
L'Opinione di Luigi Cabrino
Sono molti gli articoli della nostra Costituzione a restare, purtroppo, lettera morta; basti pensare all’esordio solenne in cui i Costituenti hanno fondato la Repubblica sul lavoro e raffrontarlo con la disoccupazione cronica che colpisce ampi settori della società.
Ma ce n’è uno che oltre a restare tristemente inattuato è una vera e propria barzelletta ed è l’art. 104 che definisce la Magistratura ordine autonomo e indipendente.
Se pensiamo ai magistrati che tengono veri e propri comizi e si arrogano il potere di abbattere avversari politici ci rendiamo conto che l’indipendenza della Magistratura è ancora lontana da raggiungere.
Ovviamente sono di gran lunga più numerosi i magistrati che nel silenzio degli uffici dei tribunali amministrano la giustizia, cercano di condurre processi, specialmente quelli civili, in tempi accettabili e se ne stanno ben distanti dai riflettori; tuttavia una minoranza dei magistrati, apertamente schierata a Sinistra , fa il bello e il cattivo tempo dai tribunali di provincia fino al Consiglio Superiore della Magistratura.
La vicenda che ha visto coinvolto Luca Palamara, che ha pagato per tutti come il classico capro espiatorio nel traffico delle correnti dei Magistrati, i processi politici contro Berlusconi o chiunque si opponesse al potere della Sinistra e il periodo di Mani Pulite hanno come filo conduttore questa minoranza politicizzata della Magistratura di Sinistra che ha utilizzato il potere giudiziario per colpire gli avversari politici.
Ormai non c’è nemmeno il tentativo di nascondere l’intenzione di avvalesri della toga come arma politica al servizio della Sinistra; sul finire dell’anno appena trascorso 25 magistrati appartenenti a Magistratura Democratica, la storica corrente di Sinistra della Magistratura, hanno diramato un comunicato roboante in cui prendevano le distanze da MD per aderire pienamente alla corrente Area – di Sinistra a sua volta – perché in questa corrente sarebbe possibile condurre un testuale “progetto politico” meno ambiguo rispetto a quello di MD; in pratica ammettono candidamente di lasciare una corrente di Sinistra della Magistratura per abbracciarne un’altra, dello stesso colore ovviamente, perché in essa trovano un miglior progetto politico.
E che dire delle intercettazioni di Palamara che ci hanno rivelato che membri del CSM si incontravano a cena con parlamentari si Sinistra per coordinare le nomine ai vertici del l’organo di autogoverno della Magistratura?
Ogni cittadino, e quindi ogni magistrato, ha il sacrosanto diritto di avere le proprie idee politiche, ma un magistrato, per quell’indipendenza che dovrebbe avere e rappresentare farebbe bene a non esternarle; in ogni caso il gioco democratico funziona in modo che se hai idee politiche e vuoi realizzarle ti impegni in politica e ti candidi o supporti candidati della tua parte politica; entrare in un ordine autonomo e indipendente dello Stato come la Magistratura ed usare i processi per abbattere i tuoi avversari politici non è cosa da stato occidentale ma da regime comunista est europeo degli anni ’70.
La pandemia sta dettando l’agenda della politica di questi mesi, ma sarà un giorno possibile affrontare civilmente questo problema grosso come una casa di una minoranza della magistratura schierata e organizzata in correnti di Sinistra che utilizza il sistema giudiziario per fare lotta politica a proprio vantaggio?
Perché se non ci poniamo seriamente questo problema oltre a calpestare ed insultare la nostra Carta Costituzionale accettiamo che l’Italia sia uno stato autoritario controllato da una magistratura (volutamente con la “m” minuscola) di parte e quindi da una giustizia ingiusta.
Luigi Cabrino
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Articolo pubblicato il 05/01/2021