
A...iosa...
Il modo di dire “a iosa” deriverebbe dal termine fiorentino “chiosa”, che indicava le grandi quantità di monete false, o giocattolo, con le quali i bambini si dilettavano.
Si trattava di soldi di latta, di piombo o di carta, come quelli del Monopoli. Prodotti in grandi quantità ma privi di valore reale.
La pronuncia toscana assorbiva la “C” e la “Acca”… restituendo, come suono “Iosa”.
Oggi il termine significa grandi quantità, non necessariamente di scarso valore, che possono essere riferite a qualsiasi genere, copioso e abbondante per definizione.
Esiste anche un'altra ipotesi che mi sembra molto poco credibile che vorrebbe sostenere la derivazione ligure del modo di dire: Solo Dio lo sa... nel senso di quantità grande e indeterminata, nota solo al Creatore...
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Articolo pubblicato il 17/02/2021