Traves (TO) - La mano morta di un sindaco che….

La tenacia di un allevatore che chiede solo di poter lavorare, perché dev’essere ostacolata?

Stiamo convivendo da un anno con il Covid 19. Quante situazioni abbiamo vissute! La falcidia delle vittime, di cui quasi diecimila in Piemonte, l’impotenza del sistema sanitario aggrovigliato in ingestibili protocolli ministeriali, l’arroganza della burocrazia romana, il capovolgimento della maggioranza governativa e, notizia dei giorni scorsi, l’impennata del contagio.

Mentre Roma si baloccava con tricicli, banchi a rotelle acquistati a caro prezzo in Cina ed inutilizzabili, abbiamo in più occasioni ed almeno in Piemonte, registrato proteste e impegni dei sindaci per ovviare alla miopia e alla latitanza  governativa, finalizzate a ridurre i disagi dei concittadini, il tutto consacrato al raggiungimento dei “Bene comune”, anche in tempi di Covid. Pare invece che gli stessi sentimenti non animino l’azione del sindaco di Traves, nella quiete delle Valli di Lanzo.

Ci siamo tornati dopo quanto avevano raccolto e scritto il 22 gennaio dell’anno scorso. Pare che il primo cittadino di allora e di oggi, tale Mario Cagliero, sia forse affetto da tremore cinetico e non sia in grado di firmare atti amministrativi conseguenti ad una sentenza del Tar Piemonte a tutela dei diritti di un suo concittadino operoso. Ma limitiamoci all’aggiornamento  dei fatti occorsi.

Ne riparliamo con Stefano Cresto, un valligiano di Traves sulle montagne delle Valli di Lanzo, che ha creato dal nulla un’azienda agricola (Az. Agr. Sant’Ignazio di Stefano Cresto) dove alleva capre e produce formaggi, con due collaboratori .

-Cosa sta succedendo signor Cresto?

“E’ da quasi due anni che combatto contro il comune di Traves, per poter continuare a lavorare! L’attuale Amministrazione è stata eletta il 26/05/2019 e a meno di un mese di distanza dalla nomina, il Sindaco Mario Cagliero ha emesso un’ordinanza nella quale ha posto un divieto al transito di mezzi con oltre i 35 q sull’unica strada con la quale si accede alla mia azienda ed alla mia abitazione, indicando come motivazione, la sicurezza, in quanto si erano formate delle buche nell’asfalto. Tale limite irragionevole mi impediva di fatto di lavorare. Ho manifestato immediatamente le mie difficoltà al Sindaco, il quale mi ha informato che avrebbe aggiustato le buche ma non mi avrebbe più permesso di transitare. La strada in oggetto esiste dagli anni ’80: l’asfalto con il passare degli anni, con il transito dei mezzi, con la pioggia e la neve si è deteriorato, ma quale strada resiste 40 anni senza una corretta regimazione delle acque e senza nessuna manutenzione”?

 

-Cresto, lei si avvale dell’unica via d’ accesso alla sua azienda agricola?

“E’ così. L’approvvigionamento di foraggio, di mangime e la asportazione del letame vengono effettuati con trattori agricoli di massa di circa 60 q e con un carro di circa 100 q carico. Il rispetto della limitazione (35 q) implicherebbe il transito con un camioncino tipo Daily che pesa vuoto 27 q e che può trasportare al massimo 8q il che significherebbe innumerevoli transiti e un rincaro insostenibile dei costi oltre l’impossibilità di movimentare le rotoballe del fieno nella stalla e di asportare il letame”!

-Come ha cercato di fronteggiare l situazione?

“Il Sindaco, irremovibile nella Sua posizione, non è mai stato disposto al dialogo. Ho quindi inviato, tra giugno e settembre 2019, molteplici richieste ufficiali di deroga per poter transitare spiegando le mie motivazioni, ma purtroppo nell’arco di oltre tre mesi non ho ottenuto risposta. Sono stato costretto a fine settembre 2019 a rivolgermi ad un avvocato e a presentare ricorso al T.A.R. a seguito del quale il Sindaco ha finalmente risposto negandomi però tutti i transiti richiesti e contestando l’effettiva necessità di tale deroga. A inizio ottobre ho inviato ulteriore richiesta motivata, con una relazione tecnica, delle necessità dell’allevamento, ma anche questa volta non ho ottenuto risposta, solo dopo la notifica da parte del mio avvocato dei “Motivi aggiunti al ricorso” mi veniva data risposta e concessa deroga al transito per poche settimane dal 11/10/2019 al 30/11/2019”.

