Più sicurezza e più personale nell'incontro fra forze politiche e sindacali della Città metropolitana

Un confronto con il mondo accademico e il Politecnico di Torino per incrementare le condizioni di sicurezza di chi lavora sulle strade provinciali

Un confronto con il mondo accademico e il Politecnico di Torino per incrementare le condizioni di sicurezza di chi lavora sulle strade provinciali, riorganizzazione della filiera del lavoro e in prospettiva il ricorso alle nuove tecnologie per migliorare la sicurezza stradale, una campagna di comunicazione, una maggiore integrazione con la polizia metropolitana.

Sono alcune delle proposte emerse nell’incontro che si è tenuto il 24 marzo fra i Consiglieri delegati, i capigruppo e le organizzazioni sindacali della Città metropolitana di Torino.

Al centro del dibattito, non solo le questioni sulla sicurezza degli operatori stradali, tema ineludibile dopo l’incidente mortale avvenuto ai due colleghi cantonieri ai primi di marzo, ma più in generale la sofferenza dell’Ente legata ai fabbisogni di personale e investimenti in servizi strategici come la Viabilità e l’Ambiente.

Dopo gli interventi delle sigle sindacali Cgil Cisl Uil e Csa che hanno sottolineato la mancanza di personale e il ritardo nelle assunzioni previste sia per il Dipartimento della Viabilità, che rendono difficoltose le condizioni dei lavoratori e incidono sulla sicurezza nei cantieri stradali, sia per il Dipartimento Ambiente, in particolare per i settori che si occupano di attività autorizzative, è intervenuto il direttore della Città metropolitana di Torino Filippo Dani illustrando il quadro della situazione per quanto riguarda le procedure di assunzione e le progressioni verticali in corso che integreranno, almeno parzialmente, gli organici dei due Dipartimenti.

Dani è quindi entrato nel merito della sicurezza stradale, spiegando che la normativa prevede, anche in caso di un incidente causato dall’irresponsabilità di un utente della strada, la revisione del Documento sulla valutazione dei rischi (Dvr), ma che l’obiettivo della Città metropolitana guarda a un Piano della sicurezza più ampio e di lungo periodo, per il quale l’amministrazione ha già preso contatti con il mondo accademico, per avviare un confronto sulle modalità operative, l’articolazione della struttura organizzativa, la formazione dei lavoratori e in prospettiva anche l’uso delle nuove tecnologie nella prevenzione degli incidenti.

La discussione ha preso il via con l’intervento del consigliere delegato Dimitri De Vita, capogruppo del Movimento 5Stelle, che ha fatto notare che i problemi strutturali della Città metropolitana hanno basi antiche e ci vorranno ancora alcuni anni per risolverli e che la pandemia ha influito anche sui ritardi nel piano assunzionale. Il capogruppo 5Stelle ha aggiunto anche che, a fronte di situazioni difficili, non bisogna escludere il ricorso alle esternalizzazioni.

La consigliera delegata Barbara Azzarà è intervenuta sui problemi del Dipartimento Ambiente, sottolineando che serve una visione strategica di lungo periodo che non si limiti al fabbisogno di personale, anche perché la Città metropolitana di Torino è riconosciuta, anche a livello nazionale, per la sua capacità innovativa di confrontarsi con il territorio sul tema della transizione ecologica e non deve perdere questo primato.

Paolo Ruzzola, capogruppo della Lista civica per il territorio, ha preso la parola ricordando che il suo gruppo ha votato a favore del documento che ha permesso la riorganizzazione della Città metropolitana di Torino. Però lamenta che in quattro anni i problemi siano ancora da risolvere, a fronte di un miglioramento del bilancio, e che forse si poteva fare di più. Pur condividendo le problematiche sollevate dalle sigle sindacali, Ruzzola ha ribadito che non considera, in situazioni di necessità, negativo ricorrere alle esternalizzazioni.

Fabio Bianco, consigliere delegato alla Viabilità, ha fatto notare che rispetto alle “risorse zero” con cui la Città metropolitana ha dovuto fare i conti al suo debutto, in questi ultimi tre anni sono stati investiti oltre due milioni di euro per il rinnovo del parco mezzi, le case cantoniere e gli strumenti e che ora, in tema di sicurezza, l’obiettivo è andare oltre alle prescrizioni di legge.

Roberto Montà, capogruppo della lista “Città di città” ha chiesto, in vista della fine del mandato, di esaminare attentamente quali saranno i numeri esatti delle assunzioni e se vi sono dei correttivi possibili per riequilibrare l’attività e i carichi di lavoro in vista delle assunzioni che saranno effettuate. Sul problema del Dipartimento Ambiente rileva la medesima necessità di fare una valutazione sul processo di riorganizzazione avviato che fra pandemia e difficoltà di bilancio rischia di rimanere incompiuto.

Maria Grazia Grippo della lista Città di Città ha caldeggiato un riscontro operativo alla discussione, mettendo in campo anche risorse straordinarie. Ha anche sollecitato, per quanto riguarda l’area Ambiente, di interloquire maggiormente con la Regione Piemonte.

Marco Marocco, vicesindaco della Città metropolitana,  ha concluso l’incontro ricordando che fra le iniziative in merito alla sicurezza stradale sono allo studio una campagna di comunicazione e il coinvolgimento della polizia metropolitana.

 

FonteUfficio stampa Città metropolitana di Torino.

Foto di anncapictures da Pixabay.

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Articolo pubblicato il 27/03/2021