Dl Covid: Il Consiglio dei Ministri proroga lo stop allo spostamento tra regioni fino al 27 marzo

Resta la deroga per la visita ai parenti con massimo di due persone. La situazione dei contagi in Piemonte

Il Consiglio dei ministri ha prorogato fino al 27 marzo, cioè per trenta giorni dalla precedente scadenza,, il divieto di spostamento tra le Regioni in zona gialla e arancione. Non sarà invece consentito in zona rossa. Restano anche le limitazioni e le deroghe per la visita ai parenti per un massimo di due persone.

Domenica il ministro Maria Stella Gelmini aveva riunito in videoconferenza le regioni e gli enti locali chiarendo che “non possiamo pretendere di chiamarvi a ratificare decisioni già prese, ma possiamo e vogliamo chiedervi di partecipare ad un processo decisionale che certo dovrà essere tempestivo, che certo dovrà essere snello, ma che non potrà calare sulle vostre teste”. Un cambio si stile rispetto alla gestione Conte. 

Ieri, il Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha ribadito la richiesta di un cambio di passo sul piano vaccinale. "Credo che tutte le istituzioni avvertano l’urgenza di un cambio di passo per quel che riguarda il piano vaccini, anche in considerazione dell’alta potenzialità delle Regioni di imprimere un’ulteriore accelerazione della campagna vaccinale che oggi ha un’arma in più grazie all’accordo che abbiamo sottoscritto con i medici di medicina generale”, ha detto il governatore dell’Emilia-Romagna". “Per questo motivo – prosegue Bonaccini – abbiamo chiesto al Governo un’attenta valutazione della possibilità di utilizzare la filiera farmaceutica e gli stabilimenti produttivi esistenti nel nostro Paese”.

Il Presidente della Conferenza delle Regioni chiede anche una discontinuità sui provvedimenti anti-Covid. “Va razionalizzata anche la comunicazione delle decisioni assunte facendo in modo che ogni determinazione sia annunciata con congruo anticipo per non disorientare i cittadini, per non alimentare un clima di incertezza e per permettere le conseguenti scelte organizzative alle categorie interessate”.

Qual è la situazione pandemica in Piemonte?

Ieri l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 639 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 55 dopo test antigenico), pari al 5.7% degli 11.194tamponi eseguiti, di cui 6.837 antigenici. Dei 639 nuovi casi, gli asintomatici sono 228 (35,7% ).

I casi sono così ripartiti: 111 screening, 351 contatti di caso, 177 con indagine in corso; per ambito: 26 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 60 scolastico, 553 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 243.616 così suddivisi su base provinciale: 21.470 Alessandria, 12.543 Asti, 8.351 Biella, 32.942 Cuneo, 18.942 Novara, 128.329 Torino, 8.964 Vercelli, 8.966 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.202 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.907 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 141 (+3 rispetto a domenica).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.905 +37.

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.861.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.872.099 (+11.194 rispetto a ieri), di cui 1.122.028 risultati negativi.

Sono 22 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte. Il totale è ora di 9.287 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.406 Alessandria, 593 Asti, 376 Biella, 1.105 Cuneo, 770 Novara, 4.232 Torino, 417 Vercelli, 303 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 23/02/2021