Governo. La manovra al voto finale, approvata ieri alla Camera

Oggi il testo andrà blindato a Palazzo Madama, con il carico imbarazzante di bonus clientelari e micromisure

Come a ogni chiusura d’anno, anche per lo Stato è tempo di Bilancio. Sarà per l’ennesima volta una corsa contro il tempo e la manovra arriva sul filo e il rischio di far finire il Paese in esercizio provvisorio impone tempi serratissimi in Parlamento.

 

Ieri, con l'ok di Montecitorio (298 sì, 125 contrari e 8 astenuti) prende la sua forma definitiva il documento contabile e passa al Senato per l’ok definitivo. La maxi-manovra da 40 miliardi, la più corposa degli ultimi anni, che doveva mettere le basi della ripartenza e si è risolta in gran parte in nuove misure tampone per scongiurare il tracollo dell'economia.

Il governo supera indenne il passaggio della legge di Bilancio nel pieno della seconda ondata dell'epidemia e mentre gli equilibri rischiano di andare in frantumi, come ampiamente riferito nel giorni scorsi, sul Recovery Plan, che ancora non è composto e già ha fatto litigare gli alleati. I dettagli sono degni delle più sconce regole compromissorie volte ad anteporre al bene del Paese, squalidi esempi di mercimonio elettorale.

Dai 5 miliardi per la Cig al miliardo tra acquisto dei vaccini e l'assunzione di medici e infermieri per somministrarli, fino ai 40 milioni per i buoni spesa alle famiglie più in difficoltà, è la crisi dell'economia, intanto, che detta gran parte degli interventi della manovra e guida la mano dei deputati per le modifiche di maggiore impatto. Su tutte il pacchetto per gli autonomi, dall'anno bianco a un primo abbozzo di 'cig' anche per le partite Iva.

L'esonero dei contributi, nei primi calcoli della Lega, potrebbe valere fino a 3.700 euro, ma sarà un decreto ministeriale a stabilire come sarà assegnato il miliardo stanziato per circa 300mila partite Iva con ricavi sotto i 50mila euro e perdite di almeno un terzo del fatturato.

Possibile che già con il prossimo scostamento e quello che, almeno negli auspici, sarà il decreto Ristori 'finale' di gennaio, la dote per gli autonomi sia rimpinguata anche per estendere l'ammortizzatore ai professionisti iscritti agli ordini. Proprio la previsione di ulteriore extra-deficit a inizio 2021 ha consentito di liberare un 'tesoretto' mai visto per assecondare gli appetiti parlamentari, quasi 5 miliardi.

Miliardi sprecati che si perderanno in interventi clientelari volti al nulla o a realizzare le ormai orrende cattedrali nel deserto di cui l’Italia è tristemente costellata. Affonda il colpo la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, che inoltre lamenta anche il taglio ai fondi dell’editoria, accusando apertamente il Movimento 5 Stelle: “L’esecutivo non ha voluto trovare risorse a causa dell’ostilità ideologica del M5S. È un’autentica vergogna”.

Ma il peggio si riscontra nelle dichiarazioni del Governo. Quanto non si è riuscito a finanziare subito in gran parte si è trasformato in impegni per il governo con centinaia di ordini del giorno, compresa la promessa di interventi per Roma Capitale. Denaro buttato al vento, che nel caso, copre le malefatte e la manifestata a incapacità degli ultimi sindaci della capitale, da Alemanno alla Raggi.

Nello specifico, in poco più di 48 ore in commissione, i deputati hanno comunque portato a casa 254 emendamenti, di cui oltre un terzo con micro-stanziamenti sotto i 5 milioni, e un pacchetto di nuovi aiuti a trasporto aereo e automotive da circa 1 miliardo complessivo, in gran parte grazie al 'fondone anti-Covid' da 3,8 miliardi. A rimanere fuori al momento, tra le richieste ricorrenti, il settore del wedding e degli eventi e tutto lo sci, che dovrebbe essere in cima alla lista dei nuovi ristori.

L’obiettivo è chiudere la partita entro il 30 dicembre, quando il premier, Giuseppe Conte, terrà la consueta conferenza di fine anno, per fare il punto con la stampa. Un appuntamento che nel 2020 assume un significato tutto diverso: meglio arrivarci con i ‘compiti’ fatti. Non ci vorrà molto per svelare l’inganno e poi, che dire sulle pretese – minacce di Renzi? Assumeranno corpo anche nel 2021 o la sua minima popolarità, lo farà desistere per convenienza?

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Articolo pubblicato il 28/12/2020