La Regione Piemonte ed il blocco degli impianti sciistici.

Le reazioni della Giunta regionale, di Forza Italia e Lega

Sono divampate anche in Piemonte le polemiche per il blocco degli impianti sciistici a poche ore dalla riapertura in programma. Danno ed incredulità. Sconcertante la dichiarazione avanzata dall’On Zangrillo di Forza italia:“Ieri (domenica) sera durante la trasmissione “che tempo che fa” il prof. Ricciardi, consulente del ministro Speranza , ha affermato che già da ottobre si sapeva che gli impianti sciistici non avrebbero riaperto. Se fosse vero, è inaccettabile che un’intera filiera economica sia stata presa in giro per mesi, aggravando le conseguenze dannose di tale situazione. Cittadini, lavoratori e imprese devono essere tutelati dallo Stato, il ministro Speranza rifletta sulle sue responsabilità!” Che si tratti di una vendetta postuma di Conte?

Segue a ruota la vibrata protesta da parte dell’ l'europarlamentare Alessandro Panza, responsabile del Dipartimento Montagna della Lega: “Walter Ricciardi, consigliere del ministro della salute, ha appena chiesto di rivalutare la riapertura degli impianti da sci, pianificata per domani lunedì 15 febbraio.

Credo dovrebbe utilizzare maggiore prudenza nelle sue dichiarazioni – commenta l'europarlamentare e responsabile delle politiche montane della Lega Alessandro Panza. - "Ricordo che gli impianti riapriranno secondo i protocolli validati dal Comitato tecnico scientifico di cui lo stesso Ricciardi fa parte, e che l'autorizzazione è appena stata concessa.

Sappiamo quanto sia importante la tutela della salute, ma rimettere in discussione la riapertura degli impianti a poco più di tre giorni dalla concessione e a meno di ventiquattro ore dall'evento ci sembra una totale mancanza di buon senso" – conclude Panza.

Analoghe prese di posizione sono state assunte dai parlamentari delle regioni maggiormente esposte e dalla Regioni.

Come annunciato, la Giunta regionale del Piemonte si è riunita ieri mattina in seduta straordinaria per affrontare il tema della mancata ripartenza dell’attività degli impianti di sci, decisa domenica sera dal Governo a meno di 12 ore dall’apertura delle stazioni sciistiche. Presenti  in videocollegamento anche Giampiero Orleoni e Nicola Bosticco, presidente e vicepresidente di Arpiet, l’associazione che rappresenta i gestori degli impianti di risalita piemontesi.

In giornata la Regione scriverà al Governo per risollecitare l’attivazione immediata dei ristori che gli operatori del settore attendono da mesi (parametrati sul modello francese, che prevede un ristoro di circa il 50% dei ricavi annuali), ma anche un ulteriore indennizzo per le cinque false partenze subite dal comparto fin dall’avvio della stagione invernale (la prima per il ponte dell’Immacolata, poi ancora il 20 dicembre, il 7 e 18 gennaio e adesso il 15 febbraio), che hanno causato un aumento dei costi fissi del 20%.


Nel pomeriggio l’assessore agli Affari Legali Maurizio Marrone ha verificato con l’avvocatura della Regione la possibilità di costituirsi parte civile, al fianco dei gestori degli impianti, per chiedere indennizzi proporzionati alla quantificazione dei danni, mentre gli assessori allo Sport Fabrizio Ricca e al Turismo e Commercio Vittoria Poggio incontreranno il neo-ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

Ieri mattina invece il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, insieme al vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso, si è confrontato con il ministro agli Affari regionali Mariastella Gelmini per chiedere una immediata convocazione delle Regioni che hanno nel sistema invernale uno dei comparti economici strategici per il proprio territorio. Un settore che dà da vivere a migliaia di famiglie e che oggi rischia il collasso. Sempre in giornata, il presidente Cirio trasmetterà anche al presidente del Consiglio Draghi una memoria con le istanze urgenti che la Regione chiede al governo per sostenere il sistema della neve.

“La Regione Piemonte ha previsto di stanziare immediatamente 5,3 milioni di euro come ristori per gli impianti sciistici nuovamente penalizzati da una politica di chiusura intempestiva e annunciata con nessun anticipo -sottolineano il presidente Cirio e l’assessore Ricca -. Una dinamica, questa, che ha reso impossibile una politica di pianificazione delle aperture per la stagione sciistica e ha causato ulteriori danni a quelli già ingenti che la pandemia ha provocato anche a questo comparto. La Giunta delibererà venerdì queste risorse che sappiamo non essere sufficienti, ma che sono un modo immediato per dare ossigeno a un settore che per il Piemonte è strategico. Ci aspettiamo che Roma si attivi subito per fare la sua parte. Draghi dimostri che la musica è cambiata e che il nuovo governo conosce e capisce i problemi della vita reale, come primo atto avvi immediatamente i ristori per lo sci”.

In relazione al danno subito dagli operatori economici delle località montane, prendono posizione i deputati di Forza Italia Roberto Rosso e Diego Sozzani, componenti della Commissione Trasporti a Montecitorio e vicecoordinatori regionali degli azzurri in Piemonte.

“Decidere la chiusura degli impianti sciistici a poche ore dalla loro apertura, dopo gli annunci in pompa magna del precedente Governo è un insulto per tutti quegli operatori che hanno investito soldi per la messa in sicurezza delle loro attività e per comprare tutti quei beni utili per gli sciatori. Non c’è solo il mondo degli impianti ad essere danneggiato, ma una intera filiera composta di maestri di sci, ristoratori, albergatori, lavoratori stagionali. Confidiamo che questa decisione costituisca solo l’ultima coda dell’approccio superficiale che il Governo Conte ha riservato alle attività produttive del Paese dall’inizio della pandemia.

Non entriamo nel merito se sia una decisione corretta o sbagliata, anche se siamo convinti che sia ore di mettere mano alla composizione del Cts, ma c’è una questione di rispetto verso chi lavoro e produce in questo Paese. Ora prima di parlare di ristori per i mancati incassi, ci aspettiamo che il Governo Draghi parli di rimborso dei danni per tutte le spese sostenute per la riapertura. Siamo di fronte ad un comparto già messo in ginocchio dalla pandemia. Ora si deve aggiungere anche il killeraggio da parte delle Istituzioni?

Non partiamo bene e ci aspettiamo un approccio ben diverso a difesa dei nostri imprenditori che non si meritano il proseguo delle modalità facilone e improvvisate del Governo Conte.

Mi aspetto che con il Governo Draghi, e con l’entrata in esso di Forza Italia, ci sia un deciso cambio di passo. E’ ora di non creare più illusioni che aggiungono al danno la beffa. Se non si vuole più aprire gli impianti lo si dica e si provveda a riparare danni e ristorare i minori incassi di tutti i soggetti coinvolti, nessuno escluso”.

Quali conclusioni? La parola al governo

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Articolo pubblicato il 16/02/2021