituzione bancaria veneta.

Con questa colossale e impegnativa iniziativa - iniziando dalla sovraccoperta con il riporto di un’opera dell’artista padovano Alberto Biasi “politipo” del  1971 – si  vuole dare  piena visibilità al materiale conservato, nelle stanze della fondazione, offrendo agli studiosi la conoscenza, ma anche alla collettività l’immenso e prezioso patrimonio  di oltre quattrocento opere di notevole valore storico –artistico, composto da dipinti, stampe, incisioni, disegni, sculture e arredi di pregio,  che vanno dal XIV al secondo secolo del Novecento.

Il presidente della Fondazione Cassa Risparmio di Padova e Rovigo scriveva nel saluto istituzionale:”Il catalogo punta a offrire un quadro sistematico e accurato di un insieme di opere eterogenee per gusto, epoca e provenienza, acquisite dalla Fondazione con l’obbiettivo di garantirne la conservazione e la valorizzazione, sulla scia, peraltro, di analoghi progetti realizzati da altre Fondazioni di origine bancaria”.  

Una collezione cresciuta nel tempo, arricchita attraverso acquisizioni dirette o donazioni manifestando la volontà e il desiderio dell’istituzione di porsi come garante per l’arte e la cultura del territorio locale e nazionale. Il catalogo è strutturato  in schede critiche, redatte con rigore scientifico da specialisti di diverse discipline  e accessibili a ogni lettore, e fornite di una bibliografia generale che aiuta a contestualizzare l’opera.

Le raccolte vengono presentate, suddividendole nelle sezioni: della pittura, della scultura, della grafica e degli  arredi,  si aggiunge  poi la sezione dedicata alla collezione Pietro Centanini - che è stata acquisita dalla Fondazione salvaguardandola dalla dispersione - dove si contemplano all’incirca settanta opere che il collezionista ha  collezionato nell’arco della  sua vita, prediligendo opere di artisti veneti, ma anche quelli della  moglie Enrichetta  di origine partenopea.

In collezione troviamo opere di grandissima importanza, di tutti i generi pittorici,del XVII-XVIII secolo, ma  con una spiccata predilezione per il figurativo di un Novecento che si vede testimoniato da alcune sicure eccellenze (Italico Brass, Oscar Ghiglia, Virgilio Guidi,  Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Renato Guttuso), ma troviamo anche capolavori  di  Silvestro Lega, De Nittis, Ghiglia, Boldini, Fattori, De Pisis, De Chirico,   Zandomeneghi , Licata, Ettore Tito, Irolli, Maurice Utrillo, Marc Chagall, Mario Sironi.

L’immenso e certosino lavoro è  corredato dalle bibliografie di oltre cento artisti citati. A grandi maestri quali Guariento, Canaletto, Bernardo Strozzi, Antonio Zanchi, Guercino, Pietro Chevalier si affiancano autori contemporanei del Novecento come: Carlo Carrà, Enrico Castellani, Alberto Biasi, Tono Zancanaro, Virgilio Guidi, Tullio Crali, in un dialogo immaginario senza tempo. Importanti tele si susseguono a disegni e stampe cui fanno da contraltare sculture e arredi a testimoniare, lungo i secoli, la grande vivacità artistica veneta in primis e nazionale poi.

Un percorso artistico che si snoda tra epoche e luoghi diversi, in un ideale consesso di grandi nomi e realtà locali in cui si esprime una parte del continuo impegno che da sempre l’istituzione bancaria profonde nella valorizzazione e nella salvaguardia del’arte, nel sostegno e nella promozione della cultura.

Descrizione Foto:   copertina volume

La collezione della Fondazione Cassa Risparmio di Padova e Rovigo”, a cura di Manlio Leo Mezzacasa, Massimiliano Sabbion e Elisabetta Vanzelli pp.493 ill. Marsilio Editori, Venezia

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Articolo pubblicato il 25/11/2020