La Scuola universitaria interdipartimentale in Scienze strategiche deve rimanere a Torino!

La mobilitazione della Regione e dell’on. Giacometto

Nel corso della settimana scorsa era piombata sulla Città un notizia che avrebbe potuto rappresentare l’inizio dello sgretolamento della gloriosa e centenaria Accademia militare di Torino, con l’iniziale trasferimento all’Accademia Militare di Modena degli oltre 200 studenti che oggi seguono  i corsi al Palazzo dell’Arsenale. In particolare l’attenzione si è focalizzata sul corso di laurea interateneo in Scienze Strategiche,  attivato sin dall’anno accademico 2001/02. Questo corso di studi era stato localizzato a Torino, per l’esigenza dell’Esercito di avere un percorso formativo per i futuri ufficiali dei Ruoli Normali e inquadrato nelle esigenze complessive della Forze Armate.

Oggi alla Suiss afferiscono 9 dei 27 dipartimenti dell’Ateneo torinese con corsi di studio pensati per formare nuovi tipi di professionisti civili, esperti nei settori della Difesa e delle Sicurezza in grado, come evidenziato nel sito UniTo “di collaborare efficacemente negli ambiti  nazionali e internazionali dove la cooperazione tra esperti militari ed esperti civili, è essenziale” . A dar man forte all’Ateneo torinese, nella difesa al mantenimento del corso strategico, si è unita la convinta mobilitazione della regione Piemonte.

L’assessore Ricca, evidenziando le conseguenze negative per la nostra Università e per la città di Torino, qualora, l’Esercito intendesse portare a termine questo progetto, ha promesso la mobilitazione della Regione, con qualsiasi intervento idoneo e risolutore. In attesa degli interventi di Regione e Università di Torino, con le autorità militari, una notizia rassicurante ci giunge dal Governo, tramite l’on. Carlo Giacometto, deputato di Forza Italia che ci dichiara:

"Scongiurare il rischio che la Scuola universitaria interdipartimentale in Scienze strategiche sciolga la convenzione con l’Università di Torino e lasci la sede di Palazzo dell’Arsenale, trasferendo i suoi circa 200 studenti presso l’Accademia militare di Modena e l’Università di Reggio Emilia: è questo l’obiettivo del sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé, che mi ha confermato la sua attenzione al dossier con l’obiettivo di individuare una soluzione che non penalizzi la nostra Città. Al contrario, prosegue Giacometto, già nella prossima settimana, questo suo impegno si concretizzerà con un ulteriore riconoscimento delle potenzialità di Torino come città universitaria e di alta formazione, anche in ambito militare, andando incontro alle istanze provenienti dal nostro territorio. Un’attenzione tempestiva e determinante, che merita di essere sottolineata”.

Per il prestigio delle nostre istituzioni culturali, e della tradizione della Scuola di Applicazione e Istituto di Studi militari dell’Esercito Italiano di Torino, non ci resta che auspicare una pronta definizione già in linea con la programmazione del prossimo anno accademico. Non vorremo che l’elezione di un sindaco poco attento alla Cultura ed all’Esercito, possa contribuire a privare ulteriormente Torino della sue eccellenze.

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Articolo pubblicato il 05/04/2021