Governo: Fico apre il confronto sul programma dell’ipotetico governo

Vince ai punti Renzi, mentre PD e grillini continuano a suicidarsi su Conte

Si è concluso il round del Presidente della Camera Fico con i partiti della maggioranza e stamane si continua seguendo la priorità da giorni ribadita da Matteo Renzi. Prima si discuta di contenuti, programmi e scadenze e poi di nomi. “ Dagli incontri con le forze politiche è emersa la disponibilità comune a procedere su un confronto sui temi e punti programmatici per raggiungere una sintesi", ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, al termine delle consultazioni.

 

Convocato dal presidente Fico alle 9.30 di stamane, il tavolo di lavoro che segue il primo giro di consultazioni. Prenderanno parte al momento di confronto rappresentanti politici di ogni gruppo incontrato in questi giorni.

 

PD, grillini e gruppi minori, sono tirati per il collo a parlare di programmi, tenendo conto che i temi più importanti sollevati da Renzi, qualora si intendesse raggiungere un accordo, farebbero scoppiare i grillini ed aprirebbero le porta alla scissione. Rimangono però cocciutamente ostinati sul nome di Conte come punto di equilibrio per la maggioranza e chiedono di affidare a lui l'incarico per formare il nuovo governo politico e concordare il programma scritto chiesto anche da Italia Viva.

 

La mossa di Matteo Renzi inevitabilmente complica la trattativa per il futuro governo. Tuttavia l'impressione è che Renzi abbia sminato la bomba Mes e mostrato un certo ottimismo sul fatto che "nell'interesse degli italiani un punto di caduta" possa essere trovato. Un punto importante a favore del lavoro di Fico è che si sia iniziato a lavorare concretamente sul programma. Situazione quindi ingessata, ma martedì Fico dovrà tornare da Mattarella e una via seppur lunga e tortuosa, inevitabilmente verrà imboccata.

 

Nei rumors già circolano voci insistenti sul totoministri e su chi sale o scende, anche al di fuori della politica politicante. Argomento avvilente che al momento non ci appassiona. "Credo che alcune persone del governo debbano essere mantenute, faccio riferimento al ministro dell'Economia". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in una trasmissione televisiva. "Non ci possiamo permettere cambianti in corsa, serve stabilità", ha aggiunto spiegando che il suo giudizio su Roberto Gualtieri "è di metodo e di merito. Ricordiamoci che quel che portiamo a casa con il Recovery è merito suo". 

 

Con Gualtieri, ha sottolineato ancora Bonomi, "su molti argomenti non siamo stati d'accordo, fa parte della dialettica di un Paese. Cerchiamo di convincerlo della bontà delle nostre idee, ha sempre ascoltato, ha dimostrato capacità di comprendere i temi, molte volte non è andato nella direzione che auspicavamo, ma questo non vuol dire che non sia una riserva della Repubblica".

 

Per leggere tra le righe, analizziamo cosa si cela dietro la dichiarazione del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha sottolineato la necessità di un governo forte in tempi rapidi. "In questi momenti - ha scritto - serve un esecutivo forte, mentre noi agli occhi del mondo appariamo deboli. O ci mettiamo in testa che dobbiamo ripartire in fretta con un nuovo governo puntando a sfruttare al meglio i 209 miliardi del Recovery oppure le future generazioni piangeranno le follie di una politica che invece di pensare ai problemi degli italiani, litigava per le poltrone".

 

Considerati i due governi della legislatura da lui presieduti, Conte può essere catalogato come leader autorevole?

In caso del naufragio di Conte, il nome di Draghi, seppur smentito, torna imperioso e, pare con l’appoggio di parte della maggioranza e di una buona fetta dell’opposizione.

 

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Articolo pubblicato il 01/02/2021