I Pretoriani: il corpo d'élite dell'Impero

Scopriamo insieme il corpo imperiale d'élite della Roma Antica

I Pretoriani erano quei legionari che per secoli hanno costituito la guardia del corpo degli imperatori romani e furono molto più che semplici soldati, visto che fin dalla loro fondazione sotto Ottaviano Augusto giocarono un ruolo fondamentale nelle sorti dell’Impero Romano.

Essi svolgevano varie funzioni, simili ai moderni agenti segreti, carabinieri e forze speciali.

 

Ma scopriamo la loro storia più nel dettaglio.

 

 

La Guardia Pretoriana

 

 

L’idea che sta all’origine del corpo è antica e risale addirittura al III secolo a.C., quando vennero create le prime unità militari col compito di fare da guardia del corpo a senatori e pretori all’interno delle legioni (sul campo di battaglia e nell’accampamento). Dalle fonti sappiamo che spesso a questo scopo venivano utilizzati anche gladiatori e schiavi fidati, anche se col tempo si affermò l’utilizzo dei legionari migliori, più disciplinati e addestrati e sicuramente più adatti a questo tipo di compito.

 

La reale fondazione della “Guardia Pretoriana” si deve però a Ottaviano Augusto, che diventò il primo Imperatore di Roma (il suo Principato fu dal 27 a.C. al 14 d.C.) dopo aver sconfitto in battaglia i Cesaricidi Bruto e Cassio, i quali avevano provato a rifondare l’appena decaduta Repubblica Romana assassinando Giulio Cesare (che a sua volta aveva vinto sul rivale Pompeo nella famigerata Guerra Civile del 49-45 a.C.).

 

Al servizio dell’Imperatore, responsabilità e privilegi; Augusto organizzò la Guardia Pretoriana in 9 coorti e non 10, che avrebbero costituito un’intera legione, per il fatto che la legge proibiva la presenza su suolo italico e a Roma di eserciti (i pretoriani erano in principio circa 5000, numero che sarebbe aumentato con gli imperatori seguenti) e selezionò i legionari migliori della famosa “Legio X”, la favorita di Giulio Cesare; il neonato corpo venne stanziato tra le città del Lazio e di Roma in particolare, dove i pretoriani avevano compiti di polizia, ordine pubblico, di aiuto nello spegnimento degli incendi e soprattutto di costante guardia dell’imperatore e del suo palazzo.

 

Fu Tiberio, che diventò Principe del Senato subito dopo Augusto e governò fino alla sua morte (avvenuta nel 37 d.C.) a dare una definitiva organizzazione al corpo: egli infatti per rafforzarne la disciplina fece costruire a Roma i “Castra Pretoria”; fortezza dove tutte le coorti di pretoriani avrebbero dovuto alloggiare assieme (e in onore proprio di Tiberio assunsero come simbolo lo scorpione, segno zodiacale del Principe).

 

Prestare servizio nella Guardia era assai ambito per svariati motivi: le possibilità di fare carriera erano ampie e la paga era molto più alta di quella dei normali legionari, che oltretutto avevano un servizio obbligatorio che durava 20-25 anni a fronte dei 16 di un pretoriano (che non era nemmeno dislocato sui selvaggi confini imperiali a combattere dure guerre contro barbari sanguinari, ma nella tranquillità e nel benessere dell’Italia e della capitale, visto che raramente l’imperatore era costretto a raggiungere i campi di battaglia).

 

Inizialmente potevano essere arruolati come pretoriani soltanto legionari italici (in particolare quelli provenienti da: Lazio, Piceno, Umbria, Etruria e dalle zone italiche di più antica romanizzazione); ma col tempo la possibilità di entrare nel corpo fu aperta a tutti i cittadini romani dell’Impero (prima a quelli dell’Italia settentrionale e poi a Galli, Ispanici e infine danubiani, africani e asiatici).

 

 

 

Il Prefetto: il secondo padrone di Roma

 

La guida della Guardia Pretoriana inizialmente era una carica collegiale affidata a due esponenti del ceto equestre (quelli che oggi chiameremo “arricchiti”, ovvero la classe sociale basata sul censo, che costituiva la base dei funzionari militari e politici di Roma), ma nel corso del tempo divenne uno solo l’uomo al comando: il Prefetto del Pretorio.

 

Figura importantissima, che via via prenderà sempre più potere. Basti ricordare il colpo di stato che farà prendere il comando dell’Impero a Massimino detto “il Trace”, il quale da Prefetto del Pretorio riuscirà a divenire Imperatore.

 

Il Prefetto, come figura istituzionale, aveva infatti il comando dell’unica vera legione presente in Italia(quella dei pretoriani appunto) ed era in costante presenza dell’Imperatore, motivo per cui il potere che derivava dal suo ruolo era immenso e per molti versi la sua era la seconda carica più importante dello stato, il secondo Signore di Roma e quindi del mondo.

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Articolo pubblicato il 07/02/2021