-E lei come si è regolato?

“Successivamente nel mese di gennaio 2020 avendo necessità di rifornimenti ho presentato richiesta al Sindaco affinché mi prorogasse la deroga e mi permettesse il rifornimento del foraggio per le oltre 80 capre dell’allevamento. Al fine di tale deroga mi è stato richiesto di effettuare domanda in carta bollata e di trasmettere in Comune la motivazione della richiesta, la targa e la carta di circolazione dei mezzi dei miei fornitori con una spesa di 2 marche da bollo e diritti di Segreteria per circa 60 €. Nel frattempo, in pieno COVID, il nostro ricorso al TAR è giunto in Camera di Consiglio e dopo una serie di memorie e contro-memorie presentate dagli avvocati si è giunti all’atto finale. Nel mese di giugno 2020 il TAR emetteva una sentenza in cui in sintesi diceva: - il Comune avrebbe dovuto rispondere alle reiterate PEC inviate dall’Azienda agricola, così come previsto dalla normativa, - il Comune avrebbe dovuto indicare sull’Ordinanza di divieto di transito, i tempi che sarebbero stati necessari per i lavori di manutenzione, - il Comune avrebbe dovuto concedere deroghe all’Azienda agricola per poter proseguire l’attività nel periodo di tempo necessario per la manutenzione, - L’Ordinanza suddetta ha natura temporanea fino al termine dei lavori di manutenzione”.

-Poi, cos’è seguito?

“Nel frattempo, l’Unione Montana aveva comunicato la disponibilità di fondi per effettuare gli interventi necessari al ripristino della strada. Nel mese di luglio 2020, sono stati completati i lavori di ripristino dell’asfalto ed è stata effettuata manutenzione ai fossi laterali di raccolta delle acque. Il Comune di Pessinetto, su cui insiste una porzione della suddetta strada, che aveva anch’esso emesso una Ordinanza analoga, ha quindi provveduto alla revoca della stessa.”

Ciò non è bastato?

Il 06/08/2020 ho quindi inviato PEC per chiedere anche al Comune di Traves, la revoca della suddetta Ordinanza, ancora una volta non ho ottenuto alcuna risposta. Il 10/12/2020 essendo diventata insostenibile la situazione, e non potendo pensare di spendere altri soldi in avvocati per difendere i miei diritti, ho inviato PEC al Difensore Civico della Regione Piemonte per chiedere aiuto in quanto ancora una volta l’Amministrazione comunale di Traves a distanza di 4 mesi non aveva dato nessuna risposta alla mia richiesta (PEC del 06/08/2020) e in quanto nonostante la Sentenza del TAR del 30/06/2020 il divieto permaneva”.

-Cos’ha risposto il Difensore Civico?

“Il Difensore Civico della Regione Piemonte, l’avv. Augusto Fierro, nonostante rilevasse che tale questione fosse al di fuori delle competenze del Difensore Civico, forse non comprendendo il comportamento del Sindaco di Traves, inviava comunque al Sindaco di Traves , e a me per conoscenza, una comunicazione in cui testualmente scriveva “ … in ossequio ai principi di trasparenza e leale collaborazione tra Amministrazioni, si sottopone tale nota (la mia richiesta) alla Sua attenzione, ringraziando anticipatamente per le informazioni che la S.V. vorrà far pervenire in riferimento alla questione prospettata dal Sig. Cresto” Anche questa richiesta cadeva nel vuoto”.

-Poi?

“Nelle settimane scorse, mercoledì 17/02/2021, ho telefonato agli uffici comunali per chiedere se l’Ordinanza fosse stata revocata, l’impiegata del Comune mi comunicava che si sarebbe informata, venerdì 19/02/2021 ho richiamato e mi è stato detto che NON ERA STATA REVOCATA.

