Napoli ricorda la Venerabile Clotilde di Savoia
La Venerabile Clotilde, Regina di Sardegna, in un dipinto di Bernardino Nocchi

Nella chiesa di S. Caterina a Chiaia la celebrazione organizzata dall’Associazione Internazionale Regina Elena e dal Terzo Ordine Francescano

Nel libro Una Veggente per il Re, scritto dal nostro vicedirettore Milo Julini in collaborazione con Andrea Biscàro (Baima & Ronchetti, 2021) viene ricostruita la vicenda di Carlotta Cerino, un’umile e intraprendente popolana che, tra il 1831 e il 1837, affermava di essere in contatto ultraterreno con l’ormai defunta Regina Maria Clotilde di Savoia, la Venerabile, a quel tempo molto amata in tutti gli strati sociali torinesi, considerata “l’Angelo tutelare del Piemonte” e Madrina del Re Carlo Alberto.  

Le presunte qualità medianiche della Cerino risvegliano nel sovrano il desiderio di rapportarsi ancora con l’amata Madrina per ottenerne un sostegno spirituale nel difficile frangente politico di quegli anni.

Nata a Versailles nel 1759, Maria Clotilde si spense in esilio a Napoli il 7 marzo 1802 e, secondo le sue volontà, fu tumulata nella cappella della “Buona Pastora”, nella chiesa di S. Caterina a Chiaia.

Il 10 aprile 1808 venne dichiarata Venerabile e se ne iniziò la causa di beatificazione.

La Venerabile Clotilde di Savoia, personaggio coinvolto suo malgrado dall’astuta Carlotta Cerino, improbabile veggente, è stata di recente commemorata a Napoli, come riportato da Informazione.Campania.it, domenica 7 marzo nella chiesa di S. Caterina a Chiaia dove riposano le sue spoglie mortali.

La solenne cerimonia nazionale, come ogni anno da 35 anni, è stata organizzata dall’Associazione Internazionale Regina Elena Odv con la Comunità napoletana del Terzo Ordine Francescano, nell’anniversario del ritorno a Dio della Venerabile. Il Sacro Rito è stato presieduto da Padre Calogero Favata.

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Articolo pubblicato il 19/03/2021