Torino - ‘uBroker’: "Formazione on line per creare occupazione e benessere"

Puntare sui contenuti per orientare al meglio al lavoro le nuove risorse umane con cui acquisire nuove quote di mercato

‘uBroker’ punta sulla formazione. Per creare occupazione, benessere, reddito, prospettiva e futuro. La multiutilities company torinese, nata nel gennaio 2015 con un volume d’affari superiore a 85 milioni di euro, più di 40 dipendenti diretti, oltre 1.000 collaboratori fra consulenti, professionisti e rete commerciale, più di 100mila clienti per un totale che supera il milione di fatture emesse, dopo aver imboccato stabilmente la corsia di sorpasso nel 2020 grazie a un efficace processo di digitalizzazione ha posto l’accento sul potenziamento della formazione: fondamentale per vincere la partita con il nuovo mondo.

La pandemia da Covid-19 ha imposto nuovi sguardi con cui valutare il presente. A credere nelle nostre persone senza ricorrere alla cassaintegrazione grazie alla solidità che abbiamo saputo costruire nel tempo”, spiega Cristiano Bilucaglia, Fondatore con Fabio Spallanzani, Chairman e Ceo di ‘uBroker’.

Il primo lockdown ha comportato una rapida e concreta rideterminazione dell’approccio a un business, come il nostro, che trae la propria forza dal contatto”, prosegue l’imprenditore piemontese che per primo al mondo ha azzerato le bollette di luce e gas, Canone Rai e accise incluse. “Che, nel caso di specie, attraverso un sano e producente processo di digitalizzazione, ci ha permesso di ampliare gli orizzonti di crescita sia in termini di massimizzazione del fatturato che della ricerca di nuove risorse umane con cui ampliare la nostra quota di mercato”, approfondisce Cristiano Bilucaglia.

Grazie a un know-how informatico di nostra proprietà intellettuale, siamo passati da meeting formativi di tre giorni al mese a una media di circa 15 sessions mensili con cadenza bisettimanale, estendendo le opportunità di lavoro offerte da ‘uBroker’ a una platea in linea sempre più ampia. E reperendo così, in maniera naturale e diretta, i candidati migliori per incrementare una crescita che, per i nostri clienti, fa rima con fidelizzazione, soddisfazione, risparmio e miglioramento del proprio tenore di vita. Ogni bolletta di luce e gas azzerata sono utili denari sonanti in più da destinare al soddisfacimento di bisogni personali e familiari nell’arco dell’anno solare”, specifica Cristiano Bilucaglia.

Per ‘uBroker’ formazione fa rima con competenza, cultura, capacità, mission e vision. Ci affidiamo a partner selezionati, titolati e riconosciuti, ciascuno nella propria materia, preparando al meglio chiunque scelga di entrare a far parte della nostra squadra per inserirlo subito nella dimensione professionale, dotandolo costantemente lungo il cammino di tutti gli strumenti necessari per produrre risultati con piena efficacia e altrettanto appagamento”, conclude l’imprenditore e benefattore, altresì noto per essere spesso autore di prodighe iniziative di sostegno sociale e culturale.

La case history piemontese costituisce la concretizzazione nel presente di un modello vincente di impresa etica fondata sull’antico concetto della condivisione. Quella comunione sincera che si fa fil rouge dell’intero processo produttivo, e che vede in una formazione on line seria, certificata e comprovata, affidata alle menti sapienti di professionisti con le carte in regola, dal cursus honorum al prestigio acquisito, la via maestra per creare in crescendo autodeterminazione, consapevolezza, lavoro, reddito e benessere. Un conto è formare per lavorare, ben altro invece ammiccare dal web sine titulo, come per molti smanettoni in grado di avere numeri senza sostanza. Ed è il caso di quelli che generalmente il web chiama ‘coach’”, sottolinea il giornalista cattolico Maurizio Scandurra, esperto di tematiche consumeristiche.

Mentre per Alessandro Meluzzi, stimato accademico, (già ex parlamentare e senatore), saggista, scrittore, opinionista televisivo, psichiatra e criminologo di fama, “la parola coach è per sua natura stessa etimologica e storica un termine che nasce nelle palestre ed è legato all’addestramento ginnico o sportivo tuttalpiù performante. Ma anche dietro alle dinamiche dell’esercizio fisico c’è comunque la mente, e tutta una serie di meccanismi che necessitano di una ben altra profondità di lettura. Nell’era del digitale un ‘coach’ qualunquista e improvvisato può apparire una scorciatoia, sicuramente economica ma pericolosa e fuorviante, ed esclude altresì la complessità della valutazione d’insieme dell’individuo. Pertanto, insegnare alle persone pensanti che il coach nato dal nulla sul web sostituisca altre forme di rapporto più profondo, più complesso, più ricco e intenso e utile è uno di quegli errori di esemplificazione che la cultura dei social media fini a sé stessi ha prodotto”.

 

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Articolo pubblicato il 06/02/2021