Torino. Candidati sindaci, forse all’orizzonte?

Prima sfida tra aspiranti candidati a sindaco del centro sinistra. L’affaccio ruspante di Damilano e le osservazioni critiche di “Esageruma” e di SITAV SILAVORO.

La crisi di  governo è in corso e non sappiamo ancora se saremo chiamati presto a rinnovare il Parlamento, con un sistema elettorale ancora nebuloso, oppure se il voto di primavera per rinnovare il consiglio comunale di Torino, slitterà in autunno. A Torino comunque qualcosa si è mosso ed i candidati spontanei, affiancati dai supporter, a prescindere dalla scelta definitiva dei partiti, in questi giorni, hanno lanciato passi felpati.

Ieri su iniziativa della Liste dei Moderati e Civica Monviso, si è tenuto un cortese faccia a faccia  on line, tra i due papabili candidati professori: Mauro Salizzoni e Stefano Lorusso. E’ prevalso il fair play e non sono stati notati apprezzabili contrasti di rilievo. Hanno entrambi volato sui massimi sistemi. Sono d’accordo sull’importanza della TAV, senza troppa enfasi, e delle infrastrutture per rompere l’isolamento di Torino. La discontinuità dalla giunta Appendino e dal ciarpame dei  grillini è più marcata per Stefano Lorusso, mente Mauro Salizzoni pone in evidenza il ruolo del M5S, nell’affossamento dei forconi.

I toni sono compassati, prevale Lo Russo, con Salizzoni un po’ in declino. Entrambi non sono ancora in grado di influenzare le scelte romane sul ricorso o meno alle primarie o ad altre al momento astruse forme di partecipazione della base alla loro designazione. Salizzoni dovrebbe ottenere l’appoggio dell’ultrasinistra, sempre che non venga presentata una lista di rottura antagonista. Lo Russo è sostenuto dal pragmatismo di coloro che intendono misurarsi a 360 gradi su mali di Torino, con spirito critico anche verso le occasioni perse dai sindaci PD del passato, guardando al futuro.

Chi non s’è perso una battuta del confronto nell’ambito del centrosinistra è l’inossidabile Mino Giachino, candidato sindaco della lista SITAV SILAVORO per Torino. Per Giachino “la loro VISION a 10 anni della Città mi è parsa limitata e insufficiente. Nel dibattito non si è parlato della TAV l’opera più importante per rilanciare economia e lavoro a Torino.  Ma se non si parla della TAV cambia la VISION della Città”. La TAV ,parsa una cosa semisconosciuta ai due contendenti del PD , non sarà soltanto importante per rilanciare il turismo ma anche perché ridarà la centralità trasportistica alla nostra Città se però Torino farà le scelte conseguenti come quella di potenziare la logistica”. “Del tutto assente, precisa ancora Giachino, il rapporto che Torino dovrà avere con Milano, Genova e Lione”. La Città della Salute, per il candidato sindaco di SITAV SILAVORO, “sarà importante per rilanciare la Sanità torinese e piemontese ,che nella vicenda del COVID ha mostrato molte lacune; sarà importante per il ruolo propulsivo nella ricerca medica nella industria biomedicali  ma da sola non sufficiente”. 

Perchè, prosegue Giachino, “Il ruolo della trasformazione e innovazione della industria sarà ancora centrale nei prossimi anni, mentre la visione di Lo Russo che non ha fatto alcuna autocritica sugli errori e sui ritardi delle Amministrazioni di cui ha fatto parte non prevede il ruolo strategico della TAV. Inoltre è mancata del tutto la autocritica sugli errori e sui ritardi delle Giunte precedenti” . 

Il rilancio e il futuro di Torino deriveranno da una grande strategia di rilancio industriale, commerciale e turistico della Città e dalla TAV che rimetterà Torino al centro dei traffici turistici e commerciali europei che è ben delineata nel nostro Programma. Senza dimenticare che gli imprenditori decidono di localizzarsi dove funziona bene l’aeroporto , dove ci sino linee ad alta velocità ma anche perché ci sono altre Aziende importanti. ”Se Torino è nella situazione pesante in cui si trova non è solo colpa della Appendino e dei 5 stelle, ribadisce Mino Giachino. Il declino di Torino come hanno scritto , seppure solo nel 2020, i Professori Bagnasco, Berta e Pichierri decorre almeno dal 2008”.

Giachino, lei sabato mattina  ha organizzato un sit in davanti al municipio per protestare contro il paventato slittamento delle elezioni in autunno: Perchè?

