“Vittorio Emanuele II, l’Italia in eredità. 14 marzo 1820 - 14 marzo 2020: i 200 anni del Padre della Patria”

La celebrazione on line del bicentenario della nascita di Vittorio Emanuele II

Sabato 5 dicembre alle 17 è in programma l’iniziativa commemorativa online in diretta sulla pagina Facebook del Comitato Nazionale @bicentenarioVEII. L’evento si svolgerà in occasione del bicentenario dalla nascita del re Vittorio Emanuele II ed era inizialmente previsto in presenza a Palazzo Chiablese, con il patrocinio dall’Unione Monarchica Italiana, della Regione Piemonte e della Città metropolitana di Torino. Il titolo dell’incontro è “Vittorio Emanuele II, l’Italia in eredità. 14 marzo 1820 - 14 marzo 2020: i 200 anni del Padre della Patria”.

Dopo i saluti istituzionali dell’avvocato Alessandro Sacchi e del principe Aimone di Savoia-Aosta, è prevista una tavola rotonda moderata dall’avvocato Edoardo Pezzoni Mauri, con gli interventi di Luca Piovano, Giuseppe Basini, Salvatore Sfrecola e Andrea Ungari, che tracceranno un profilo biografico del sovrano, analizzandone i rapporti con i ministri e con la chiesa e ripercorrendo gli eventi che portarono al processo unitario.

È anche prevista la presentazione del volume “L’Italia in eredità” curato da Alessandro Sacchi e Salvatore Sfrecola. A tirare le conclusioni sarà l’avvocato Sacchi. Il Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Vittorio Emanuele II si è costituito nel dicembre 2019 su proposta della sezione di Torino dell’Unione Monarchica Italiana, sotto l’egida della presidenza nazionale e con la presidenza onoraria del principe Amedeo di Savoia-Aosta. Fanno parte del Comitato insigni esponenti del mondo accademico, culturale, professionale e politico.

L’ITALIA IN EREDITÀ. È una personalità straordinaria quella che emerge dal libro “L’Italia in eredità”, in cui storici, giuristi, cultori dell’economia, dell’arte, dei costumi e dell’informazione hanno colto i tratti salienti del sovrano: il coraggio, il buonsenso e l’umorismo, messi in campo in una stagione della vita politica italiana ed europea di profonde trasformazioni, che superarono definitivamente l’assetto nato con la restaurazione post napoleonica.

Vittorio Emanuele II fu il riferimento di molti di coloro che, con il pensiero e l’azione, perseguirono l’Unità d’Italia; l’unico capace di incarnare la vocazione popolare di Garibaldi e il ruolo istituzionale di Cavour, coinvolgendo perfino il repubblicano Mazzini. Un re che difese la Costituzione anche quando gli andava stretta e volle essere “il primo soldato dell’indipendenza italiana”.

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Articolo pubblicato il 02/12/2020