In Italia si riapre e dal 26 aprile sarà zona Gialla. Draghi: "Rischio ragionato

Da oggi anche la provincia di Cuneo passa in zona arancione, perché l’incidenza è scesa sotto la soglia di allerta, a quota 230 casi ogni 100 mila abitanti

Ieri pomeriggio il presidente del Consiglio Mario Draghi, in conferenza stampa, ha annunciato notizie rassicuranti a livello nazionale, circa la ripresa di attività e di movimento all’nterno del Paese, toccando ogni aspetto.

La zona gialla torna dal 26 aprile, in tutto il Paese, le scuole riaprono in presenza completa in zona gialla e arancione. Sono le novità annunciate dal premier Mario Draghi, in relazione alle riaperture decise dalla cabina di regia. "Dal 26 aprile si anticipa l'introduzione della zona gialla, si dà precedenza alle attività all'aperto, quindi alla ristorazione a pranzo e a cena, e alle scuole. Tutte le scuole riaprono in presenza in zona gialla e arancione. In zona rossa ci sono modalità per suddividere tra didattica in presenza e didattica a distanza", dice il presidente del Consiglio. “Con le decisioni di oggi, il governo prende un rischio ragionato sulla base dei dati, che sono in miglioramento. I provvedimenti che governano il comportamento nelle attività riaperte devono essere osservati scrupolosamente. In questo modo, il rischio ragionato diventa un'opportunità" dice Draghi, che così prosegue: “Penso che si possa guardare al futuro con prudente ottimismo e con fiducia" le parole del premier, che pone l'accento sugli "spostamenti consentiti tra regioni gialle e con un pass tra regioni di colore diverso".

Quindi, l'elenco delle attività coinvolte dalle riaperture progressive: "Scuola, ristorazione, musei, teatri, cinema, spettacoli, eventi sportivi, piscine, palestre, attività sportive, fiere, congressi, stabilimenti termali, parchi tematici". “Occorrerà - aggiunge il premier - una sensibilizzazione particolare delle autorità", a partire dagli Enti locali, e "delle Forze dell'Ordine, perché questi comportamenti vengano osservati".

Le riaperture, afferma ancora Draghi, rappresentano "un'opportunità straordinaria per l'economia e la nostra vita sociale". In merito alle tante attese novità sulle attività all’aperto "Non credo non ci sia una evidenza scientifica alla base dei provvedimenti presi - dice Draghi in conferenza -. L'aver privilegiato l'attività all'aperto è fondata su dati scientifici, il numero dei contagi è molto basso; posporre il richiamo di alcuni vaccini è stata presa sulla base attività scientifiche. Mi pare si dia conto della base scientifica delle decisioni prese, come per il distanziamento, è abbastanza ovvio".

Le aperture sono definitive? "Noi abbiamo preso un rischio ragionato. Se i comportamenti verranno osservati, la probabilità che si debba tornare indietro è molto bassa", ribadisce prima di rispondere ad una domanda sulle tensioni nella maggioranza e sulle critiche mosse al ministro della Salute, Roberto Speranza:

"Le critiche al ministro Speranza dovevano trovar pace sin dall'inizio, non erano né fondate né giustificate. Lo stimo, l'ho voluto io nel governo".  Circa le scadenze, "La prima data chiave è il 26 aprile, con il ripristino della zona gialla. Poi c'è un calendario: dal 15 maggio l'idea è che possano riaprire le piscine all'aperto, dal primo giugno alcune attività connesse alle palestre, dal primo luglio possiamo immaginare attività di natura fieristica", dice poi il ministro della Salute Speranza. "In maniera graduale proveremo ad aprire altre attività economiche e sociali, il principio che useremo in questa fase prova a partire da un grado di evidenza scientifica: nei luoghi all'aperto è più difficile contagiarsi", aggiunge. "Questo principio ci accompagnerà in questa fase di transizione, nell'auspicio che col passare delle settimane il quadro epidemiologico possa restare positivo e possa aumentare il numero delle persone vaccinate. Questo ci consentirà di programmare riaperture anche per attività che non si svolgono all'aperto", aggiunge Speranza.

"Ci sono stati due fattori fondamentali che ci hanno consentito di vedere una piegatura la curva epidemiologica, le misure che hanno prodotto dei risultati e i vaccini. Abbiamo un indice Rt a 0.85 e la previsione per la prossima settimana è sotto 0.8. L'incidenza è a 182 casi su 100mila abitanti e la stragrande maggioranza delle Regioni va verso miglioramenti epidemiologici. Siamo - afferma il ministro - in condizioni di dare segnale ripresa Paese".

Dalla programmazione a breve enunciata da Draghi, focalizziamoci su una notizia tanto attesa in provincia di Cuneo. A partire da questo weekend tutto il Piemonte sarà in zona arancione. L’incidenza nella provincia di Cuneo è scesa, infatti, sotto i 250 casi ogni 100 mila abitanti, la soglia di allerta che alla luce del nuovo decreto aveva imposto nei giorni scorsi il mantenimento per il territorio Cuneese delle misure da zona rossa. Così da oggi, sabato 17 aprile, quindi anche nella Granda entreranno in vigore tutte le misure della zona arancione.

Le scuole torneranno regolarmente in presenza, al 100% fino alla terza media e al 50% per le superiori, come lo sono già nel resto del Piemonte.

 

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Articolo pubblicato il 17/04/2021