Oliver Stone prende il vaccino russo Sputnik V.

Il regista americano era in Russia per realizzare un documentario sul cambiamento climatico, e sul canale russo ha dato l’annuncio della sua scelta

Qualche giorno fa la notizia: il regista Oliver Stone si è vaccinato, ma non con “Moderna” o “Pfizer”, bensì con il vaccino russo “Sputnik V”.

 

Il regista afferma: "Mi sono vaccinato pochi giorni fa. Non so ancora quanto sia efficace il vaccino russo, ma ho sentito molte cose positive a riguardo". Prosegue nella Tv di stato russa: "Devo fare una seconda dose. Penso che il vaccino Sputnik sia utile per contrastare questa pandemia. Io sono pieno di speranze e credo che il vostro vaccino vada bene. Non capisco perché lo ignorino in Occidente, i media tacciono su tutte queste informazioni. L'America nella sua follia considera la Russia una nemica. Io personalmente non lo condivido. Credo anzi che possa diventare un’ottima partner degli Usa".

 

Affermazioni che fanno riflettere. Anche perché in effetti sfugge la logica secondo cui dovremmo accettare supinamente un vaccino americano anziché quello russo. Lo Sputnik V, il vaccino registrato in Russia nello scorso agosto, è efficace persino contro la versione mutata del coronavirus appena scoperta in UK; ad annunciarlo è stato il capo del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF), Kirill Dmitriev.

 

Durante una videochiamata, ha detto Dmitriev al presidente russo Vladimir Putin: “Confermiamo che, secondo le nostre informazioni, Sputnik V è altamente efficace contro una nuova mutazione del virus rilevata in Europa. Di conseguenza, è efficace contro di essa così come contro i ceppi preesistenti, e lo Sputnik V ha dimostrato di essere efficace in diverse occasioni, nonostante precedenti mutazioni nella proteina S". Secondo l'ultimo sondaggio, il vaccino dimostra un'efficacia del 100% nei casi gravi di COVID-19 e un'efficacia generale del 91,4% dopo la terza fase degli studi clinici.

 

Resta il dubbio sul motivo di una simile avversione da parte dei media verso un vaccino non meno efficace rispetto ai suoi omologhi occidentali. Una risposta prova a darcela il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa russo, il Maggior Generale Igor Konashenkov, il quale riferisce all’agenzia giornalistica russa TASS: "Sui social network, siti in lingua russa finanziati dall’estero sotto forma di sovvenzione, si prepara il lancio di una serie di “inchieste” e di false testimonianze con presunti “testimoni oculari” sul possibile pericolo del vaccino russo o sui “rifiuti” generalizzati alla vaccinazione”, ha avvertito Konashenkov, affermando che il farmaco russo è altamente efficace e il suo discredito non migliorerà gli analoghi stranieri.

Il Generale russo denuncia quindi che le azioni di discredito sul vaccino russo vengano portate avanti più per questioni geopolitiche che non per reali motivazioni medico-scientifiche.

 

In ogni caso il contrasto della Fed. Russa contro il Covid andrà avanti al netto della propaganda anti-Putin.

Il 2 dicembre, il presidente Putin ha annunciato che nel prossimo futuro il volume di vaccini prodotti in Russia crescerà fino a due milioni di dosi, questo consentirà di effettuare vaccinazioni su larga scala.

Putin ha sottolineato che la vaccinazione sarà volontaria e gratuita.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 26/12/2020