La Provincia di Torino tornerà arancione da domani, mentre Cuneo seguirà da mercoledì

Ieri mattina in Piazza Castello a Torino, sono convenuti da tutto il Piemonte i rappresentanti delle categorie più colpite

Ieri pomeriggio si è tenuto un approfondimento tecnico dei dati e della previsioni, Ciò a consentito di anticipare le riaperture. Così, da domani, lunedì 12 aprile la provincia di Torino passerà in zona arancione come il resto del Piemonte, mentre per la provincia di Cuneo la misura scatterà da mercoledì 14 aprile, alla luce del nuovo decreto che per i territori con una incidenza superiore a 250 casi su 100 mila abitanti prevede misure più restrittive fino al rientro sotto la soglia di allerta.

La conferma è arrivata ieri durante la riunione convocata dalla Regione con gli epidemiologi e gli esperti dell’Unità  crisi.
L’analisi tecnica dell’andamento epidemiologico indica che il valore dell’incidenza, ovvero il numero di persone contagiate su 100 mila abitanti, è già sceso in queste ore sotto la soglia di allerta di 250 casi nella provincia di Torino (alla rilevazione di oggi 226.9) e lo stesso con elevata probabilità avverrà prima di mercoledì 14 aprile per la provincia di Cuneo (che al momento ha una incidenza di 261.6).

Dalla prossima settimana quindi in tutto il Piemonte saranno valide le misure della zona arancione: a partire da lunedì nelle province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Torino, Vercelli e Vco, e a partire da mercoledì per la provincia di Cuneo, fermo restando la conferma dei dati che continuano ad essere monitorati quotidianamente.

Le scuole torneranno regolarmente in presenza a partire da lunedì 12 aprile, al 100% fino alla terza media e al 50% per le superiori in tutto il Piemonte, ad eccezione della provincia di Cuneo dove - permanendo la zona rossa - lunedì e martedì la scuola sarà in presenza fino alla prima media e in dad dalla seconda media in su, per uniformarsi poi da mercoledì alle regole della zona arancione, come nel resto del territorio regionale (cioè in presenza fino alla terza media e in dad al 50% per le superiori).

La relazione è stata già trasmessa dalla Regione al ministro della Salute Roberto Speranza.

“Il ritorno in zona arancione è un segnale importante e anche i dati della pressione ospedaliera mostrano finalmente una progressiva riduzione dei ricoveri sia in terapia intensiva che in degenza ordinaria - sottolineano  il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Ma il numero complessivo dei contagi e dei ricoveri resta comunque alto, così come lo sono drammaticamente le vite e gli affetti che il Covid si sta portando via. Per cui oggi più che mai riaprire non significa abbassare il nostro livello di attenzione e prudenza, ma al contrario alzarlo ancor di più”.

Ieri mattina trenta artigiani e commercianti da Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Torino e Piemonte nord come simbolo di tutti i comparti in crisi (estetiste, parrucchieri, ristoratori, imprenditori del settore moda, del wedding e del commercio), per significare la criticità della situazione, si sono trovati in piazza Castello a Torino davanti al palazzo della Giunta regionale. Le parole d'ordine della manifestazione organizzata dalla Cna erano “ripartenza e sicurezza”. In tale ambito è stato inoltrata quest’istanza "Ai parlamentari Piemontesi, al Governo, alla Regione Piemonte, alla Conferenza Stato-Regioni chiediamo di allentare la politica delle restrizioni e di focalizzare l'attenzione su controlli, campagna vaccinale, moratorie bancarie e ristori congrui. lo chiediamo anche nome delle nostre famiglie e dei nostri dipendenti", afferma il neosegretario regionale della Cna, Delio Zanzottera.

Riteniamo opportuno riepilogare alcune norme di comportamento valevoli nella zona arancione.

Si tratta di regole e divieti meno stringenti rispetto alla zona rossa. In zona arancione è consentito muoversi senza autocertificazione all’interno del proprio comune dalle ore 5 alle ore 22. Non si può uscire dal comune, né dalla regione senza comprovati (quindi con autocertificazione) motivi di salute, necessità, lavoro. Rimane comunque sempre consentito il rientro presso la propria abitazione, domicilio, residenza. In zona arancione è consentito, una volta al giorno, far visita a parenti e amici nello stesso comune di residenza dalle ore 05 alle ore 22.

Lo spostamento è consentito al massimo a due persone (minori di 14 anni, disabili e persone non autosufficienti non rientrano nel calcolo). E’ anche permesso – a meno che le regioni in cui si vuole andare non abbiano deciso diversamente – spostarsi nelle seconde case, anche fuori regione e anche se la destinazione si trova in zona rossa. Lo spostamento è consentito al nucleo famigliare convivente e solo se la casa è disabitata.

Inoltre, vi si può recare solo chi dimostra di essere proprietario dell’immobile o affittuario da una data antecedente al 14 gennaio 2021. In zona arancione non si può consumare né all’interno di bar e ristoranti né nei pressi del locale. Rimangono però i servizi di consegna a domicilio e asporto con le seguenti regole: dalle ore 18 alle ore 22 è vietato l’asporto ai locali senza cucina. Riaprono anche i negozi al dettaglio, i parrucchieri, i barbieri, i centri estetici rimasti chiusi in zona rossa. Nei giorni prefestivi e festivi sono chiusi i negozi all’interno dei centri commerciali, tranne le farmacie, edicole, tabaccai, parafarmacie, lavanderie, punti vendita di generi alimentari, fiorai, librerie.

 In zona arancione le attività scolastiche si svolgono in presenza per i nidi, le scuole materne, le elementari e le medie. I licei invece adottano una forma mista: è garantita l’attività in presenza ad almeno il 50% e fino al 75% degli studenti, la percentuale rimanente resta in didattica a distanza, dad. Restano invece chiuse palestre e piscine. Si può fare attività sportiva di base all’aperto all’interno del proprio comune.

Si può andare in un altro comune qualora nel proprio comune di residenza non si possa svolgere la propria attività sportiva (se nel mio comune non c’è un campo da tennis, posso andare nel comune limitrofo che ce l’ha). Inoltre, se si vuole correre o andare in bicicletta è possibile “sconfinare” in un altro comune, purché lo spostamento resti motivato dall’attività sportiva.

 

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Articolo pubblicato il 11/04/2021