Le Universiadi invernali 2025 assegnate a Torino

Una ghiotta occasione di riscatto per il Piemonte dopo la mancata partecipazione ai Giochi Invernali Milano-Cortina 2026

Il 15 maggio è stata ufficializzata la bella notizia: Torino ospiterà le Universiadi invernali del 2025 dopo aver vinto la concorrenza di Stoccolma, nel corso della votazione del Consiglio della Federazione internazionale sport universitario, svoltasi proprio nel capoluogo piemontese.

Il Presidente Della Regione Alberto Cirio ha dichiarato: “Abbiamo lavorato per festeggiare, perché le Universiadi rappresentano un evento sportivo straordinario, ma anche una grande occasione per ricordare al mondo la bellezza del nostro territorio. Le Universiadi sono nate a Torino. Sono nate in Piemonte. E il Piemonte non vede l’ora di tornare a ospitarle”.

L’assessore allo Sport della Regione Fabrizio Ricca a sua volta ha affermato: “…. Torino e il Piemonte avranno le Universiadi e porteranno sul loro territorio migliaia di atleti provenienti dagli atenei di tutto il mondo. Saranno giornate di grande sport, capaci di far conoscere le nostre montagne…e  che lasceranno in Piemonte residenze universitarie e strutture ricettive. In questo modo renderemo Torino ancora di più una città universitaria”.

Altrettanto entusiasta l’assessore Andrea Tronzano: “Torino è una città sportiva e universitaria con una forte attenzione per i giovani. La Regione Piemonte crede molto nei valori dello sport e della gioventù e la splendida notizia … dà valore al nostro impegno per valorizzarli al massimo. A bilancio abbiamo inserito 5 milioni dedicati proprio alle Universiadi per arrivare pronti al 2025”.

Si tratta di un evento opportuno per il Piemonte, estromesso per sventurate scelte, dai XXV Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026. Infatti, molte strutture edificate per le olimpiadi Torino 2006, dopo l’evento sono rimaste quasi inutilizzate. Le universiadi saranno dunque l’occasione per ridare senso e dignità ai trampolini della Val Chisone, alla pista di Bob sorta a Cesana, a tutte quelle altre strutture olimpiche della Val di Susa e di Torino. Alcune però sono cadute in disgrazia dopo le glorie di quel luminoso 2006.

Han fatto una triste fine il villaggio Olimpico, l’area Lingotto e altri villaggi destinati all’edilizia popolare, malamente noti per il rapido degrado dei quartieri. Riutilizzi molto mal gestiti da chi di dovere (argomento già approfondito su questa medesima testata).

Viaggio tra le carcasse delle olimpiadi 2006. Milioni di euro sprecati…

Link: https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=37875

Perciò, pur condividendo l’entusiasmo che caratterizza i politici di turno all’avvento di una buona notizia, il sommesso invito e la speranza convergono verso una oculata e avveduta spesa di quei 5 Milioni di € stanziati in gran fretta, ma si presume, senza un preciso progetto.

Le olimpiadi del 2006 hanno lasciato sul terreno un’eredità in molti casi sperperata. Una parte intravede una prossima nuova vita. Si immagina dunque che i nuovi lavori si svolgano con lungimiranza, con attenzione all’impatto  ambientale e un intelligente reimpiego a “giochi fatti”.

Ogni amministrazione è ricordata da ciò che ha lasciato sul terreno in eredità. I Savoia ci hanno consegnato una splendida città barocca, circondata da regge, castelli e palazzine. Non chiediamo tanto per questo evento olimpico prossimo venturo, solo un oculato investimento così da farsi ricordare con benevolenza; per i fatti ben fatti e non per le parole, troppe volte foglie al vento.

 

 

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Articolo pubblicato il 18/05/2021