Covid-19 La segregazione a senso unico. L’appello del Centro Pannunzio
Pier Franco Quaglieni direttore del Centro Pannunzio, medaglia d’0ro per la cultura, cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica

In Italia non ci sono solamente i bulli di capodanno

Le cronache narrano le imprese dei bulli e dei guappi di capodanno, che si sono esibiti ammassati in feste e cene, con lancio di petardi. Nel nostro Paese vivono anche migliaia di persone civili e responsabili che, nel rispetto delle norme igieniche e di prevenzione, non sono protagonisti di smargiassate, ma vorrebbero poter frequentare, da Donne e Uomini liberi, le attività di centri e luoghi di cultura. Ciò, in dispregio dai principi sanciti dalla Costituzione continua ad essere negato da logiche governative totalitarie e becere. Ci opponiamo alla discriminazione tra figli e figliastri. Riceviamo e pubblichiamo l’appello ai principi di libertà diffuso dal Centro Pannunzio di Torino. Principi nei quali Civico20News si riconosce ampiamente

 

Perché le chiese aperte e i centri di cultura chiusi ?

Non è più accettabile che i luoghi di culto siano aperti al pubblico, con certe precauzioni, e restino chiusi invece altri templi dell’anima come i centri culturali, con le stesse precauzioni di sicurezza. Giusto rispettare la libertà di culto sancita dall’articolo 19 della Costituzione. Io sono cattolico ed ho gioito di poter tornare in chiesa, ma non tutti sono credenti.
Così come è stata assunta dal Governo è una misura chiaramente incostituzionale quella che nega palesemente il diritto dei cittadini di riunirsi. Ripetiamo, con cautela e sicurezza perché i tempi richiedono responsabilità.

Vogliono riaprire le scuole senza le precauzioni necessarie, dimenticando che troppe scuole conoscono poco la parola autodisciplina anche per l’esuberanza dei giovani.
Non parliamo qui di orde di sciamannati, di ragazzini incontrollabili che hanno provocato senza interventi efficaci della Forza Pubblica movide dalle conseguenze micidiali.

Noi parliamo di adulti, responsabili e neppure festaioli che non accettano di vivere segregati in casa come “bruti“.

Esiste l’articolo 9 della Costituzione che tutela la cultura o almeno dovrebbe . Ma soprattutto c’è l’articolo 17 che garantisce il diritto di riunirsi pacificamente. Per questo articolo, direbbe Calamandrei, sono morti ammazzati e torturati tanti italiani.

Toccare quell’articolo significa dare una mazzata alla democrazia
repubblicana.

Il Centro Pannunzio con i suoi 53 anni di vita, con la sua storia, con la sua attività, la sua serietà, non può essere relegato sui social che pure usiamo e sono importanti.

Fin dal 1979 il presidente Sandro Pertini lo insigni “di Medaglia d’Oro di benemerito della cultura per le sue attività” .

E ‘ l’ unico in Piemonte ad esserne decorato .
Il Centro voluto da Olivetti e Soldati nel 1968 ha una vita associativa fatta di donne e di uomini che va salvaguardata.

È un bene individuale e collettivo che va tutelato nel rispetto delle
precauzioni di settembre che ci hanno anche imposto dei costi per la sicurezza
usati pochissimo ma, a detta dei tecnici, efficaci.

Non siamo più disposti a restare chiusi. I nostri soci non lo tollerano più.
Lunedì scriveremo al Prefetto e, se necessario, scenderemo in piazza con disciplina, ma anche con l’ orgoglio e la fermezza di chi ha avuto tra le sue fila tanti volontari della libertà, a partire da Mario Pannunzio che si salvò a stento dalle Fosse Ardeatine.

Pier Franco Quaglieni direttore del Centro Pannunzio, medaglia d’0ro per la cultura, cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica

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Articolo pubblicato il 03/01/2021