Torino. “Fuga in Forza Italia”

Scanderebech passa a Forza Italia, “E' casa moderati”

E’ euforica l’atmosfera che si respirava ieri mattina nella nuova sede di Forza Italia, ove, nell’affrontare il tema della prossima campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Torino, i maggiori esponenti azzurri della regione, sono riusciti a trasmettere la sensazione del “fare”, certi di incassare, dapprima l’adesione di personaggi di peso e poi, considerato lo scenario di riferimento piemontese, di rappresentare un punto fermo per gli elettori.

A dire il vero da voci romane pare che i rinnovi primaverili dei consigli comunali, causa pandemia e per ragioni di prudenza, possano spostarsi in autunno. Ma il quadro di riferimento torinese, lascia, al momento campo libero per chi intende presentarsi con le idee chiare e con un programma concreto e fattibile. Sul futuro dei grillini, non si accettano neppure più scommesse. Se poi dopo essere sbaraccata dal governo, come fonti del M5S affermano, dovesse ritornare in corsa l’ex assessore all’anagrafe, Paola Pisano, visti i risultati deleteri ottenuti a Torino ed a Roma, potremo divenire, nostro malgrado,  spettatori del suicido politico del M5S.

A sinistra le cose non vanno meglio. Uscito di scena il preside di Architettura, si sta consumando la lotta correntizia all’ultimo coltello, alla faccia delle primarie, quasi certamente cancellate, con Chiamparino che, in assenza di meglio sta facendo il manovratore  per imporre un suo candidato e tessere alleanze sotterranee con i grillini. La domanda che si pone l’elettore che accusa la decadenza della città con il suo risvolto economico ed occupazionale è come potranno riconoscersi nel comune programma, Liste Civiche ed in particolare le madamine di “Esageruma nen” che hanno iniziato l’esposizione tematica dei loro desiderata, con gli statalisti di LEU che con le loro articolazioni sindacali, sono responsabili della fuga del manifatturiero, a partire dagli anni 80 ed ancor oggi sostengono le tesi più conservatrici e stataliste, ostili ad una svolta competitiva per il futuro di Torino.

Comunque l’occasione formale di ieri,  in parte presentava  la novità, che già circolava da un po’.

L’adesione di Federica Scanderebech a Forza Italia. Ad annunciarlo è stata la stessa consigliera comunale torinese, 35 anni, figlia di Deodato, consigliere regionale azzurro e poi parlamentare, girovago in più partiti e movimenti, noto negli anni Novanta come il "ras delle preferenze".

"Qui mi sento a casa", dice la neo forzista che in conferenza stampa con i coordinatori regionale e cittadino del partito, Paolo Zangrillo e Marco Fontana, ricorda "la foto con Silvio Berlusconi di quando avevo otto anni".
Laureata in Scienze Politiche a Torino, esperta nella vendita online di food made in Italy, Federica Scanderebech è al terzo mandato in Consiglio Comunale, dove è entrata l'ultima volta lo scorso anno al posto della dimissionaria Monica Canalis. Eletta nelle file del Pd, ha subito aderito al gruppo misto di minoranza denominato "Rinascita Torino". "Credo sia arrivato il momento di mettere da parte i populismi e di tornare ad essere moderati - sottolinea Scanderebech - come solo ha saputo fare il presidente Berlusconi. In Consiglio comunale porterò avanti tutto ciò che va incontro alle esigenze dei torinesi".

Soddisfatto il coordinatore cittadino di Forza Italia, Marco Fontana, che, come promesso al suo recente insediamento, ha saputo fermare le fughe dal partito dando inizio a quella che definisce "la fuga in Forza Italia". "Spazio per le liste civiche non ce n'è, Forza Italia è l'unica casa dei moderati e senza il centrodestra non vince", conclude in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno.

Sorgono interrogativi e curiosità circa il possibile candidato sindaco di Centro destra. L’on Zangrillo conferma che il nominativo proposto dalla Lega, l’industriale Damilano, stia attentamente valutando di sciogliere la riserva e correre per la città. Anche se la possibile investitura di Claudia Porchietto da parte di Berlusconi, elettrizza l’ambiente. Zangrillo conferma che in questo contesto, i leader del centro destra sceglieranno il candidato più adatto al contesto di riferimento nelle città in cui si rinnoverà la civica amministrazione.

Quindi l’aspettativa di polarizza sulle future entry nel Partito. Per le elezioni, il disorientamento del PD, galvanizza i partiti del centro destra e, nel caso Forza Italia. Ma non è tutto deserto. C’è un langarolo che con proverbiale costanza, da mesi calca la scena con tanto di programma e contatti personali e televisivi. Ci riferiamo a Mino Giachino, che capeggia la già collaudata lista “Si TAV SI LAVORO per TORINO”.

Valutando la comune matrice, potranno sorgere convergenze?

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Articolo pubblicato il 01/12/2020