Mes. Il Governo trova il compromesso con i grillini riottosi

Le incognite di Renzi

Ieri è saltato il consiglio dei Ministri, perché la liti all’interno dei grillini non erano ancora sedate. In serata resta  aperto solamente il dissidio con Renzi. Oggi Conte riferirà alla Camera e al Senato, ma le fibrillazioni sono tutt’altro che sedate. Assisteremo al D-Day del governo giallorosa? La crisi dell'esecutivo è quasi impossibile anche perché, sulla risoluzione di maggioranza sulla riforma Mes, un'intesa è stata trovata e la fronda M5S in gran parte rientrata, come da previsioni.

Ma è sul Recovery Plan che la sfida tra Iv e il premier è totale. Renzi non vuole, in nessun modo, la task force tecnica pensata da Palazzo Chigi per la gestione dei progetti. Conte ha abdicato dall'idea di inserire la cabina di regia in manovra ed è pronto a ulteriore modifiche, ma per ora resta silente. E c'è chi, tra quelli che sono più vicini al premier, arriva a dire che ormai è chiaro come il vero obiettivo di Renzi sia solo uno: Conte stesso. Il redde rationem finale non dovrebbe avere luogo oggi. Ma, una volta archiviata la legge di bilancio, il governo navigherà davvero a vista. 

"La struttura di Conte pensa a moltiplicare le poltrone. Per noi un ideale vale di più. Sul rischio di una rottura spero di no ma temo di si", sottolinea l'ex premier Renzi. 

Nulla trapela del discorso del premier. Che, presumibilmente, applaudirà invece all'accordo trovato in maggioranza sulla risoluzione. Risoluzione che autorizza Conte a firmare la riforma, spiegando, al tempo stesso, che il negoziato non può considerarsi concluso: va rispettata la cosiddetta logica del pacchetto e va profondamente modificato il Patto di stabilità e crescita, con l'introduzione del sistema europeo di assicurazione dei depositi.

I Renziani, hanno deciso di apporre la firma dei capigruppo in calce solo dopo aver ascoltato l’intervento di Conte in Parlamento.  Mentre i grillini, tanto contrari alla riforma fino a un giorno fa, hanno già firmato e si sono detti pronti a votare sì. Ma nella sua guerra contro Conte, Renzi non è solo. Sarebbe appoggiato clandestinamente da buona parte del Pd, a partire da Nicola Zingaretti, che “privo com’è di leadership naturale, fa il pesce in barile”.

Su questo testo la fronda dei descamisados appare rientrata. In serata, all'assemblea dei senatori del Movimento, Stefano Patuanelli scandisce: "mi aspetto un voto compatto". Qualche defezione ci sarà ma, come spiega anche il capogruppo Pd Andrea Marcucci, al Senato "la maggioranza ci sarà".  "Abbassare i toni, coinvolgere e includere", è la linea del Nazareno esplicata da Andrea Orlando. "Il confronto c'è, ora responsabilità", gli fa eco il capo delegazione M5S Alfonso Bonafede mentre Vito Crimi stoppa subito l'idea di una Bicamerale, caldeggiata da Renzi e Antonio Tajani. La liturgia di coloro che temono di trovarsi in mezzo alla strada, qualora Mattarella sciogliesse le Camere. Questa sera, nel probabile Cdm, l'ok ci sarà solo sul Recovery Plan, che Conte vuole portare a Bruxelles. 

Entrando nel merito del pacchetto europeo sul quale si accalcano discussioni non certo disinteressate su iniziative che in teoria dovrebbero rilanciare l’economia, cosa si trova?  La fetta più ingorda va alla svolta green: 74,3 miliardi di euro per "la rivoluzione verde e la transizione ecologica". Altri 48,7 miliardi andranno, invece, alla digitalizzazione e all'innovazione. Poi le briciole: solo 27,7 miliardi per le infrastrutture e 19,2 miliardi per l'istruzione e la ricerca. Cifre irrisorie se si pensa che 17,1 miliardi di euro andranno alla parità di genere. E la Sanità? Appena 9 miliardi di euro.  Da rabbrividire. Ma il Governo conosce la situazione reale del paese? 

 

Speranza ricorda che sono stati tagliati 38 miliardi su posti letto e personale sanitario? I fiumi di parole spesi su come fronteggiare la pandemia suonano come offesa per le vittime e beffa per gli italiani. Il dubbio di molti è che la cifra sia volutamente bassa perché al governo hanno già deciso di accedere ai soldi stanziati dal Fondo salva Stati per la sanità.

Ma almeno lo dicessero!

 

 

 

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Articolo pubblicato il 09/12/2020