Cronaca dai quartieri di Torino - La ciclabile di via Nizza: ancora contestazioni

La protesta di cittadini e commercianti

Nuova contestazione per la ciclabile di via Nizza; questa volta a contestare l’operato della giunta Appendino sono stati gli attivisti di Torino Tricolore che, nella notte hanno affisso uno striscione di protesta.

 

“Con questo striscione - ci ha detto Matteo Rossino di Torino Tricolore - abbiamo voluto far notare alla giunta Appendino, tanto orgogliosa delle sue piste ciclabili, lo stato in cui invece versano le strade di Torino, argomento del quale sembra non interessarsi”.

 

Già, le piste ciclabili, fiore all'occhiello dell'amministrazione comunale che ha pensato in questo modo di risolvere i problemi di inquinamento senza pensare che la bicicletta non è un mezzo per tutti, che le piste a doppio senso nello stesso tratto di strada sono pericolosissime e penalizzano la categoria di cittadini di cui si parla solo quando quando vengono investiti: i pedoni.

 

Per non parlare del rinnovamento integrale dei mezzi pubblici di trasporto che sono il più grande, mi si perdoni il termine, di inquinamento dell'aria insieme con gli impianti di riscaldamento desueti a partire da quelli delle sedi istituzionali.

 

“Proprio lungo via Nizza dove è nata la tanto contestata pista ciclabile - ha insistito Rossino -  le strade sono in uno stato pietoso, oltre che pericolose per i mezzi a due ruote e dannose per le sospensioni delle auto: a partire dalla zona di Porta Nuova, fino al Lingotto, la strada è cosparsa di crateri”.

 

E basta percorrere quel tratto di via per rendersi conto che non si tratta di una prortesta strumentale bensì di una realtà negativa di cui fanno le spese, come sempre, i contribuenti.

 

“Prima di pensare alla ciclabile, costruita senza logica e dannosissima per la viabilità e per le casse dei commercianti -ha concluso Rossino - il comune avrebbe dovuto sistemare una volta per tutte il manto stradale e, solo dopo, eventualmente pensare ad altro.”

 

Ma sappiamo che la scala delle priorità stabilita nella <stanza dei bottoni> comunale si è orientata verso direzioni discutibili, peraltro legittimamente, trascurando in parte ciò di cui abbiamo detto sopra insieme con altre, facilmente appurabili, che fanno parte del panorama meno qualificante della nostra (?) città.

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Articolo pubblicato il 24/02/2021