I Grandi eventi ed il rispetto delle disposizioni di sicurezza

Il punto di vista del Dott. Franco Cecconi, Presidente A.I.S.S. Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, in merito ai tragici fatti di piazza San Carlo

In questi giorni i commenti alla sentenza di condanna della sindaca Appendino, per la notte di sangue del 3 giugno 2017, hanno toccato soprattutto la sfera politica, con l’indignazione pubblica per i suoi commenti poco responsabili e non volti al ricordo dei caduti e dei numerosi feriti. Abbiamo interpellato il dottor Franco Cecconi, presidente dell’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, per riceve un parere eminentemente tecnico sulle modalità che un pubblico amministratore dovrebbe adottare, per ben operare al riparo del groviglio normativo.

“Non entro nel merito della sentenza per i fatti di Torino, pur condividendo le difficoltà del ruolo dei Sindaci dal punto di vista della sicurezza, ma la sentenza di condanna per i tragici fatti di Piazza San Carlo a Torino nel 2017 riapre con forza lo scenario delle modalità di organizzazione degli eventi di Piazza.

La Circolare emanata a seguito di quell’episodio dal Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, persona di grande preparazione e dotata di indubbia lungimiranza, individuava negli addetti ai servizi di controllo, la cui attività è regolamentata dal D.M. 6/10/2009  e s. m., gli operatori da impiegare durante tali eventi, per poter garantire elevati standard di sicurezza a tutela della popolazione e nel rispetto della necessaria prevenzione dettata dalla Circolare stessa.

Pur essendo in un grave momento di stasi dovuto all’emergenza sanitaria e in assenza di eventi, concerti e congressi, preme a questa Associazione ricordare come, grazie a malsane interpretazioni nel distinguo tra Safety e Sicurezza, alcune successive Circolari del Ministero dell’Interno abbiano pericolosamente abbassato i livelli di sicurezza degli eventi, consentendo l’impiego delle Associazioni di Volontariato, prive della necessaria veste giuridica, della verifica dei requisiti morali e della specifica formazione, qualità indispensabili per l’esercizio di questi delicati compiti.

Nel rispetto delle vittime di Torino e alla luce degli ottimi risultati ottenuti a seguito dell’applicazione della Circolare Gabrielli mediante l’utilizzo degli Addetti ai Servizi di Controllo, preme ricordare che la Circolare in questione va ripristinata nella sua interezza e, anzi, estesa nei controlli anche ad altri ambiti, suggerendo l’impiego obbligatorio degli Addetti ai Servizi di Controllo nelle mansioni emerse a seguito dell’emergenza COVID, come:

il contingentamento (anche sui mezzi di trasporto), la misurazione della temperatura corporea, il controllo dell’adozione delle misure di distanziamento e la corretta applicazione delle mascherine, ricordando anche quanto questa categoria di Operatori e di Aziende regolamentate dall’Art. 134 T.U.L.P.S. stiano soffrendo, prive di impiego da quasi un anno a causa delle chiusure di discoteche, eventi, concerti, congressi e non ultime le manifestazioni sportive in generale e calcistiche in particolare, danneggiando in modo drammatico anche il settore dello Stewarding, anch’esso, ricordiamo, direttamente dipendente da un’estensione delle licenze ai sensi dell’Art. 134 T.U.L.P.S.

Chiediamo da tempo un confronto diretto e l’istituzione di tavoli tecnici per discutere con il Ministero dell’Interno le possibili procedure per migliorare l’operatività del settore Security, modificare le norme, creare nuovi settori di impiego, per un segmento imprenditoriale che conta più di 4.000 Aziende e circa 200.000 Operatori che a causa di questa emergenza rischiano la chiusura e un pericoloso aumento dell’impoverimento sociale.

Siamo certi che le Autorità vogliano interagire con le Associazioni di Categoria per affrontare con determinazione una serie di problemi che, in questo scenario, vanno assolutamente risolti.”



 

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Articolo pubblicato il 31/01/2021