Ancora il Festival della canzone italiana (?) appena concluso nell'occhio del ciclone
La nostra affezionatissima lettrice esprime il personale disappunto per ciò che ha fatto da corolla alla manifestazione canora ed alla trasformazione che ha subito negli ultimi anni lasciando ampi spazi a chi con la competizione musicale non ha nulla a che vedere. E lo manifesta rivolgendosi al Vescovo turbato da "siparietti" gravemente irriguardosi nei confronti della religione cristiano cattolica e della stessa nazione Italia con il tricolore strumentalizzato al limite del vilipendio.
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Illustrissimo Vescovo Antonio Suetta,
in riferimento alla Sua lettera in cui lamenta che, durante il 71esimo Festival ci siano state occasioni di mancanza di rispetto e manifestazioni blasfeme nei confronti della fede cristiana, non posso che concordare con Lei. La fede religiosa non può essere né offesa né derisa.
Tantomeno la nostra bandiera può essere usata impropriamente, o vilipesa. Achille Lauro, è comparso sul palco dell'Ariston vestito di bianco, in una specie di matrimonio gay con la bandiera italiana in mano. Il tricolore non è uno straccio qualunque da esibire durante una pagliacciata raffigurante una unione civile. Il tricolore rappresenta l’Italia per la quale hanno versato il loro sangue tanti connazionali, soldati e cappellani militari. C'è un limite a tutto!
A proposito di religione mi permetto di portare alla Sua attenzione un fatto che riguarda Papa Bergoglio . Il video in cui si vede il papa inginocchiato per baciare le scarpe di alcuni capi mussulmani del Sud Sudan, mi pedoni Monsignor Suetta, ma io lo trovo semplicemente esilarante.
A parte i dieci comandamenti tra cui: "non avrai altro Dio all'infuori di me", mi è stato detto che il Papa rappresenta Dio in terra. Se il Papa rappresenta Dio, come può baciare le scarpe, di alcuni Capi di religione mussulmana? Non dubito delle buone intenzioni di papa Bergoglio, però, baciare le scarpe, a me sembra un gesto di sottomissione. Ci mancava solo che, dopo essersi rialzato, il papa retrocedesse camminando all'indietro......
Vescovo Suetta, nella Sua lettera Lei riporta una frase latina di origine pagana che dice:
“Quos deus perdere vult, dementat prius”
che significa:
"se la divinità vuole proprio rovinare qualcuno, gli fa perdere la ragione".
Nella circostanza che ho appena descritto, ma anche in altre occasioni, mi è capitato di pensare che, forse, il Papa ha avuto un attimo di disorientamento. In fondo anche i "Santi Padri", sono esseri umani e, come tali, sono soggetti ai problemi dovuti all’età.
Sono una parrocchiana della Cattedrale di San Siro, a Sanremo e ho avuto il piacere di ascoltare le Sue omelie. Sono una Sua sincera estimatrice e apprezzo la grande cultura e il giusto approccio nell'affrontare tutti gli argomenti.
Chiedo scusa, per il mio ardire, ma Jorge Mario Bergoglio non è il mio papa, il mio Papa è Joseph Ratzinger, Benedetto XVI.
Giuliana Tofani Rossi
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Articolo pubblicato il 12/03/2021