L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Jackazon

Sciacalli, ma pure iene, avvoltoi, falchi, caimani, piranha, pescecani: la famelica feroce fauna predatoria della giungla virale inglobante, dalle mini-sanguisughe urbane alle mega-piovre politico-mafiose, fino ai giga-squali internautici del web

Che ci ispiriamo al singolare Giorno dello sciacallo, ossia jackal (1973, film thriller di Fred Zinnemann), o ai Three Days of the Condor (adrenalinica pellicola del 1975, per la regia di Sydney Pollack), magari identificandoci col protagonista Robert Redford, braccato dai sicari della CIAdeviata” e poi di quella “ufficiale”, noi semplici pesciolini cittadini ci scopriamo facili prede indifese dei barracuda e piranha insaziabili che nuotano nelle torbide acque delle paludi coronavirali di questo funesto bisesto Anno del Topo – secondo il calendario cinese – ovvero del Pipistrello di Wuhan. Bestiale. Per scaramanzia, nemmeno osiamo nominarlo in numeri!

Lasciamo perdere le sanguisughe dei mini-sfruttatori locali e (in)urbani, i vigili implacabili che, per ottenere il meritato premio di risultato, si sono accaniti sovente con multe assurde su gente già fiaccata, atterrita ed atterrata dalle conseguenze umane, sanitarie ed economiche dell’epidemia, i Covid market che vendevano amuchina e alcol al prezzo della vodka di lusso, le farmacie “speculative” che imboscavano mascherine mandarine (talora farlocche) per gonfiarne il costo, le rapinose ambulanze private partenopee da 500 euro a viaggio, nonché le gioiose pompe funebri che, in un periodo per loro così ricco di soddisfazioni, hanno l’opportunità di contare su introiti aumentati, a danno delle famiglie colpite dal lutto, per le bare a doppia zincatura “di sicurezza” obbligatoria… E stendiamo un velo (im)pietoso addirittura sulle piovre politico-mafiose che sfruttano la situazione di debolezza del sistema produttivo per allungare i tentacoli sui settori a rischio fallimento e allargano le fauci fameliche in attesa dei fantastiliardi del Recovery Fund di Ursula von der Leyen. Dimentichiamo per un momento anche Xi, il celeste Imperatore del Dragone, che, dopo aver gettato il Pianeta intero nella catastrofe, senza manco averlo tempestivamente avvertito, ne esce rafforzato e più superpotente che mai, in grado di fornirci a iosa (dietro cospicuo pagamento, s’intende!) vaccini e medicinali, tamponi e test immunitari, cianfrusaglie e quant’altro: falcone reale o iena irridens?

Nell’edificante panorama di una simile selvaggia inglobante giungla o foresta amazonica (con una zeta sola), rivolgiamo invece l’attenzione ai giga-squali che solcano l’irretente maremagnum internautico virtuale; per capirci, si tratta di balenottere multinazionali che in borsa ingurgitano guadagni quotidiani da tredici miliardi di dollaroni e sui profitti, se non si dichiarano in negativo, concedono al fisco qualche misero decimale d’elemosina (mentre a noi comuni mortali tartassati assai spesso e malvolentieri tocca versare cruente percentuali che esorbitano la me/tà del red/dito faticosamente sudato), specialmente adesso che l’e-commerce trionfa sulle ceneri dei negozianti “fisici” di prossimità, ridotti in ban/ca-rot/ta dal lockdown decontaminante, e – per giunta – trafficano ad libitum con i nostri delicati dati personali, teoricamente riservati, controllandoci ad ogni pie’ sospinto.

Di recente, avrete forse scorto in tivù o sul web un piagnucolante coccodrillesco spot istituzionale giustificativo-celebrativo d’una notissima azienda mondiale, che vuol illustrare e pubblicizzare la munifica bontà del cresostomachevole bezosiano padrone tecnoinformatico neomedievale nei confronti della propria manodopera digitale, cioè i fantozziani sottoposti, impiegati nei magazzini di smistamento colli: i poveracci vi recitano per quattro soldi il ruolo di se stessi durante il lavoro coi pacchi – puntualmente ripresi al ral-len-ta-to-re (trucchetto concepito per difendere l’elefantiaca megacorporation spedizioniera dall’accusa infamante di costringere gli addetti a correre come Bolt e quindi di cronometrarne le prestazioni “atletiche”) –, felici di aver trovato, benché disoccupati vecchietti o giovanotti immigrati, una dignitosa soluzione stipendiata, per sbarcare il lunario e sentirsi sempre utili alla società. Vedono i sorci-verdi ma ingoiano il rospo. Che sfig…urati!

Preferirei i becchini del venerdì 13 nero azteco.

 

Enrico S. Laterza

 

 

 

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Articolo pubblicato il 29/11/2020