Una nuova politica per i cristiani dell'opzione Benedetto - Parte 2

Il 4° capitolo ( Un nuovo genere di politica cristiana), lo studio del giornalista americano si occupa della politica nelle varie democrazie occidentali.

Qui Dreher sostiene che queste democrazie stanno attraversando un terremoto politico: le vecchie categorie che strutturavano il pensiero e la dialettica politica sono ormai morte o moribonde. I cristiani ortodossi da che parte devono stare. «L'Opzione Benedetto chiama in campo un modo radicalmente nuovo di fare politica, un localismo con le mani in pasta, fondato sull'azione pionieristica di alcuni dissidenti del blocco dell'Europa Orientale che sfidarono il comunismo durante la Guerra Fredda». Si tratta di fare «politica antipolitica», è un termine coniato dal prigioniero politico Vaclav Havel, che rappresenta per i cristiani ortodossi la maniera migliore per non perdere la propria integrità. Ho trovato veramente singolare il riferimento di un americano, che tratta dell'inaspettata vittoria del Buon Vecchio Partito Repubblicano, all'esperienza di vita dei dissidenti cecoslovacchi.

 

La libertà religiosa ha un peso decisivo per l'Opzione Benedetto, senza questa libertà i cristiani non saranno in grado di costruire le istituzioni comunitarie che sono di vitale importanza per la preservazione della loro identità e dei loro valori. Dreher comunque sostiene che i cristiani preparino le proprie comunità per tempi duri. Senza allarmismi, e citando Lance Kinzer, ex legislatore, occorre che i cristiani «interiorizzino cosa davvero significhi porsi in posizione di minoranza. Cominciare a pensare in questi termini è davvero decisivo. Se non lo faremo, continueremo a operare in base a regole del gioco che hanno pochissimo a che fare con la partita che si sta effettivamente giocando».

 

Kinzer argomenta sull'impegno politico dei cristiani e offre suggerimenti su come comportarsi a livello locale e su quali obiettivi focalizzarsi. E se «la politica riguarda il modo in cui ordiniamo la nostra vita insieme nella polis, sia essa una città, una comunità o persino una famiglia». Ritornando ai dissidenti cechi, per Dreher, noi dobbiamo imparare molto dallo loro esperienza. La persecuzione che hanno subito i dissidenti sotto il comunismo sarà quella che subiranno i cristiani americani nel prossimo futuro. I dissidenti cechi per Dreher ci offrono «una visone potente per una politica cristiana autentica in un mondo in cui siamo una minoranza disprezzata senza potere».

 

Havel che predicava la “politica dell'antipolitica”, descritta da lui come «vivere nella verità, in un saggio del 1978, c'è racchiuso tutto il suo movimento di resistenza al comunismo totalitario: «Il potere dei senza potere». E' un documento notevole, fatto oggetto di attento studio e riflessione da parte di cristiani ortodossi in Occidente oggi.

Il tentativo di vivere nella verità costa molto ai dissidenti. Perdere il proprio posto di lavoro, la posizione sociale, i propri figli non potranno essere autorizzati ad andare all'università che desiderano. La gente li prenderà in giro o li metterà al bando. Ma quando il dissidente darà testimonianza alla verità, «egli ha realizzato qualcosa di potenzialmente poderoso. Ha dichiarato che il re è nudo». E' capitato con il verduraio, l'esempio fatto dal libro di Dreher.

 

Le riflessioni su Havel sono tutte da leggere e meditare. Dobbiamo tendere a una vita migliore e non a un sistema migliore. Per Havel, «La risposta è, allora, creare e sostenere 'strutture parallele' in cui la verità si possa  vivere comunitariamente». E non si tratta di fuggire dalla realtà o ritirarsi nel ghetto.

Altre riflessioni importanti riportate nel libro sono sul dissidente cattolico Vaclav Benda, il suo contributo originale di resistenza al comunismo, è stato quello di fare una «polis parallela», «che esistesse in parallelo all'ordine comunista ufficiale». Anche perchè Benda aveva capito che il comunismo ceco intendeva isolare i cattolici , frammentando i loro legami sociali naturali. Benda che correva tanti rischi, rifiutò sempre la ghettizzazione. «Non vedeva alcuna collaborazione con i comunisti, ma respingeva anche il quietismo, considerandolo una mancata dimostrazione della giusta preoccupazione cristiana per la giustizia, la carità e la testimonianza da dare a Cristo nell'arena pubblica».

 

Gli obiettivi della polis parallela sono di tornare alla verità e alla giustizia, a un ordine significativo di valori. Benda non prometteva azioni per gli intellettuali, ma anche per il ceto medio, promuovendo azioni pratiche, stampare romanzi con il samizdat per esempio. Il testo di Dreher fa degli esempi pratici di azione dei dissidenti validi ancora oggi nel nostro tempo storico. I dissidenti erano persone che rifiutavano l'assimilazione con il sistema totalitario, ma nello stesso tempo, costruivano le proprie strutture personali. Chi si comporta così anche oggi, sta vivendo l'Opzione Benedetto. Dreher entra nel particolare: le comunità devono essere piccole, cominciare a livello locale, devono iniziare dal cuore di ciascuna persona. «Per sapere di che cosa abbia bisogno e cosa desideri il nostro prossimo, dovremmo stargli vicini».