“Perché l’idea del Governo giallorosso di rinviare le elezioni comunali a Ottobre sarebbe un danno per la nostra Città che ha bisogno di interventi urgenti per rilanciare tutto il settore del commercio e ha bisogno di un forte interlocutore con STELLANTIS per difendere le eccellenze torinesi nel settore auto e indotto”.

Anche il centro destra ha animato il dibattito su sindaco e programma. E’ toccato a Paolo Damilano, al momento sindaco in pectore, a capo di una lista civica che ha così esordito: “ La nostra città non deve aver paura di fare debito, purché abbia un impatto sull’economia”. Per questo il suo invito è a pensare in grande partendo da una considerazione: “Abbiamo una città che ha ancora mille risorse e dobbiamo innestare elementi che li valorizzino”.

L’imprenditore lancia la sua prima proposta e lo fa guardando ai progetti di successo in altre metropoli chiave in Europa come Barcellona e punta sui project bond, “uno strumento finanziario dimenticato, che il Piemonte non ha mai impiegato” utile per aggirare l’ostacolo del debito pubblico, uno dei grandi problemi di Torino. Secondo Damilano chi governa la città deve avere l’idea, sapere cosa vuole ottenere con un progetto e si deve servire dei privati per realizzarlo, gestirlo e finanziarlo. “I soldi sono sempre la prima cosa, quando si deve investire, come sanno gli imprenditori, ma non sono mai l’unica. È fondamentale avere un progetto, un cronoprogramma e una buona capacità di esecuzione”.

Damilano applica questa tesi ad alcuni progetti che ha in mente, come la costruzione di una monorotaia che colleghi le aree periferiche e sia integrata con le linee della metropolitana. “Il nostro treno aereo – spiega guardando all’esempio di Bangkok – avrebbe il pregio di essere economico e rapido nella costruzione”. Alla base c’è la volontà di provare a rivitalizzare l’economia delle periferie partendo dai servizi e dalla riqualificazione immobiliare. “Lo sviluppo economico della città e generare posti di lavoro sono le mie ossessioni” ribadisce. C’è anche la voglia di provare a portare a Torino qualche grande attrazione. “Come Londra, nonostante i suoi monumenti, ha pensato di costruire la ruota panoramica così perché Torino non prova a sognare una pista da sci in città per convincere i turisti a trascorrere più giorni?”.

Damilano ritiene che non si possano stravolgere i progetti delle amministrazioni precedenti ma che si debbano far funzionare le cose. E continua ad attendere il via libera del centrodestra: “Sarò felice se i partiti sceglieranno la mia idea di città e se sarò il loro candidato va bene. Ma in questa fase siamo soprattutto un gruppo di persone che vuole impegnarsi per la ricostruzione post Covid ed è entusiasmante per me che non ho mai fatto politica vedere quanto coinvolgimento c’è”. Ogni idea, soprattutto se innovativa e destinata a tradursi in progetti vincenti e positivi. Ma l’enunciazione di Damilano, lascia un po’ basiti coloro che partono da esigenza concrete e possibilmente progetti certi di essere approvati  e condivisi.

L’analisi delle enunciazioni di Damilano, che prima che apparire impietosa, si dimostra realista, la formula Giovanna Giordano Peretti, leader del raggruppamento “Esageruma, un sogno per Torino”. “Tra i suoi suggerimenti per Torino, esordisce la leader di “Esageruma”, oltre ad un tunnel sotto il Po (per andare dove?), ci sarebbe una monorotaia come a Bangkok, nonché una PISTA ARTIFICIALE PER LO SCI, come a Copenaghen. Là si può anche capire, giusto per far provare l'ebbrezza della discesa ai Danesi che vivono su una terra piatta, ma vorrei ricordare al signor Damilano che Torino è circondata da montagne e a un'ora di distanza ci sono le VALLI OLIMPICHE”.

“Torino, prosegue Giovanna Giordano Peretti, è una CITTÀ DI MONTAGNA e non ha bisogno di piste artificiali, perché ha quelle vere a portata di mano. Non sarebbe meglio potenziare i trasporti, dare informazioni sullo sci anche a chi sta in città, promuovere formule commerciali di invito allo sci, magari anche rivitalizzando piccole stazioni? In questo modo si potrebbero portare Torinesi e visitatori sulle piste vere, opportunità che pochissime città al mondo possono offrire, conclude  Giovanna Giordano Peretti”.

Il confronto è appena agli inizi. Quando i partiti di governo definiranno le date per il rinnovo delle amministrazioni comunali in scadenza, capiremo quali saranno i candidati ufficiali di ogni schieramento, tra i quali i cittadini potranno scegliere il futuro sindaco della città. Così emergeranno programmi e proposte e si uscirà dal fair play e dal libro dei sogni. La Città attende!

 

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Articolo pubblicato il 02/02/2021