Palermo. Salvini rischia 15 anni di carcere per aver ritardato lo sbarco di 147 immigrati dalla Open Arms nel 2019.

Uno strano paese chiamato Italia

Mai come in questo momento è drammaticamente lecito porsi un domanda. In quale Paese viviamo?

 

Stremati dalla politica deleteria di Conte&compagni di merende,  che è riuscito con provvedimenti fumosi e lacunosi ad aggravare la situazione pandemica, senza predisporre linee operative conseguenti, ritenevamo di esserci salvati in corner con la competenza ed il pragmatismo di Draghi, ma forse abbiamo peccato d’ottimismo. A ruota è scoppiato Zingaretti, ma nei giorni scorsi il nuovo segretario del Pd, Enrico Letta, dalla mente inutilmente spaziosa, aveva incredibilmente indicato tra le priorità dell’Italia, non il contenere gli effetti pandemici e risparmiare vite umane, bensì estendere il voto ai sedicenni ed introdurre nella legislazione lo Ius soli, non riuscendo a capire come le due priorità siano invece l’uscita dall’emergenza pandemica e la ripresa dell’Economia.

 

Sabato scorso abbiamo scoperto un’altra priorità, questa volta grazie alla Procura della Repubblica di Palermo: Matteo Salvini dovrà essere processato per sequestro di persona nel caso Open Arms.

 

Così il leader del partito in testa in tutti i sondaggi, la cui azione è indispensabile al sostegno del governo, per il diktat divino dei giudici palermitani, dovrà trascorrere tanti sabati in Sicilia per difendersi da un’accusa del genere, proprio mentre la rabbia popolare scatenata dalle prolungate restrizioni anti-Covid, sta già esplodendo nelle piazze. In Italia si stanno creando ad arte pericolose occasioni esplosive. A vantaggio di chi? Forse qualcuno sta giocando con la pazienza di un popolo, ma è un gioco pericoloso, dagli esiti imprevedibili. Tutti i vertici istituzionali sono allineati nell’invocare la massima coesione nazionale, con un governo nato per sconfiggere la pandemia e, nel frattempo, contribuire al superamento di annose e laceranti contrapposizioni tra poteri, ma da Palermo arriva un siluro non da poco.

 

L’oggetto di tanto accanimento riguarda i  ritardi dello sbarco di 147 migranti della Open Arms nell’agosto 2019 di fronte all’isola di Lampedusa. L’ex Ministro dell’Interno è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Pena prevista: 15 anni di carcere. La richiesta di rinvio a giudizio è arrivata al termine dell'udienza preliminare che si è svolta sabato nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. La discussione è stata sostenuta dai tre magistrati presenti in aula. La prima a parlare è stata la procuratrice aggiunta Marzia Sabella, seguita dal pm Geri Ferrara. Ha concluso il capo della Procura Francesco Lo Voi. "Non vedremmo come in un caso come questo non si possa chiedere il rinvio a giudizio", ha ribadito il magistrato.

 

I pm hanno ripercorso l'istruttoria fatta dal tribunale dei ministri contro Salvini, poi Lo Voi ha richiamato le deposizioni fatte a Catania (nell'udienza per il caso Gregoretti) dall'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio: "L'azione amministrativa, hanno detto, era del ministro dell'Interno, gli altri sapevano dopo. Il presidente Conte ha spiegato che non si è mai discusso in consiglio dei ministri dei singoli casi e ancora meno della concessione del porto sicuro alle navi delle Ong. La redistribuzione dei migranti non può pregiudicare la concessione del porto sicuro".

 

Secondo l’accusa, la decisione presa all’epoca dal titolare del Viminale era solo in parte condivisa con il governo perché l’azione di governo non parla di blocco generalizzato delle navi. Per la Procura, la questione è tutta "amministrativa" (cioè gestita in autonomia dal Viminale) e non "politica, che è stata affrontata dal Parlamento con l'autorizzazione a procedere". Ha concluso Lo Voi: "L'accusa è sostenibile in giudizio, si chiede il rinvio a giudizio per entrambi i reati così come configurati".

 

Nell’udienza di sabato, le parti civili (ben 18, tra le quali la Ong Emergency, il Comune di Palermo e quello di Barcellona) si sono associate alla richiesta della Procura. Il 17 aprile sono previste la discussione della difesa e la decisione del giudice.

 

Salvini sabato era presente  nell'aula bunker di Palermo ed ha reso dichiarazioni spontanee. "La Procura di Palermo ha chiesto rinvio a giudizio e processo contro di me per sequestro di persona - ha commentato al termine dell'udienza - 15 anni di carcere la pena prevista. Preoccupato? Proprio no. Sono orgoglioso di aver lavorato per proteggere il mio Paese, rispettando la legge, svegliando l'Europa e salvando vite. Se questo deve provocarmi problemi e sofferenze, me ne faccio carico con gioia. Male non fare, paura non avere". 

 

La linea difensiva di Salvini rimane la stessa: ha agito per garantire la sicurezza dei confini e l’ordine pubblico e sta pagando per tutti, quindi si sente il capro espiatorio di una situazione paradossale. Ritiene di aver salvato vite umane comportandosi in quel modo, sottolineando per altro che non ci fu alcun sequestro di persona, come ha ribadito al termine udienza il suo avvocato Giulia Bongiorno, perché la nave Open Arms aveva diverse possibilità, anche di andare in Spagna e non lo fece.

 

Che la linea di Salvini (prima la redistribuzione, poi gli sbarchi) fosse quella dell’intero esecutivo vi sono pochi dubbi, altrimenti non si capisce perché il premier Conte e gli altri ministri non si dissociarono in modo netto e deciso all’epoca dei fatti, mandando avanti il Ministro dell’Interno.

 

In conclusione, il leader della Lega continua quindi a doversi difendere da accuse grottesche che nessuno avrebbe mai dovuto formulare.

 

Se l’obiettivo è quello di tenere sotto ricatto Salvini sperando che si indebolisca elettoralmente, l’effetto potrebbe essere proprio quello contrario, cioè di renderlo un martire agli occhi dell’opinione pubblica, sempre più preoccupata del futuro dell’Italia e degli italiani e sempre meno interessata alle beghe  sugli immigrati che trovano spazio solo nella mente e nelle tasche  di coloro che sui clandestini e le illegalità, stanno campando impunemente e da anni, alla grande!.

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Articolo pubblicato il 22/03/2021