Vincenzo De Luca contro la divisa militare del Generale Figliuolo

Piccole scaramucce di un’Italia sempre in guerra ben poco civile con se stessa

Da qualche tempo si assiste a un bizzarro fenomeno di protesta nei confronti del generale Francesco Paolo Figliuolo perché si sposta lungo la penisola indossando la divisa del Corpo degli Alpini, con tanto di penna bianca sul cappello.

Questa Italia delle sette beghe, sempre patria dei guelfi e ghibellini in costante attesa di polemizzare e far sentire la propria voce anche a chi non interessa, i protagonisti di se stessi, un pretesto lo trovano sempre. 

L’ultimo è lo spinoso “affarie” della divisa di Figliuolo, e il più recente invito a togliersela proviene dal Governatore della Campania Vincenzo de Luca, il quale testualmente ha dichiarato: “quando si esercitano funzioni civili si devono indossare abiti civili, dovrebbe essere chiaro, no?”

Il Governatore ha poi assunto toni quasi paternalistici, sostenendo che l'immagine dell'esercito deve essere tenuta fuori dalle polemiche politiche, augurandosi la correzione di comportamenti inadeguati non meglio specificati, manco se l'esercito inoculasse vaccini al passo dell'oca. 

Quella di De Luca è solo la più recente voce di disappunto nei confronti del Generale Figliuolo e del suo muoversi in divisa; voce più pacata di altre, tra cui ancora rimbomba quella stupida e pesantemente offensiva di Michela Murgia, che su Facebook, nei giorni scorsi ha scatenato le polemiche dei soliti idioti giustizieri da tastiera.

Chi scrive, qui sostiene che svolgere qualsiasi ruolo per il Paese, anche in divisa, è corretto, nonché motivo di orgoglio, ancor di più se ufficialmente chiamato a svolgere un compito che l’apparato civile politico, ha affrontato in modo inadeguato con il suo preposto Domenico Arcuri. Dunque, personalmente reputo che sia il fine da raggiungere e non l’abito che si indossa, ad essere oggetto di attenzione e di valutazione.

Infine, non mi risulta che tutte le volte l’Esercito sia stato chiamato in aiuto nei casi di inondazioni, terremoti e altre calamità, pur essendo operazioni lontane dall’essere militari, sia stato chiesto ai soldati di operare in giacca e cravatta.

Certo a qualche figura politica, la tuta mimetica può non essere simpatica, e a questo proposito, forse una divisa da libera uscita e non da operativo, avrebbe senso e maggior consenso, ma un Generale è prima di tutto un riferimento per i suoi soldati, anch'essi operanti in divisa. Concludendo poi, fino a pochi mesi fa, non erano gli stessi Presidenti del Consiglio a declamare in tv che “eravamo in guerra col virus?”

Italici con la memoria corta, la nostra sovranità e il senso dello Stato li abbiamo persi in fretta. Restiamo succubi di vecchie rivalità che hanno diviso generazioni, alimentate da chi ci ha lucrato nel tenerci divisi. Una nuova unità popolare invece, dovrebbe fronteggiare le lobby che ci stanno affossando, smettendo i bisticci da cortile e ricordandosi più spesso della nostra bandiera.

 

Immagine da facebook

 

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Articolo pubblicato il 26/04/2021