Draghi: "Risposte rapide e trasparenti o si perde fiducia in istituzioni"

Il premier alla cerimonia di insediamento del presidente della Corte dei Conti: "Con Recovery suo ruolo ancor più cruciale"

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è  intervenuto oggi alla cerimonia di insediamento del presidente della Corte dei Conti e all’inaugurazione dell’Anno giudiziario, presenti anche il presidente della Repubblica Mattarella e il presidente della Camera Fico. Non ha perso tempo nel ribadire gli impegni che si era formalmente assunto giovedì, nelle replica ai deputati intervenuti al dibattito alla Camera dei Deputati.

“Ho ripetuto più volte la parola “controllo” perché sono fermamente convinto dell’ufficio essenziale che la Corte svolge in tal senso nell’architettura della nostra cosa pubblica. Questo controllo deve essere efficiente e intransigente” ha detto il premier. – “Con la stessa fermezza considero fondamentale che tale controllo sia rapido perché le decisioni della Corte, quando intervengono lontane dagli atti sottoposti a controllo, pur se intransigenti, inevitabilmente perdono molta della loro efficacia. I tempi straordinari che viviamo lo richiedono” ha precisato Draghi. L’ex numero uno della Bce ha inoltre sottolineato l’importanza del ruolo della Corte davanti alla sfida del Recovery Fund: “Oggi il ruolo della Corte diventa ancora più cruciale. Il Recovery and Resilience Facility riconosce al nostro Paese risorse imponenti con una chiara linea di indirizzo: investire sul futuro. Sta a chi governa fare le scelte strategiche, sta a chi amministra eseguirle in maniera efficace ed efficiente e a chi controlla verificare che le risorse siano impiegate correttamente. Governo, Parlamento, Amministrazione Pubblica, Corte dei Conti e tutte le Istituzioni del nostro Paese devono essere coprotagonisti di un percorso di rinascita economica e sociale”.

“Ai livelli attuali non sono i tassi di interesse che determinano la sostenibilità del debito pubblico, ma è il tasso di crescita di un paese”, ha sottolineato poi Draghi. Di fatto si è trattato di un botta e risposta: istituzionalmente garbato, nello stile Draghi ma diretto.

La Corte dei Conti, con il suo presidente Guido Carlino, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, segnala al neo premier Draghi che l’utilizzo dei fondi in arrivo del Piano Nazionale di Ripresa Resilienza deve essere “corretto e attento” per sostenere la ripresa, e che il dispiegamento stesso del Pnrr “richiederà sforzi enormi e grande attenzione nell’impiego delle ingenti risorse”, come ha sottolineato poi il procuratore generale Angelo Canale avvertendo che “non un euro dovrà essere sprecato o dovrà finire nelle tasche dei profittatori, dei disonesti, dei criminali”.

Un imperativo categorico per tutti, decisori politici, pubbliche amministrazioni, forze di polizia, magistrature. Raccolto da Mario Draghi, che considera “cruciale” l’azione della Corte nel validare le scelte che si faranno sul Recovery “parte del processo con cui noi parteciperemo al processo di costruzione di un`Europa più responsabile ma anche più solidale”. Ma, ha avvertito il Premier, “con la stessa fermezza considero fondamentale che tale controllo sia rapido perché le decisioni della Corte, quando intervengono lontane dagli atti sottoposti a controllo, pur se intransigenti, inevitabilmente perdono molta della loro efficacia”.

Altrettanto categorico è quindi l’invito ad abbreviare i tempi delle decisioni amministrative e dei controlli su di esse ed evitare quel fenomeno “paralizzante” che Draghi ha definito la “fuga dalla firma”. Chiusura allora con l’invito ad “un principio di leale e costruttiva collaborazione” nella gestione della relazione “tra chi agisce e chi controlla”. Che vale per “tutti i servitori dello Stato, controllati e controllori”.

Magistrati avvertiti!

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Articolo pubblicato il 20/02/2021