Putin e il ruolo dell'intelligenza artificiale

Putin ha apprezzato il ruolo dell'intelligenza artificiale nelle guerre del futuro

Armamenti e attrezzature con elementi di intelligenza artificiale determineranno in gran parte l'esito delle ostilità in futuro; a dirlo è il presidente russo Vladimir Putin in una riunione allargata del Consiglio dei ministri per quanto concerne la Difesa. Il suo discorso è stato pubblicato sul sito web del Cremlino.

 

Putin ha incaricato le sue Forze Armate di padroneggiare più attivamente le armi elettroniche, sia durante l'addestramento che durante futuri scenari di guerra. Ciò vale, in particolare, per i sistemi robotici e per i veicoli aerei senza equipaggio, e per i sistemi di controllo automatizzati, meglio noti come droni o APR.

 

Il presidente russo sui droni ha affermato che: "Un' arma del genere aumenta in modo significativo il potenziale di unità e formazioni, non solo oggi, ma nel prossimo futuro determinerà in gran parte l'esito della battaglia".

 

Secondo Putin, già a metà anno, la quota di armi e di attrezzature elettroniche impiegate presso le truppe russe dovrebbe superare circa il 70%. Si prevede che entro il 2024 questa cifra raggiungerà il 75,9%. Negli armamenti nucleari invece, la cifra impiegata è ora di circa l'86%, mentre per il prossimo anno dovrebbe salire all' 88,3%.

 

Questo significa che nei prossimi anni si assisterà ad un notevole incremento di armi nucleari ed elettroniche prodotte dai rispettivi campi militari avversi (NATO e Russia).

 

Putin ha anche incaricato di mantenere un alto livello di allerta e di attenzione verso futuri attacchi americani nell’est Europa; affermando di voler sviluppare tutti i componenti necessari per raggiungere la completezza militare nella cosiddetta "triade" nucleare. Tuttavia, ha tenuto a precisare che gli investimenti del paese in questo settore "sono di natura puramente difensiva" e mirano solamente a garantire la sicurezza nazionale.

 

 

Le future esercitazioni sul confine orientale previste dalla NATO, la presenza di truppe USA negli Stati baltici, e la guerra civile in Ucraina, hanno dimostrato tutta l’efficienza della strategia militare russa nell’impiego di armi elettroniche in supporto a conflitti sempre meno convenzionali.

 

Si legge nell’ultimo report della Nato: "La potenziale minaccia degli attacchi elettronici mostra che l'infrastruttura di comunicazioni tattiche NATO esistente è vulnerabile ai sistemi di guerra elettronica russi e dovrà affrontare gravi minacce".

 

Secondo tale report, quindi, al momento, le misure di protezione contro i sistemi di guerra elettronica potrebbero non essere sufficienti per contrastare la minaccia russa.

 

Inoltre, il documento NATO rivela anche la capacità della Russia di distruggere obbiettivi strategici grazie alla dottrina militare russa, meglio nota come dottrina Gerasimov.

 

Sempre il report della NATO sostiene che: “La dottrina russa, che implica una combinazione di guerra elettronica, droni e artiglieria missilistica, per rilevare, identificare, localizzare e distruggere obiettivi particolarmente importanti, si è dimostrata molto efficace.”

 

La situazione ad oggi sembra essere molto tesa. Nonostante l’indifferenza dei media a riguardo, appare evidente come, sia da parte russa che da quella americana, si andrà incontro ad un livello di paura crescente ed a reciproci sospetti, i quali sfoceranno inevitabilmente nel riarmo totale di entrambe le parti.

 

Questo nuovo secolo non solo non sancirà la fine della storia, come erroneamente profetizzava Fukuyama; ma forse segnerà l’inizio di una “nuova guerra fredda”, la quale verrà combattuta in maniera sempre più caotica e disordinata, mistificando le notizie e utilizzando qualunque mezzo possibile per prevaricare. O forse, visto il caos che dall'ultimo anno alberga nelle nostre vite, siamo già in guerra senza che ce ne siamo accorti.

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Articolo pubblicato il 13/02/2021