Governo. Al mercato di Palazzo Chigi i renziani fanno resuscitare il ponte sullo Stretto di Messina.

Tensione alle stelle. Crisi di Governo o rimpastone?

Non si è concluso con un accordo il vertice trai partiti di maggioranza, richiesto da  Renzi. Italia Viva ha pesantemente  richiesto un impegno per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, progetto già seppellito dal Governo Monti, oltre a 61 capitoli di nuovi interventi di spesa e l’adozione integrale del Mes.

 

Da notare che tra gli impegni contenuti e descritti nel documento redatto dal Governo e consegnato da Conte nel corso dell’incontro di ieri, sono già previsti sproporzionati investimenti a favore del Sud. La riunione è stata sospesa e Renzi ha chiesto altre 24 ore per esaminare il Piano di Conte e formulare il verdetto finale. La tensione si taglia con il coltello.

 

“A un passo dal baratro: la rottura e la conta, in Aula al Senato”.  Così potremo sintetizzare il vertice di Palazzo Chigi.

Secondo alcuni commentatori, la crisi di governo parrebbe inevitabile poichè la bozza del Recovery Plan non ha incontrato il favore dei renziani, ancora insoddisfatti. Sono volate parole di fuoco ed i rapporti tra IV e gli alleati giallorossi sono sempre più marcati.

 

Come risulta dalle dichiarazioni della ministra Teresa Bellanova, per la quale il tempo è scaduto per Giuseppe Conte: “Ora servono risposte. Il premier dovrebbe prendere atto che questa esperienza è al capolinea e dire se siamo in grado tutti di ripartire. Sono mesi che chiediamo un accordo programmatico perché non si può andare avanti con un Dpcm o un decreto alla settimana”.

 

Un primo banco di prova sarà la prossima riunione del premier con i capi delegazione, allargata a due delegati per ogni partito di maggioranza. Poi l’appuntamento cruciale sarà il Consiglio dei ministri, che potrebbe riunirsi lunedì anziché oggi, segno che potrebbe ancora esserci spazio di manovra per un accordo: “Prima del Cdm vogliamo vedere tutto il resto del Recovery Plan per confrontarci con i nostri parlamentari - ha affermato la Bellanova - sappiamo che c’è il tentativo di campagna acquisti in corso: purtroppo al premier non sta andando bene. Conte vuole misurarsi con la soluzione dei problemi? Allora non minacciasse di andare in Parlamento perché lì bisogna andare, lì si va e si avanzano le proposte, se si ha il consenso si governa se no si passa la mano”.  Per il segretario del PD Nicola Zingaretti, “La situazione non tollera rinvii”

 

Al vertice di maggioranza a palazzo Chigi oltre ai ministri Alfonso Bonafede (M5s), Dario Franceschini (Pd), Teresa Bellanova (Iv) e Roberto Speranza (Leu), hanno partecipato anche i ministri Roberto Gualtieri (Economia), Vincenzo Amendola (Affari europei), Peppe Provenzano (Coesione) e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. Nelle delegazioni dei partiti si aggiungono per il Pd il vice segretario Andrea Orlando e la responsabile delle donne, Cecilia D'Elia; per Leu i capigruppo Loredana De Petris e Federico Fornaro; per Iv i presidenti dei gruppi Maria Elena Boschi e Davide Faraone; per il M5s il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, il viceministro all'Economia, Laura Castelli e il sottosegretario agli Affari europei, Laura Agea

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 09/01/2021