Torino. Infrastrutture: Il bilancio di OTI Piemonte per il 2020

Da oggi disponibile il primo Rapporto dell’Osservatorio Territoriale Infrastrutture, che monitora oltre 50 opere nella regione, per un valore complessivo di circa 29 miliardi

OTI Piemonte - Osservatorio Territoriale Infrastrutture ha completato il primo Rapporto annuale sullo stato di avanzamento delle opere sul nostro territorio per il 2020.

Il Rapporto è parte integrante delle attività del portale otipiemonte.it che monitora oltre 50 opere strategiche nella regione per un valore di circa 29 miliardi, ponendo particolare attenzione al rispetto delle tempistiche e all’evidenza di criticità rispetto al cronoprogramma. Il sito, nato nel 2001 su iniziativa di Confindustria Piemonte, è stato rinnovato lo scorso dicembre, insieme a Unioncamere Piemonte e con la collaborazione della Regione Piemonte.

Tra i dati positivi rilevati dal Rapporto si segnalano: l’avanzamento dei lavori per il Corridoio Mediterraneo (Torino- Lione) e l’avvicinarsi della conclusione di quelli sul Corridoio Reno- Alpi (Terzo Valico); l’avvio del completamento  dell’autostrada Asti-Cuneo, il collegamento del Passante Ferroviario torinese con la linea ferroviaria Torino-Ceres e l’aeroporto di Caselle (la cui conclusione è prevista per la fine del 2022); la prosecuzione dei lavori sulle linea 1 e la progettazione in corso della linea 2 della metropolitana torinese; l’avanzamento dei lavori per la realizzazione delle Tangenziali di Novara e Fossano.

Sul fronte dei nodi logistici, nel 2020 si sono avviate le procedure per l’ammodernamento e l’adeguamento degli interporti di SITO-Torino e CIM-Novara ed è stato avviato il progetto preliminare per lo scalo ferroviario di Alessandria. La Pedemontana Piemontese Masserano-Ghemme, invece, nel corso del 2020 non ha visto avanzamenti significativi. Fermi anche i lavori per la realizzazione della Tangenziale est di Torino e della Tangenziale di Cuneo e per l’elettrificazione delle linee ferroviarie Biella-Novara e Biella-Santhià.

I lavori di completamento del raddoppio del tunnel del Colle del Tenda hanno subito uno stop improvviso a causa dell’alluvione di ottobre 2020, che ha provocato il crollo del tratto di strada e del versante all’uscita del traforo del Tenda - lato Francia; la nuova ipotesi di fine lavori slitta a fine 2023.

Per quello che riguarda le reti infrastrutturali immateriali, il 2020 ha visto ritardi nei lavori di posa della Banda Ultra-larga, elemento fondamentale del processo di transizione digitale e innovazione del sistema produttivo e logistico, come espressamente richiamato del PNRR.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che stanzia 62 miliardi di euro per mobilità, infrastrutture e logistica sostenibili rappresenta un’opportunità storica che il Paese deve cogliere per superare le difficoltà finanziarie e tecniche che incidono sulla realizzazione dei grandi progetti infrastrutturali strategici – commenta Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte – Occorre lavorare con lo stesso impegno sia per le opere d’importanza internazionale, sia per le opere di territorio: una rete efficiente di collegamenti fisici e immateriali, infatti, è essenziale per sostenere la competitività e l’attrattività della nostra regione. Il Rapporto OTI Piemonte e la sua costante azione di monitoraggio e coordinamento è uno strumento utile a raggiungere questo obiettivo di sviluppo, che è comune a tutti gli attori coinvolti, imprese, enti e istituzioni”.

“Lo sviluppo delle infrastrutture è essenziale per le attività di tutti i territori – sottolinea Marco Gabusi, Assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte – Oltre a quanto ci sarà destinato dal PNRR possiamo contare sulla nuova stagione dei fondi europei 2021-27: questa amministrazione regionale è fortemente impegnata nell’utilizzo sempre più massiccio delle risorse europee e trova nel partenariato pubblico privato una condizione ideale per procedere efficacemente nell’ottenimento di finanziamenti preziosi. Siamo riusciti a sbloccare opere ferme da anni, sia grandi, come la Asti Cuneo, sia di dimensioni più contenute ma non per questo meno importanti, come, ad esempio, gli interventi alla Galleria Verta di Omegna. E non ci arrendiamo all’inerzia del passato su pratiche come, ad esempio, la variante di Demonte nel Cuneese, che nell’opinione pubblica nazionale non hanno un ruolo centrale ma che noi sappiamo invece essere cruciali per i territori. L’allineamento con Confindustria sulla strategicità di determinati interventi è un elemento che certamente potrà dare forza ai piani di sviluppo delle infrastrutture in Piemonte, per il territorio regionale come per le connessioni nazionali e internazionali”.  

"Siamo molto soddisfatti del Rapporto annuale OTI Piemonte perché è il primo passo di questa cooperazione, tra enti pubblici e realtà private, che rientra appieno nelle strategie del sistema delle Camere di commercio: monitorare le criticità e raccontare lo stato di avanzamento dei progetti infrastrutturali ritenuti strategici per il territorio è un elemento imprescindibile per sostenere la nostra economia e le nostre imprese. Avere reti di trasporto efficienti e conoscere i tempi di realizzazione dei vari interventi consentirà una programmazione più efficace della logistica aziendale e della distribuzione delle merci piemontesi e, allo stesso tempo, consentirà valutazioni trasparenti e affidabili anche per il futuro" ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

“La vera sfida è la rapidità e soprattutto l’affidabilità dei flussi reali con cui processiamo e spediamo le merci. Per questo la digitalizzazione della logistica, per la quale il PNRR destina 4,8 miliardi di euro, e l’intermodalità sono fattori decisivi di sviluppo e il 2021 è l’anno in cui va rinnovata l’offerta infrastrutturale – conclude Iames Pingani, Presidente della Commissione Regionale logistica e trasporti di Confindustria Piemonte – Occorre rendere competitivi con l’Europa gli asset logistici del Piemonte: Novara come crocevia del traffico Nord Sud; l’Alessandrino retroporto naturale delle merci in arrivo dal sistema portuale ligure e SiTo-Torino come polo logistico della città metropolitana e nodo per l’alta velocità. Inoltre puntiamo a ridurre l’impatto ambientale dei trasporti, trasferendo significative quote di traffico merci dalla strada alla ferrovia.”

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Articolo pubblicato il 14/05/2021