La piramide a doppia pendenza. Ricostruzione di un progetto

Il volume di Alighiero Dinale e Riccardo Manzini formula una innovativa ipotesi ricostruttiva della originaria volontà progettuale attraverso l’analisi della piramide dall’inconfondibile profilo del faraone Snefru

La costruzione delle piramidi è un argomento che affascina, e proprio per questo motivo si sono formulate a riguardo ipotesi fantasiose su come sono state costruite, quando e da chi, ma fortunatamente esistono anche studiosi che sulla base dei soli rilievi e di analisi rigorose cercano di dare risposte documentate ed attendibili.

Riccardo Manzini, uno dei maggiori esperti mondiali di questa branca dell’egittologia, dopo aver descritto ed analizzato in otto volumi tutti i Complessi piramidali presenti sul territorio egiziano, ha raccolto i frutti di trent’anni di studio in questo suo ultimo lavoro con l’indispensabile collaborazione ingegneristica di Alighiero Dinale esperto in architettura egizia.

Basandosi sui soli dati archeologici più recenti e facendo riferimento ad una progettazione modulare simile alla nostra carta millimetrata, dimostrata in lavori precedenti approvati dall’Accademia delle Scienze di Torino e dai massimi esperti internazionali, è giunto a formulare questa innovativa ipotesi ricostruttiva della originaria volontà progettuale illustrata dettagliatamente nel volume.

Attraverso l’analisi di questa piramide dall’inconfondibile profilo del faraone Snefru, padre del ben più celebre Cheope, ha infatti dimostrato l’origine dell’edificio da un unico progetto rigidamente geometrico che già prevedeva l’inconsueto profilo, partendo dal quale si sono poi costruite tutte le altre piramidi, il quale faceva parte di un insospettato quadro urbanistico comprendente altresì il Complesso settentrionale di Snefru.

La credibilità di questa sorprendente ipotesi è stata verificata attraverso la ricostruzione ingegneristica degli eventi che sembrano essersi succeduti partendo da questo progetto originario, i quali portano all’edificio ed agli appartamenti attuali senza dover introdurre alcun dato non verificato o accorgimenti e conoscenze non in possesso degli egizi.

Ecco, quindi, come questa piramide dalle caratteristiche facce a doppia pendenza diventi effettivamente la chiave di volta per la dimostrazione delle logiche costruttive di tutti i Complessi piramidali, nonché il collegamento tra le costruzioni a gradoni delle prime dinastie e le meraviglie architettoniche che ancora oggi possiamo osservare a due passi dal Cairo.

Pertanto, per quanto sopra esposto, La piramide e doppia pendenza si presenta come libro importante ed ulteriore strumento di confronto che, per la sua proposta scientifico-archeologica, è utile per i ricercatori, insegnanti, studenti, senza escludere quei lettori che, dotati di un adeguato retroterra culturale, sono interessati alle tematiche egittologiche.

 

Alighiero Dinale e Riccardo Manzini

La piramide a doppia pendenza 

Ricostruzione di un progetto

Edizioni Kemet – Torino - ISBN 979 1280007094

477 pagine, 126 disegni originali, 12 foto a colori - Euro 55,00

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 03/12/2020