Domenica 21/02/2021 nel primo pomeriggio vedo transitare il camion di un muratore locale,  il cui mezzo ha una massa superiore ai 50 q, quindi lo contatto a mezzo WhatsApp chiedendogli che cosa gli avesse chiesto il Comune per concedergli la deroga al transito oltre limite. Mi ha risposto sempre a mezzo WhatsApp che il Vicesindaco Piero Serena gli aveva semplicemente detto di passare e non preoccuparsi! Sono rimasto basito”!

- Sistema del chi tace acconsente?

“Non lo so. Vivo qui dal 2007, nel 2008 grazie anche ai contributi del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte ho insediato qui la mia azienda, ho costruito una stalla per 150 capre, ho in corso di realizzazione un nuovo laboratorio di caseificazione, ho lavorato duramente in questi anni e ancora di più in questo anno di emergenza COVID, e sono stato costretto a spendere 6.000 euro per combattere contro una Amministrazione di cui non comprendo gli obbiettivi. La strada di accesso alla mia azienda presentava effettivamente delle buche sull’asfalto, sicuramente pericolose, ma tali buche c’erano anche sul tratto di strada che si trova oltre alla mia azienda (come ho documentato fotograficamente), quindi è evidente che non sono da imputarsi ai miei transiti ma alla normale usura di un manto stradale mai manutenuto”!

 

-Signor Cresto, non riesco a capire il comportamento del sindaco, ma Lei si è dato una spiegazione?

“Cerco di considerare:

 • gli investimenti da me effettuati,

 l’’importanza della presenza di famiglie residenti e attività imprenditoriali in termini di presidio del territorio,

 • gli obbiettivi della Provincia di Torino, della Regione Piemonte e della Comunità Europea che attraverso i finanziamenti del Piano di Sviluppo Rurale per le zone svantaggiate come le nostre montagne, ci hanno finanziato nello sviluppo della nostra attività”.

-Esatto, ma cosa farà?

“Sarò costretto a chiudere per l’impossibilità di superare gli incomprensibili ostacoli posti dal sindaco e da quest’amministrazione, che diventano inaccettabili nel momento in cui tendono a minare esclusivamente la mia attività dal momento che domenica 21 febbraio il Vicesindaco ha placidamente concesso ad un camion di 50 q di transitare. Ho bisogno di comprendere le motivazioni di questo comportamento.”

-Situazione che definirei paradossale, oltre che sconcertante. Lei è un imprenditore pragmatico, quali solo le sue conclusioni?

“Mi chiedo se è  questo il sostegno che il Sindaco intende dare alle aziende locali? E’ a conoscenza, il Sindaco, che la normativa prevede che venga data risposta (positiva o negativa) ai cittadini entro 30 gg dalla richiesta, come ha evidenziato anche la Sentenza del TAR? E’ questo il rispetto per i cittadini? E’ giusto spendere migliaia di euro in avvocati? Io ho utilizzato 6.000 €, soldi miei, il Sindaco di Traves per pagare l’avvocato ha utilizzato i soldi dei cittadini di Traves”!

-Di solito gli enti locali, a contatto con il cittadino, si comportano in modo diametralmente opposto. Quindi….

“Infatti, la Regione Piemonte promuove la campagna “Compra in valle e la montagna vivrà”, l’Unione montana e il Comune di Pessinetto hanno trovato i fondi per risolvere il problema, perché il Sindaco di Traves continua a ad ostacolarmi? Con questa mia presa di posizione voglio chiedere anche agli Enti della Città Metropolitana, della Regione Piemonte e dello Stato, competenti per lo sviluppo delle politiche agricole un aiuto per poter continuare a lavorare sul mio territorio, non economico, ma in termini di supporto alla soluzione di questo problema.”

Ci tenga informati, signor Cresto.

Ci spiace di non aver potuto interpellare in argomento il sindaco di Traves, per capire se ci sia una logica nel suo comportamento, ma interesseremo della situazione che si è venuta a creare,  anche la Regione Piemonte. La speranza è l’ultima a morire. Forse, se  il sindaco di Traves chiedesse un parere al sindaco di Pessinetto, il problema potrebbe risolversi all’istante.

I lettori di Civico20News, debbono sapere e conoscere, come pure gli elettori di Traves.

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Articolo pubblicato il 01/03/2021