La polizia municipale lo accompagna nella nuova residenza
Ricorderete sicuramente la nostra n.d.r. del 14 aprile scorso in cui si parlava delle esibizioni mattutine di un galletto americano; la segnalazione ci era pervenuta da Marisa, portavoce di un gruppo di cittadini di Borgo Mercato che di fatto non potevano godere del giusto riposo notturno in quanto il pennuto, nella legittima espressione della sua qualità canora e naturale, svegliava di fatto il quartiere nelle prime ore proseguendo fino a dopo le 8.
La situazione, al limite del grottesco, ha visto fronteggiarsi le due fazioni pro e contro il gallo con uno strascico che ha determinato l’intervento delle istituzioni locali che hanno provveduto, con l’intervento garbato e professionale della Polizia Municipale, alla “cattura” dell’animaletto ed alla sua successiva collocazione presso un vivaio della vicina Borgata Tetti Rolle.
L’operazione si è svolta nella totale garanzia per il gallo facendo ricorso al “richiamo naturale” per avvicinarlo e poi accompagnarlo, come abbiamo detto, nel suo habitat dove ha ritrovato la propria identità. La soluzione migliore, a nostro parere, che da una parte ha risolto nella maniera migliore il senso del dovere e del rispetto verso gli animali che sono tali e non semplicemente oggetti, dall’altra la salvaguardia del diritto al riposo di coloro che hanno la fortuna, specie in questo periodo, di lavorare e devono poter recuperare l’impegno profuso, materialmente e mentalmente.
Detta così sembra un siparietto di vita quotidiana, ma così non è in quanto i fautori della presenza del gallo hanno, giorni addietro, inveito contro una troupe televisiva che, incuriosita del fatto, era venuta per testimoniare la realtà in cui gli altri cittadini erano costretti.
Come se non bastasse, siamo stati informati del fatto che nella prima mattina "senza gallo" c’è stato chi si è preso la briga, nelle stesse ore, di disturbare vocalmente quella che normalmente viene definita quiete pubblica. Se la cosa si dovesse ripetere ne saremo prontamente informati e lo comunicheremo ai nostri lettori.
Segnaliamo inoltre che nel corso del recupero del gallo i “pro” lanciavano cibo per attirarlo verso “casa”, il che non ha fatto altro che produrre l’arrivo di numerosi piccioni con le conseguenze che ben si conoscono.
In chiusura, possiamo esprimere il compiacimento per la ritrovata vivibilità per il gallo e la cosa più importante: la sua libertà.
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Articolo pubblicato il 26/04/2021