Dolce patria

Patria est ubicumque est bene

Nel maggior tempo da trascorrere a casa per il lockdown, ho preso a riordinare la mia biblioteca ascoltando la radio. Un programma locale, tra uno stacco musicale e l’altro, stava commentando questa mattina l’episodio di un nostro militare accusato di spionaggio. Dicevano che si era fatto pagare rivelando segreti solo per sostenere le spese di una figlia malata e che non aveva tradito la Patria, quando mi sono trovato tra le mani “Dolce Patria”, un saggio tascabile di Ruggero Grio. Mi sono trasferito allora in poltrona con questo libro.

L’autore dedica le pagine iniziali al concetto di Patria nei secoli, citando dapprima Seneca, col pensiero che fa da sottotitolo a questo scritto; la Patria è il luogo in cui si sta bene. Con incursioni nel Romanticismo e nel Risorgimento il lettore entra nell’atmosfera costitutiva del Regno d’Italia, che ha dato una Patria comune alle popolazioni dello Stivale, fino ad allora aggregate sotto bandiere diverse.

Senza dimenticare gli uomini culturalmente e politicamente più rappresentativi della nostra storia patria, a volo d’uccello, Grio plana sulla Grande guerra, portando alla ribalta l’epopea dei “ragazzi del ‘ 99”, la leva dei nati nel 1899, “rubati alle loro madri e mandati a combattere” all’età di 18 anni. Ricevono il “battesimo del fuoco” dopo la disastrosa rotta di Caporetto del 24 ottobre 1917, costata 11mila morti, 20mila feriti e 300mila prigionieri. “Il loro contegno… sbarra al nemico le vie della Patria”. Questo scrive il Comandante supremo Armando Diaz nell’Ordine del giorno del 18 novembre 1917, citato dall’autore per richiamare l’attenzione del lettore sull’amor di Patria, arma micidiale, che portò quei giovani italiani alla successiva vittoria: non erano armati d’altro, ci dicono i libri che abbiamo aperto a scuola.

Si chiede infine Ruggero Grio: “La Patria è un valor dimenticato o ancora attuale?”. Lui la pensa così: “Nel momento in cui è esploso quel fenomeno cosmico che tende ad annullare le identità nazionali… riportare alla memoria il concetto di Patria è un dovere… perché l’amor di Patria esiste, non soltanto come forza sublimante e selezionante nel mondo organico e materiale, ma anche in quello spirituale e soprannaturale”. Si vales, valeo.

armeno.nardini@bno.eu

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Ruggero Grio – Dolce Patria – Laruffa editore, Reggio Calabria – Marzo 2016 – ISBN 978-88-7221-799-3 – Pag. 77 – Euro 10 – Primo premio per la Saggistica nel Concorso letterario “Mario Pannunzio” 2019.

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Articolo pubblicato il 04/04/2021