A spasso nelle storie piemontesi

Questo è il titolo dell’ultimo lavoro che Davide Emanuele Ruffino ha dato alle stampe, una edizione, riveduta corretta e molto ampliata dopo quella del 1998, d’un “romanzo storico tra fatti, leggende, storia, ironia e fantasia”, come dice il sottotitolo.

Da poco nelle librerie, il testo non è distribuito in capitoli, ma in “passeggiate”. L’autore prende per mano il lettore e lo conduce a spasso lungo i secoli, nel tessuto della terra amata, che gli ha dato i natali, di cui mette a nudo pregi e difetti, valori e mediocrità, senza tante vanterie, ma anche senza tanta umiltà, là dove sarebbe solo servile piaggeria. Questa storia del Piemonte, “ricca di testimonianze che premiano l’operosità al cospetto della spavalderia e dell’arroganza”, dice Ruffino, è romanzata men di quanto il sottotitolo intenda e si connota pian piano e sempre più come storia di Torino, fino al balcone di affaccio verso la storia d’Italia, con passeggiate tematiche senza una rigorosa progressione del trascorrere del tempo. Uno stringente percorso cronologico si trova invece nella “passeggiata di date”, alla fine del libro, che meriterebbe, forse, di essere letto cominciando a volo d’uccello da quest’ultima, cui ritornare se ci si trovasse sperduti in qualche momento d’una delle precedenti storiche camminate.

“Il Piemonte nasce come incontro tra le culture mediterranee e quelle nordiche”. Su questa terra ci sono passati i Taurini, i Galli, i Salassi, i Celti, Annibale, i Romani prima di lui e anche dopo con Giulio Cesare, i Visigoti, i Burgundi, i Bizantini, i Longobardi, i Franchi con Carlo Magno, i Saraceni, Federico Barbarossa e Napoleone. La storia del Piemonte, quindi, è una storia di mille storie, “quelle vere e documentate e quelle raccontate e immaginate. Anche queste ultime servono per conoscere la storia di una regione” nel cui racconto l’autore, con stile piano e garbato, si lascia andare al momento giusto a qualche facezia e a qualche strappo ironico, che nulla tolgono alla compendiosa serietà del narrato. Pur se alcune pagine pare indossino la vesta d’una guida turistica, se ne staccano per quanto in tali manuali molto difficilmente troverebbe albergo. Sono, infatti, notizie succose di eventi, di persone, di cose, di modi di dire, che sorprendono spesso per la novità del valente contenuto, di cui talvolta esiste un qualche ricordo fumoso nel lettore curioso, stimolato anche per questo ad un approfondimento personale. Ci sono, poi, frasi che da sole meriterebbero la scalata all’Olimpo degli aforismi, poiché si caratterizzano della verità di tante regole di vita pratica del mondo della sanità, della politica e della economia.

Perché leggere questo libro? Non per riempire con una qualche lettura il lento dipanarsi delle ore in casa in tempo di lockdown, ma per andare, con le sue passeggiate commentate, ai prodromi del nostro Bel Paese, che il 17 di marzo di quest’anno festeggia il 160° Anniversario dell’Unità d’Italia. Per l’autore, infatti, “Nessun dubbio che l’Italia sia stata concepita in Piemonte”. Si vales, valeo.

armeno.nardini@bno.eu

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A spasso nelle storie piemontesi – Davide Emanuele Ruffino - Editrice: arabAFenice, Cuneo, Dicembre 2020 - Cura editoriale: Teresa Scalzo - Stampa: Mediagraf S.p.A. – Pagine 460 – Prezzo euro 25 – Previsto prossimo e-book scaricabile da Internet.

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Articolo pubblicato il 13/03/2021