Covid. In Piemonte da oggi non sono permessi gli spostamenti verso le seconde case. Zona rossa da lunedì.

L’impennata dei contagi. Il DL del Governo valevole sino al 6 aprile. 11 Regioni rosse da lunedì

Anche ieri in Piemonte si è registrata l’impennata  dei casi di persone risultate positive al Covid-19 e precisamente 2.929 come comunicato dall’Unità di Crisi della Regione. I  ricoverati in terapia intensiva sono 247 ( +4 rispetto a giovedì); i ricoverati non in terapia intensiva sono 2.684 (+79). Le persone in isolamento domiciliare sono 24.708 ed i decessi 28 che portano il totale a 9632, dall’inizio della pandemia.

Come conseguenza, per arginare la criticità della situazione, secondo l’ordinanza emanata nella serata di ieri dalla Regione Piemonte, oggi e  domenica nel territorio regionale, non sarà possibile recarsi nelle seconde case. Domenica 14 marzo chiuderanno anche i mercati, ad eccezione dei banchi di generi alimentari, fiori e prodotti agricoli. Da questa sera alle ore 19 i comuni di Borgo San Dalmazzo e Boves in provincia di Cuneo entreranno in zona rossa. La misura si rende necessaria alla luce del repentino aggravamento del quadro epidemiologico locale. Da lunedì15 tutto il Piemonte passerà in zona rossa, in seguito al Decreto Legge approvato dal Governo.

Infatti il Consiglio dei ministri, considerata la diffusione dei contagio, ha dato il via libera al decreto legge con le nuove misure per il contrasto all'emergenza Covid. Si prevede che da lunedì 15 marzo, come annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza, tutte le zone gialle vengono portate in arancione. E poi viene reso più tempestivo l'ingresso in area rossa: tutte le Regioni che hanno incidenza settimanale" di Covid-19 "superiore a 250 casi su 100mila" verranno inserite in zona rossa. Le regioni arancioni hanno facoltà di mettere 'in rosso' le province o sub province che hanno incidenza di alto rischio contagio.  Le nuove misure restrittive saranno valide dal 15 marzo al 6 aprile. Per le festività pasquali, dal 3 al 5 aprile, le misure previste per la zona rossa si applicheranno su tutto il territorio nazionale.

Sarà comunque possibile spostarsi all'interno della propria regione verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, massimo due persone. Le Regioni che resteranno o diventeranno rosse da lunedì 15 saranno 11: Trentino Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e Marche. Sono invece 8 quelle che sono o dovrebbero diventare arancioni: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta. La Sardegna dovrebbe rimanere bianca.

Si riepilogano le principali disposizioni valevoli per le zona rosse.

No agli spostamenti, salvo che nei casi di lavoro, salute o necessità. Per cui non ci si può muovere né all'interno della propria Regione, né all'interno del proprio comune e per compiere gli spostamenti consentiti è necessaria l'autocertificazione. Anche le seconde case sono raggiungibili solo se ci sono motivi di urgenza, come un guasto improvviso. Si può uscire per andare nei negozi aperti, che sono solo quelli che svolgono un servizio essenziale, ma anche per fare una passeggiata o per andare in un luogo di culto vicino casa.

Gli spostamenti tra Regioni sono ancora vietati a prescindere dal colore, mentre è sempre consentito il rientro alla residenza e al domicilio, anche fuori Regione. In zona rossa le visite a casa di amici e parenti sono vietate, visto che rientrano tra gli spostamenti che non possono essere effettuati. Gli unici motivi validi sono salute, necessità o lavoro. La deroga per andare a trovare amici e parenti, però, sarà reinserita dal 3 al 5 aprile, nei giorni delle feste di Pasqua. Ma non durante tutto il resto del mese di marzo e aprile.

In zona rossa i negozi devono restare chiusi. Gli unici che possono aprire sono quelli che vendono beni di prima necessità e che rientrano nella lista delle attività essenziali, da cui sono stati depennati barbieri e parrucchieri (che invece prima potevano aprire). L'attività motoria e le passeggiate (che rientrano in questa categoria) possono essere effettuate, ma solo vicino alla propria abitazione. Non è possibile allontanarsi, però, da casa per svolgere attività fisica. Differente è il discorso se si tratta di spostamenti comunque consentiti, come andare al lavoro o accompagnare una persona non autosufficiente (quelli che rientrano nelle comprovate esigenze). In generale restano chiuse piscine e palestre, ma anche i centri sportivi. Aperti i parchi.

I bar e i ristoranti devono rimanere chiusi ma possono lavorare con servizio d'asporto e consegne a domicilio. L'asporto è possibile per bar e pub fino alle 18 e per i ristoranti fino alle 22, mentre le consegne a domicilio non hanno limiti di orario e possono essere effettuate dagli esercizi commerciali in qualsiasi momento della giornata.

In zona rossa chiudono tutte le scuole di ogni ordine e grado. A differenza di quanto previsto nei mesi scorsi, in cui veniva garantita la didattica in presenza almeno fino alla seconda media, ora in zona rossa le scuole devono rimanere completamente chiuse. Si applica la didattica a distanza per i bambini delle elementari come per i ragazzi del liceo, nessuno escluso. Fanno eccezione gli studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali, che potranno continuare ad andare in classe.

 

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Articolo pubblicato il 13/03/2021