Seconda Domenica di Avvento (Marco 1: 1-8)

Di Andrea Elia Rovera

Prosegue il commento ai Vangeli dell’Avvento di Andrea Elia Rovera (m.j.).

 

SECONDA DOMENICA DI AVVENTO (Marco 1: 1-8)

Nel percorso di Avvento che ci porterà ad adorare il Figlio di Dio fatto uomo non possiamo non considerare la straordinaria figura di Giovanni Battista. L'Evangelista Marco inizia la stesura del suo Vangelo proprio partendo dalla splendida figura del precursore, battezzatore e cugino di Gesù. (Cfr. Marco 1: 1)

"Come sta scritto nei profeti: "Ecco, io mando il mio messaggero davanti alla tua faccia, il quale preparerà la tua via davanti a te". (Marco 1: 2) Sin dall'inizio del suo Vangelo, Marco precisa che nella vita di Gesù nulla è casuale o improvvisato; tutto si svolge secondo un preciso disegno di Dio che è stato spesso reso noto ai Profeti dell'Antico Testamento.

"Vi è una voce di uno che grida nel deserto: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri". (Marco 1:3) Il Battista era conosciuto come uomo di Dio, uomo secondo la Legge, uomo che aveva rinunciato a tutto per predicare la Parola ed esortare alla conversione dei cuori e delle anime.

"Giovanni comparve nel deserto, battezzando e predicando il battesimo di ravvedimento, per il perdono dei peccati". (Marco 1: 4) A questo uomo semplice, ma molto innamorato di Dio, veniva riconosciuta una certa autorità tanto che da lui andarono anche dei pubblicani per essere battezzati. Proprio loro gli chiesero: "Maestro, che dobbiamo fare?". (Luca 3: 12) C'è da tenere inoltre presente che anche "Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e lo proteggeva". (Marco 6: 20)

"E tutto il paese della Giudea e quelli di Gerusalemme andavano a lui, ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati". (Marco 1: 5) Questo passo descrive brevemente il modo in cui Giovanni Battista amministrava il Battesimo. La persona che voleva abbandonare i vizi ed il peccato si affidava a Giovanni che - dopo averne ascoltato le colpe - la immergeva nelle fredde acque del Giordano in segno di pubblico pentimento e lavacro di salvezza. Ancora oggi l'ingresso di un individuo nella comunità dei credenti avviene per mezzo del Battesimo. Un esempio di battesimo voluto e desiderato lo troviamo nelle cronache della prima comunità cristiana. Filippo, uno dei Dodici, stava andando da Gerusalemme a Gaza; mentre era per via un angelo gli disse di affiancare un carro su cui viaggiava un eunuco etiope. Filippo obbedisce all'angelo e da questo incontro nasce un dialogo sulle Scritture. L'eunuco, toccato nel cuore dalla predicazione di Filippo, fa fermare il carro, si immerge nell'acqua e si fa battezzare dall'Apostolo. (Cfr. Atti 8: 26-38)

"Or Giovanni era vestito di peli di cammello, aveva una cintura di cuoio intorno ai lombi e mangiava locuste e miele selvatico". (Marco 1: 6) Come avevamo già detto Giovanni viveva povero, umile, e si nutriva del necessario per vivere. Non aveva fronzoli, orpelli, velleità ma viveva della cosa che più di tutte rende ricchi: la Parola di Dio.

"E predicava dicendo: "Dopo di me viene Colui che è più forte di me, al quale io non sono degno neppure di chinarmi a sciogliere il legaccio dei suoi sandali". (Marco 1: 7) Giovanni sente di essere un misero strumento nelle mani di Dio; non vuole che gli uomini vedano in lui un faro o un esempio da seguire. Il Battista fa sue le parole di Agur: "Sì, io sono più stupido di tutti gli altri e non ho l'intendimento di un uomo" (Proverbi 30:2) ed anticipa quello che dirà parecchi anni dopo Paolo di Tarso: "Io infatti sono il minimo degli apostoli e non sono neppure degno di essere chiamato apostolo". (1 Corinzi 15: 9)

"Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo". (Marco 1: 8) Eh già, Gesù è venuto anche per questo: darci lo Spirito Santo affinché potessimo comprendere ogni cosa ed entrare pienamente nel mistero delle cose di Dio. Giovanni, probabilmente senza saperlo, era già pieno dello Spirito di Dio perché diversamente non avrebbe né saputo né potuto insegnare con così tanta autorità.

Buon cammino di Avvento, Elia

 

Andrea Elia Rovera, classe 1987, blogger.

Cristiano Cattolico da sempre impegnato nella via del Dialogo Ecumenico. Già curatore della Rubrica il Vangelo della Domenica su "Cuneo Notizie", "Caritas - Bollettino Rosminiano" e della Rubrica "Antenna Amigoniana" per il bollettino della Congregazione dei Religiosi Terziari Cappuccini dell'Addolorata.

Per le riflessioni sul Vangelo utilizzo "La Sacra Bibbia - La Nuova Diodati 1991/2003" in modo da raggiungere anche i fratelli e le sorelle delle Chiese Separate con i quali ho un rapporto fraterno e collaborativo.

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Articolo pubblicato il 06/12/2020