Nuoro - La Sardegna nelle fotografie di Lisetta Carmi

La mostra documenta il mondo sociale e lavorativo dell’Isola con centinaia di scatti eseguiti da Lisetta Carmi, dalla metà degli anni Sessanta a quelli degli anni Settanta del secolo passato

Nelle accoglienti sale del  MAN (Museo d’Arte Provincia di Nuoro – uno dei musei più amati della Sardegna e dai turisti che raggiungono l’isola per le vacanze) vengono allestite mostre ad alto livello che scrutano nell’universo della fotografia, attraverso importanti progetti espositivi che indagano su lavori eseguiti dai grandi fotografi  italiani  e del loro rapporto avuto con la Sardegna nel passato. In questo periodo, le sale del MAN , ospitano   una di queste  iniziative con una importante mostra dei lavori    eseguiti  da  Lisetta Carmi, una delle più significative artiste della fotografia italiana del secondo dopoguerra.

L’anno scorso le sale del MAN avevano ospitato una retrospettiva dell’opera fotografica di  Guido Guidi. La rassegna ”Lisetta Carmi. Voci allegre nel buio. Fotografie in Sardegna 1962-1976” (foto copertina catalogo, aperta fino al 13 giugno2021),  curata da Luigi Fassi e Giovanni Battista Martini  riunisce oltre un centinaio di scatti in bianco e nero realizzati tra il 1962 e il 1976 che l’artista – genovese quasi centenaria  di origine ebraiche - si è recata in numerosi viaggi e soggiorni nell’isola, documentandone tutti i cambiamenti avvenuti nel sistema sociale: dal rapporto umano tra uomini e donne, all’avvento del turismo.     

Tonino Rocca - Presidente del MAN -” La mostra concentra l’attenzione su uno dei capitoli più inesplorati del lavoro dell’artista quello dedicato al suo rapporto con la Sardegna raccontando il mondo sociale dell’isola, dalla Barbagia alla Gallura, da Orgosolo a Porto Cervo …”. Le ragioni e le motivazioni dell’interesse – scrive nel saggio Luigi Fassi - di Lisetta  Carmi in Sardegna si sviluppano nel corso di un quindicennio – dal 1962 al 1976 – che vede alternarsi due fasi.

Nella prima prevale un interesse umanistico volto a scoprire una regione  a lei ignota per raccontarne in dettaglio il mondo sociale e lavorativo.  In questa fase documenta con particolare attenzione la vita nei paesi, la quotidianità  delle famiglie e il mondo del lavoro. La seconda fase, più breve rispetto alla prima si realizza in due viaggi avvenuti nel 1976 per un lavoro commissionatele dall’azienda Dalmine, per realizzare un libro fotografico a tema, dedicato alle acque della Sardegna”.

Il progetto espositivo annovera poi due sezioni dedicate alla serie “I Travestiti” (1965 – 1971) e agli operai del porto di Genova (1964). La prima è il lavoro  che Lisetta Carmi  dedica alla comunità dei Travestiti di Genova, relegata ai margini della società, condividendo con empatia un quotidiano che contrappone alla marginalizzazione sociale momenti di vita in comune.

La seconda sezione è l’esito di un servizio fotografico realizzato oltre cinquant’anni fa (1964) sui lavoratori del porto del capoluogo ligure, realizzato con l’obbiettivo di denunciare le durissime condizioni del lavoro. Il percorso si completa poi con una serie di diapositive a colori che ritraggono i paesaggi dell’entroterra sardo, con boschi, fiumi e laghi .

La mostra  è accompagnata da un ampio catalogo – bilingue  italiano e inglese copertina cartonata -  monografico edito da Marsilio  e corredato da saggi critici: Luigi Fassi,”Lisetta Carmi. Voci allegre nel buio”; Giovanni Battista Martini,”Lisetta Carmi in Sardegna:cronistoria di un percorso d’amore” e  Nicoletta Leonardi,Oltre il folcklore? La cultura sarda come espressione di una condizione storica nella fotografia di Lisetta Carmi”; e  di Etienen Bernard,”Lisetta Carmi. Dare voce a coloro che non sono autorizzati a parlare”.  

In questa occasione il visitatore potrà ammirare anche una selezione di opere tratte dalla collezione permanente del Museo del MAN dal titolo “Oro e verderame , il tutto curato da Luigi Fassi ed Emanuela Manca. Il procedere alla visita (causa dell’emergenza Covid 19) si consiglia  sempre di prendere contatti con gli organizzatori per avere conferma delle date e degli orari di apertura.  Info. (+39) 0784 252110.

Lisetta Carmi, nasce nel 1924  a Genova da una famiglia borghese di origine ebraiche e sarà per questo costretta all’esilio in Svizzera in tenera età. Dopo un lungo periodo dedicato alla musica e al pianoforte, Carmi abbandona la carriera di pianista per dedicarsi alla fotografia come mezzo di impegno politico e di personale ricerca interiore. Autodidatta, impara le basi del mestiere lavorando per tre anni come fotografa di scena al teatro Duse, di Genova , compie poi  una serie di reportage, come quello sui lavoratori del porto della città della lanterna.

Il suo impegno nella fotografia prosegue compiendo numerosi viaggi in Israele tra il 1958 eil 1967, quindi in America latina nel 1969, per spostarsi poi in Oriente, visitando l’Afganistan, il Pakistan, l’India e il Nepal. Tra il 1962 nel 1974 si reca con frequenza in Sardegna , documentando con i sui scatti dell’isola, in particolare in Barbagia.

Descrizione immagini:

Le immagini riportate sono state tratte dal catalogo “Lisetta Carmi. Voci allegre nel Buio. Fotografie in Sardegna 1962-1976”.

Foto  copertina catalogo

 Foto 1  1976 Quercia da sughero

Foto 2 1976 Orgosolo, gregge di pecore sulla strada

Foto 3 1976 Oliena Su Gologone, chiesa nostra Signora della Pietà, scritte di protesta

Foto 4 Orgosolo 1964 Festa dell’Assunta

Foto 5 Nuoro 1962 i funerali del carabiniere  Carmelo Natali Scialli

Foto 6 Orgosolo 1964 uscita dalla chiesa

Foto 7 Calangianus,  1964 sugherificio

Foto  8 Bosa 1976 contadini in un campo di carciofi

Foto  9 Porto Cervo 1964

 

 

 

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Articolo pubblicato il 24/03/2021