Chernobyl: segnali di fissione nucleare in corso. Il risveglio del mostro?

A pochi giorni dal 35º anniversario del grande disastro, preoccupanti segnali rilevati nelle viscere del “sarcofago”

Il reattore 4 della fu centrale di Chernobyl, tristemente famoso per l’esplosione e l’immenso disastro nucleare verificatosi alle ore 1: 23:46 del 26 aprile 1986, ha dato preoccupanti segnali di vita al di sotto del suo sarcofago in cemento armato, dove, da 35 anni, le masse di uranio si consumano come i tizzoni dormienti di un immenso barbecue radioattivo.

 

In quella città dell’Ucraina, oggi fantasma abbandonato e coperto da una invasiva foresta, l’unico ad essere ancora vivo è proprio il mostro che continua a friggere nel sepolcro della centrale. Impossibile sbirciare nelle sue viscere, controllare l’andare degli eventi da presso. Il mostro dormiente non ama compagnia, punirà per centinaia di migliaia di anni chiunque si avvicini .

Il 10 maggio 2021, le apparecchiature che tengono sotto controllo l’ex centrale, hanno rilevato un aumento delle fissioni nucleari nel ventre della costruzione sepolta. Gli scienziati ucraini deducono che possa trattarsi di una conseguenza dovuta alla disidratazione del combustibile nucleare, isolato dal gigantesco sarcofago in calcestruzzo.

Un monumento eretto in tutta fretta per la salvezza del mondo, eroicamente costruito senza possibilità di precauzioni, quando il disastro era appena avvenuto e costato la vita a 4000 operatori mobilitati allora, alcuni ben consapevoli della loro sorte.

L’analisi degli scienziati ucraini è condivisa dai colleghi di mezzo mondo, ma nessuna altra previsione è certa. Gli esperti hanno rilevato che l’accelerazione del numero di neutroni prodotti procede "lentamente"… quindi hanno dichiarato che: “vi sono alcuni anni davanti per valutare come neutralizzare possibili rischi”; parimenti, non escludono un prossimo “incidente”.

Dopo 25 anni il primo “cappotto” ha iniziato a dare cenni di cedimento, lasciando filtrare le radiazioni, ed è stato  ulteriormente ricoperto da un nuovo e spesso strato di C.A. nel 2016.

Basterà per contenere un’ipotetica, prossima “complicazione” non meglio circoscritta dalle sibilline dichiarazioni degli scienziati?

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La nostra fame di energia non è intelligente. L’inquinamento atmosferico da uso di idrocarburi è la principale causa del riscaldamento globale e, dopo Chernobyl, anche Fukushima dovrebbe farci riflettere sull’impiego dell’energia nucleare. È una pistola alla tempia del genere umano, ad ogni forma di vita, eppure poco se ne parla anche in questo anno della Terra e del protocollo 2030 per il freno delle emissioni di CO2. Per ora, qualche pubblicità, film, molte parole.

Nel frattempo Chernobyl è sempre là, il drago brontola e mette paura. Al momento della sua esplosione sparò in atmosfera una nube radioattiva pari a 500 bombe di Hiroshima. L’Unione Sovietica tentò di celare l’incidente, ma la nube fu presto scoperta da mezzo mondo, andando a spasso per tre quarti dell’Europa, Italia compresa, con conseguenze tuttora difficili da monitorare. Di certo fu causa dell’aumento di molte forme cancerogene, deformità e morti. Oggi, come 35 anni fa, si sa e non si sa, e chi sa dice poco o niente.

Dunque, speriamo che il risveglio del Drago non scoperchi la sua tana e che sia effettivamente possibile tenerlo a bada. Però, ogni volta che accendiamo la luce, proviamo a immaginare quanta tecnologia sporca e talvolta assassina stiamo adoperando & spesse volte sprecando, per compiacere ai nostri vizi. Homo sapiens sapiens (due volte intelligente), unica razza che si ingegna su come distruggere questo bellissimo e non solo nostro Pianeta, senza accontentarsi mai dell’evoluto, pessimo risultato raggiunto. 

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Articolo pubblicato il 13/05/2021