Mirandola (Modena) – Celebrare ricordare

La ricostruzione e la riapertura del duomo al culto , dopo il sisma di sei anni fa, documentate dalle immagini del fotografo Vanni Calanca, pubblicate in un libro della Fondazione Cassa Risparmio di Mirandola

Dopo la pubblicazione del bellissimo volume “Francesco nel cuore di Mirandola”, avvenuta tre anni fa, nuovamente la Fondazione Cassa Risparmio di Mirandola, ha  ricordato l’evento della riapertura del Duomo al culto con la pubblicazione del bellissimo volume fotografico”Mirandola. Il duomo perso e ritrovato” del fotografo mirandolese Vanni Calanda, con testi del professor Enrico Galavotti Università di Chieti – Pescara ( pp.95 – fotografia copertina libro).

Nella prima pagina del volume-fotografico è riportata una frase di Ferdinando Scianna “Un immagine vale più di mille parole”, questo basterebbe per documentare di quale capolavoro librario il lettore si trova davanti. Il libro documenta e celebra la riapertura al culto della chiesa di Santa Maria Maggiore (Duomo di Mirandola), danneggiata dal sisma di fine maggio di quel 2012, l’edificio è stato investito da importanti lavori di consolidamento  e ristrutturazioni dal 2017 al 2019 anno della riapertura.

L’edificio religioso custodisce le documentazioni più preziosa della religiosità mirandolese. Nel saluto istituzione della dottoressa  Giorgia Butturi - Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola- “Questo volume racconta la resurrezione di un luogo fondamentale per la Città di Mirandola, e ci fornisce un ulteriore strumento per ricostruire là dove esistono ancora macerie invisibili: la bellezza”.

 Francesco Cavina – Vescovo emerito di Carpi -,  “ I meravigliosi ed artistici  scatti del fotografo Vanni Calanca, che racchiudono alcuni dei momenti salienti della solenne celebrazione, ci ricordano che la riapertura del duomo è  stato un evento di grande significato religioso e civile”.

 In un passo del testo il professor Enrico Galavotti, scrive:” Ogni costruzione reca con sé le tracce della sua storia. Papa Francesco, facendo visita il 2 aprile 2017- per incoraggiare il popolo mirandolese- parlando a pochi metri dalla facciata  del duomo di Mirandola,  ha ricordato che le ferite del terremoto del 2012 erano state guarite, ma che sarebbero rimaste le cicatrici. I restauratori hanno ricostruito con perizia la facciata  sbrecciata, ma hanno anche voluto lasciare un segno visibile all’esterno  della chiesa per documentare alle generazioni future di quanto era accaduto  in quel tremendo fine maggio  2012.

Questo si può scorgere solo in alcune ore del giorno quando i raggi del sole illuminano la facciata della chiesa, proiettando sui  mattoni smossi dalle scosse del terremoto disegnando solchi, risultando così  cicatrici sul volto del Duomo di Mirandola”.  Questo libro,  come abbiamo riportato all’inizio segue quello avvenuto tre anni prima, ”Francesco nel cuore di Mirandola” (Foto copertina pp.89)  che riportava la documentazione della visita di papa Bergoglio, con i testi in bilingue italiano-inglese.

Vanni Calanca, nativo di Mirandola le sue fotografie sono state esposte in Europa e Stati Uniti; sono apparse sulle prestigiose pagine del «Nation al Geographic», di «Bell’Italia», di «Meridiani» e delle principali riviste specializzate di fotografia.  Nel 1999 la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche gli ha assegnato il riconoscimento, che lui ne va particolarmente fiero -   « Maestro della Fotografia Italiana».  

Enrico Galavotti, professore di Storia del Cristianesimo , dal 2008 insegna la materia all’Università di Chieti - Pescara. Si è occupato di storia dei concili, di vescovi, pontefici, e del cattolicesimo politico italiano. Ha conosciuto monsignor Loris Capovilla, segretario di Giovanni XXIII, al quale ha dedicato l’ultimo libro.   

Mirandola. Il Duomo perso e ritrovato”, a cura di Vanni Calanca, pp.95 Fondazione Cassa Risparmio di Mirandola, 2020

 

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Articolo pubblicato il 02/05/2021