 

Ecco, «il tentativo di Benda di ripoliticizzare il popolo consisteva nell'attivare il desiderio del popolo stesso di stare semplicemente insieme per socializzare in un modo che trovasse piacevole».

Sono veramente forti i messaggi che offre il giornalista americano in questo libro. A volte vale la pena citarlo integralmente: «Indipendentemente da quanto le battaglie politiche tra le parti siano furiose e dilanianti, noi cristiani dobbiamo chiaramente tenere presente il fatto che la politica americana convenzionale non può raddrizzare le storture nella nostra società e nella nostra cultura. Essa è inadeguata, perché entrambe le forme, di sinistra, e di destra, parte dal presupposto che il fine proprio della nostra politica sia quello di favorire ed estendere la scelta umana. La sinistra e la destra discordano solamente su dove tracciare le righe. Nessuno dei due schieramenti ha un programma pienamente coerente con la verità cristiana».

 

Dunque la politica dell'Opzione Benedetto, «parte dal presupposto che il disordine nella vita pubblica americana derivi dal disordine dentro l'anima americana». Pertanto la politica più importante del nostro tempo consiste nel ristabilire l'ordine interiore, in armonia con la volontà di Dio. Tutto il resto deriva da questo.

Se siamo orientati verso Dio, non dovremo preoccuparci dei risultati immediati. Anche i dissidenti cechi non si aspettavano di vedere la fine del totalitarismo. Si abbandonavano all'idea che certe cose valeva la pena farle per se stesse, non perché potevano avere conseguenze precise e misurabili. «Havel, Benda e gli altri dissidenti avevano chiaro in testa che una volta che si imbocca la strada del consequenzialismo, si troverà sempre una ragione per non fare nulla. Bisogna voler fare qualcosa perché vale la pena di farla, non perché si pensa che farà cadere il Partito Comunista nel giro di quattro anni».

 

Probabilmente come scriveva C.S. Lewis siamo ad una politica in tempo di guerra: stiamo combattendo niente meno che un conflitto culturale che riguarda «l'abolizione dell'uomo». Pertanto Vaclav Havel poteva affermare che, «la migliore resistenza al totalitarismo è semplicemente scacciarlo dalla nostra anima, dalla nostra situazione, dalla nostra terra, scacciarlo dall'umanità contemporanea».

Attenzione a non cadere nella trappola che la politica cambia tutto. «I credenti – scrive Dreher -  devono evitare la solita trappola di pensare che la politica possa risolvere i problemi culturali e religiosi». E' una illusione pensare che le forze culturali che da secoli separano l'Occidente da Dio, vengano arrestate o rovesciate da una singola elelzione, né da alcuna elezione.

 

Il 5° capitolo dedicato alle singole chiese, che ormai fungono da centri di svago laico, troppe Chiese si sono arrese alla modernità, trattando il culto come un'attività consumistica. Occorre riscoprire la ricca cultura cristiana, riscoprire il passato, recuperare il culto liturgico e l'ascesi, rinsaldare la disciplina della Chiesa. I nostri figli ignorano la Storia del cristianesimo, ormai molti cristiani sono cresciuti nell'ignoranza. Reimparate le forme tradizionali cristiani di ascesi. Dare grande importanza al digiuno. Evangelizzare con il bello e il buono. L'arte e i santi sono la migliore forma di apologia per la nostra fede. Inoltre pensare al martirio fa bene, ecco perchè bisogna parlarne spesso nelle catechesi.

 

Una chiesa che non fa risaltare l'ascesi e il discepolato è come quell'allenatore di calcio che non si preoccupa che i giocatori si presentino all'allenamento.

Il 6° capitolo dà importanza alla comunità, al gruppo famiglie, bisogna fare rete reale, costruire relazioni, fare villaggi cristiani. Fare della propria casa un monastero domestico.

Il 7° capitolo si occupa dell'istruzione come formazione cristiana. Dobbiamo concentrarci sull'istruzione preservando la cultura classica, insegnando ai nostri figli la Sacra Scrittura. Soprattutto dobbiamo conoscere e recuperare la storia della civiltà occidentale. Se occorre dobbiamo togliere i nostri figli dalle scuole pubbliche, e se le scuole cristiane difettano, facciamo le scuole familiari l’homeschooling.

 

Comunque sia il futuro dei cristiani ortodossi non è roseo, preparatevi per i lavori forzati, scrive Dreher. C'è una forte pressione politica intorno a chi vuole essere veramente cristiano. Naturalmente qui si si fa riferimento alla dittatura del relativismo, all'ideologia del Gender che vuole sottoporre le persone che svolgono certi mestieri, professioni, a corsi di indottrinamento per orientarli verso i diritti civili. E di fronte all'ideologia devi prendere posizione, non si può rimanere neutrali, non è concesso astenersi. Che ne sarà degli insegnanti, dei psicologi, degli assistenti sociali, dei medici.

 

Gli ultimi due capitoli sono di estrema attualità, è la cronaca di tutti i giorni. L'offensiva a tutto campo della Rivoluzione sessuale, la sessualità disordinata si abbatte sul cristianesimo e sulla Chiesa. Infine l'immensa sfida all'uomo da parte della macchina, in particolare del pc, dello smarphone, attenzione a internet senza freni, soprattutto sui più giovani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 12/12/2020