Progetto «Train d'Union» per Torino e Piemonte

Giuseppe Emanuelli, fuochista della motrice "la Pavonessa"

Collegandoci all’introduzione storica a cura di Bruno Lianò Lanteri, presidente del Comitato “Train d’Union – Il Treno delle Meraviglie”, che ha ripercorso le vicende relative ai collegamenti tra Piemonte e Costa Azzurra soffermandosi con particolare attenzione sulla genesi e lo sviluppo della linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia-Nizza, vi presentiamo in questo secondo “appuntamento” la testimonianza di Roberto Beltramo, classe 1940, conosciuto come appassionato cultore di fotografia e fondatore, in questa veste, del gruppo “FotoSlow Val Maira”. Torinese d’adozione e ristoratore di successo per professione, Beltramo è tornato da qualche anno a Dronero, tra le montagne dell’amata valle Maira, coltivando i suoi innumerevoli interessi e soprattutto la passione per la fotografia.

Simpatizzante, come molti cittadini della Provincia Granda, per il progetto proposto dal nostro Comitato, segue da sempre le vicissitudini della “Ferrovia delle Meraviglie”, cui è particolarmente legato anche per ragioni familiari. Il nonno materno di Roberto, Giuseppe Emanuelli, era il fuochista che con la motrice soprannominata “la Pavonessa” inaugurò nell’ottobre 1928 la linea Cuneo-Nizza. Emanuelli all’epoca risiedeva con la famiglia a Cuneo, nel deposito ferroviario di borgo Gesso, perché aveva in consegna la cura del locomotore e proprio dagli ottoni sempre lucidissimi, frutto della sua maniacale ed encomiabile dedizione, era derivato il soprannome “la Pavonessa”.

Purtroppo, Beltramo non ha mai conosciuto il nonno materno perché, a pochi mesi di distanza dall’inaugurazione della linea, il fuochista Giuseppe Emanuelli ebbe la sventura di incappare in un incidente sul lavoro che risultò per lui fatale. Riportiamo di seguito la descrizione degli eventi come ci è stata cortesemente ricostruita da Beltramo, sulla base dei racconti della mamma, che aveva appena nove anni quando accadde la disgrazia.

Il locomotore si trovava fermo alla stazione di San Dalmazzo, alla guida c’era il nonno di Beltramo affiancato da un giovane neo-macchinista che era stato affidato alla supervisione dell’esperto Emanuelli perché facesse esperienza. A un certo punto, dato che il giovane si era allontanato dalla sua postazione per andare in bagno, Emanuelli approfittò dei minuti a disposizione per scendere dal lato opposto e infilarsi tra gli stantuffi della “Pavonessa” con l’intenzione di oliare alcune parti che aveva rilevato rumorose. il giovane, tornato sul locomotore, non vide Emanuelli al suo posto e, pensando fosse sceso per un motivo analogo al suo, avviò la motrice, causando involontariamente la terribile disgrazia. 

La vicenda di Emanuelli, fuochista della “Pavonessa” deceduto sul lavoro, ebbe un seguito perché nel 1978, in occasione del 50° anniversario dell’inaugurazione della “Ferrovia delle Meraviglie”, le FFSS (Ferrovie di Stato) chiesero alla figlia se avesse a disposizione una fotografia dell’evento e, avendo ottenuto risposta positiva, con quella immagine, che Beltramo ci ha gentilmente concesso, stamparono gli inviti e le affiches del cinquantenario.

Abbiamo voluto raccontare questa vicenda, in cui si intrecciano ricordi gioiosi e momenti drammatici, come sempre avviene nella vita, sia per rendere doveroso omaggio alla memoria di un uomo che, come sottolinea con affetto il nipote Beltramo, dedicò la sua intera esistenza alla famiglia e all’amato treno, sia per mettere in evidenza la grande importanza che l’attivazione di questo collegamento ferroviario, a lungo agognato, ha rivestito e riveste tutt’oggi per le popolazioni dei territori confinanti del Cuneese e del Nizzardo.

Il progetto del Comitato “Train d’Union – Il Treno delle Meraviglie” si propone di attribuire ulteriore attrattività al ripristino e al potenziamento della linea Cuneo-Ventimiglia-Nizza attraverso la sua valorizzazione come segmento iniziale di un corridoio ferroviario molto più ampio, di respiro europeo, che connetta in modo rapido e efficiente l’area di Nizza, la Costa Azzurra e il Ponente Ligure con la Svizzera, la Germania e il nord Europa, attraversando interamente il Piemonte dal Cuneese a Domodossola e appoggiandosi a Torino come snodo centrale del percorso.

La realizzazione di tale progetto, oltre alle evidenti ricadute economiche e all’accrescimento dei flussi turistici, senza impatto negativo sull’ambiente, comporterebbe, come rimarca il presidente del Comitato Bruno Lianò Lanteri, la valorizzazione di tratte ferroviarie storiche oggi sottoutilizzate o addirittura dismesse, ma che giocano un ruolo fondamentale per la vita delle popolazioni dei territori interessati, come la più volte citata “Ferrovia delle Meraviglie”, ma anche ad esempio la tratta Santhià-Arona, concepita a partire dal 1870 (data del primo studio, presentato dall’ingegner Tonta) per collegare Torino al lago Maggiore, e purtroppo sospesa all’esercizio dal 2012, che costituisce un altro importante tassello di questo “corridoio piemontese” di cui auspichiamo la rimessa in funzione a beneficio di tutti.

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Articolo pubblicato il 17/04/2021